La città delle donne
/ 19806.850 votiMentre alloggia in un hotel, un uomo d'affari non riesce più ad uscirne, intrappolato al suo interno da una vera e propria orda di donne.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: La città delle donne
Attori principali: Marcello Mastroianni, Anna Prucnal, Bernice Stegers, Donatella Damiani, Jole Silvani, Ettore Manni, Fiammetta Baralla, Hélène Calzarelli, Catherine Carrel, Marcella Di Falco, Silvana Fusacchia, Gabriella Giorgelli, Dominique Labourier, Stéphanie Loïk, Sylvie Matton, Maïté Nahyr, Sibilla Sedat, Alessandra Panelli, Loredana Solfizi, Rosaria Tafuri, Carla Terlizzi, Katren Gebelein, Nadia Vasil, Fiorella Molinari, Sylvie Wacrenier, Jill Lucas, Vivian Lucas, Penny Brown, Gabriella Di Luzio, Catharina Dahlin, Josiane Tanzilli, Marina Hedman, Malisa Longo, Rose Alba, Isabelle Canto da Maya, Omero Capanna, Fernando Cerulli, Annamaria Chio, Marina Confalone, Milly Corinaldi, Mirella D'Angelo, Franco Diogene, Stefan Liberski, Cesare Martignoni, Nello Pazzafini, Brigitte Petronio, Mimmo Poli, Mara Tchoukleva, Stavros Tornes, Karina Verlier, Umberto Zuanelli, Germana Di Giannicola, Maria Grazia Smaldone, Gianni Di Segni, Maria Pia Cafiero, Susanna Forgione, Luciana Turina, Marilù Prati, Mostra tutti
Regia: Federico Fellini
Sceneggiatura/Autore: Federico Fellini, Bernardino Zapponi
Colonna sonora: Luis Bacalov
Fotografia: Giuseppe Rotunno
Costumi: Gabriella Pescucci
Produttore: Franco Rossellini, Luciano De Feo
Produzione: Francia, Italia
Genere: Drammatico, Commedia, Romantico
Durata: 139 minuti
Dove vedere in streaming La città delle donne
ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Viaggio onirco nell’universo femminile e maschile.
Fellini dipinge a tinte forti stereotipi e peculiarità dei due sessi. Ne esce un quadro triste e che lascia un sapore amaro. Il sogno di Snaporaz è un’odissea di un uomo di mezza età nella contestazione femminile degli anni ’70, ricerca di una rivalsa ed emancipazione che risulta in molte parti del film grottesca. Il protagonista si trova coinvolto in un gruppo di femministe dal quale continua a scappare senza mai trovare pace. La fuga non sembra terminare mai nemmeno nel finale.
Durante questo continuo fuggire ci s’imbatte nel personaggio di Katzone, simbolo maschilista per eccellenza, in continua lotta con le femministe, di cui il regista fa emergere il carattere goliardico, puerile e mammone.
Il film si basa sui contrasti e sul confronto fra il comportamenti, dialoghi come quelli tra Snaporaz e la moglie risultano immortali.
La pellicola risulta un ottimo spunto per riflettere sugli atteggiamenti e sui comportamenti quotidiani nei confronti dell’altro sesso e, perché no, per cercare di migliorarci.
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