Recensione su La Casa

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4 Ottobre 2013

Cinque ragazzi nelle grinfie di un satanasso finiscono per passare una delirante vacanza “purificante” in montagna. Degno di sufficienza per scrittura e soggetto, salta di qualità nella fotografia, finemente curata in tutti i dettagli accentua i volti e le paure, i chiari e gli scuri, i pieni e i vuoti, regalando al set scenografico profondità e mistero. Regia pronunciata, fatta di angolature vertiginose e movimenti di camera da scuola di cinema. Lo sviluppo della trama è a step, e l’incalzante ritmo dei decessi risulta ansiogeno e riuscito sino ad un finale che deraglia talmente nello splatter da ricordare scene simbolo di tale genere. A me personalmente, tale deriva è risultata poco gradita e troppo messa in mostra, ed è venuta meno la non padronanza spaziale dell’antagonista, che pervadeva tutto il film. Un buon prodotto.

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