Recensione su La calda notte dell'ispettore Tibbs

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50 anni e non mostrarli / 10 Settembre 2017 in La calda notte dell'ispettore Tibbs

Un poliziesco con la P maiuscola questo film, veramente piacevole, ben fatto, ottimamente recitato e, soprattutto coinvolgente. Nella piccola città di Sparta in Mississipi viene trovato, di notte, il cadavere di un importante ed amato industriale locale. Il commissario Bill Gillespie (Rod Steiger) manda subito un suo uomo a controllare tipi sospetti: questo ritorna con un uomo di colore con il portafoglio pieno e vestito in modo distinto. Come detto, siamo in Mississipi, a fine anni ’60, e un nero non è certo visto di buon grado, e infatti, senza neanche interrogarlo, è sospetto. Ma non sanno che è Virgil Tibbs (Sidney Poitier) esperto della squadra omicidi di Philadelphia, con il grado di ispettore. Controvoglia, il locale sceriffo e l’ispettore finiscono per collaborare: subito sono evidenti le sue grandi capacità rispetto a quelle della polizia locale, che aveva già sbagliato sull’ora del decesso, tanto per cominciare. E continuerà a sbagliare, prendendo gente sbagliata. Pochi dalla parte del poliziotto di colore, ma tra questi c’è la moglie dell’industriale, che, dopo averlo sentito provare l’innocenza di un sospettato, vuole in tutti i modi che il caso sia risolto. Il forte senso del dovere di Tibbs si scontra con i locali, tutti sembrano avere qualcosina da nascondere, mentre l’odio nei confronti dei neri, non è certo un mistero. Insieme al capo, indaga, e, piano piano, l’odio che c’era tra i due si trasforma in rispetto. Ottima anche la parte finale, nella quale si scopre l’effettivo colpevole e c’è appunto la bella scena tra i due protagonisti. Un poliziesco che sembra non avere i 50 anni che in realtà si porta dietro. Storia credibile, personaggi molto ben delineati, perfetta la scelta dell’ambientazione e della stessa presenza di una persona di colore in quel contesto, ottime le musiche (la soundtrack è cantata nientemeno che da Ray Charles), tante le sorprese, e c’è pure tempo per divertirsi con un po’ di sarcasmo ottimamente inserito. Non sorprende quindi che questo film abbia sbancato agli Oscar, vale veramente la pena di recuperarlo!

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