La battaglia di Algeri

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La battaglia di Algeri

Film-cronaca degli avvenimenti che, nel corso di alcuni anni, tra atti di ribellione e guerriglia dentro i vicoli della Kasbah, portarono all'indipendenza algerina dal dominio coloniale francese.
nadler ha scritto questa trama

Titolo Originale: La battaglia di Algeri
Attori principali: Brahim Hadjadj, Jean Martin, Saadi Yacef, Fouzia El Kader, Mohamed Ben Kassen, Rouiched, Noureddine Brahimi, Abderrahmane Brahimi, Larbi Zekkal, Fatiha Djoudi, Franco Moruzzi, Tomasso Neri, Samia Kerbash, Ugo Paletti, Gene Wesson, Mostra tutti

Regia: Gillo Pontecorvo
Sceneggiatura/Autore: Gillo Pontecorvo, Franco Solinas
Colonna sonora: Gillo Pontecorvo, Ennio Morricone
Fotografia: Marcello Gatti
Produttore: Antonio Musu, Saadi Yacef, Fred Baker
Produzione: Algeria, Italia
Genere: Guerra
Durata: 121 minuti

Dove vedere in streaming La battaglia di Algeri

La Battaglia di Algeri / 19 Luglio 2020 in La battaglia di Algeri

“La battaglia di Algeri” è forse il film più riuscito di Gillo Pontecorvo. Il film vuole essere una cronaca dei processi che portarono all’indipendenza algerina dal colonialismo francese. Il film è naturalmente molto politico, ma l’abilità di Pontecorvo sta nel dare uno sguardo oggettivo della realtà, quasi da documentarista più che da neorealista, mostrando anche le atrocità commesse da ambo le parti(nonostante, e si vede chiaramente nel film, Pontecorvo sostenga la causa anticolonialista). Il film vuole essere un pugno negli occhi: violento e crudo, senza censurare praticamente nulla. La riuscita del film sta anche in aspetti quali la recitazione, spontanea, quasi da film neorealista: gli attori sono quasi tutti presi dalla strada. Inoltre Pontecorvo ha la capacità di tenere sempre sotto controllo la storia: non si lascia mai andare a sbavature campanilistiche come molti registi suoi contemporanei.
Sicuramente, “La battaglia di Algeri” si configura come uno dei film più importanti di tutto il panorama europeo, per la messa in scena inedita nella sua crudezza e per la scelta di una tematica così delicata. Va assolutamente guardato.

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23 Giugno 2013 in La battaglia di Algeri

Uno dei capisaldi del cinema italiano, senza definizione di generi e sotto-generi. La bella notizia e’ che e’ stato girato; quella brutta e’ che film come questo non se ne fanno piu’, da molto tempo e temo “per molto tempo”..

Non c’è una recensione in italiano su “La Battaglia d’Algeri” ? / 15 Gennaio 2013 in La battaglia di Algeri

Oggi vi voglio parlare de:

“La Battaglia d’Algeri”.

La pellicola è ambientata durante l’ultima fase del colonialismo francese, noi Europei credevamo ancora di essere il centro del mondo e non c’era Facebook.
Siamo negli anni 50, la II W.W era finita.. non per l’Algeria dove i Francesi se la comandavano, imponendo la loro egemonia sul Paese. In pochi anni il Paese sarà in guerra con la Francia, una guerra diversa da quelle combattute prima, è una guerra per raggiungere l’indipendenza.
Andiamo con ordine. Il protagonista, Il giovane Alì, dopo essersi fatto un periodo di prigione si iscrive al Fronte Nazionale di Liberazione Algerino. Vogliono l’indipendenza, la vogliono ora. Iniziano così a ripulire la Casbah dai collaboratori dei francesi, amici dei membri del FLN inclusi. Poi fanno degli attentati in cui trovano la morte alcuni gendarmi francesi, viene assalito un commissariato di polizia dove vengono trafugati dei fucili e si susseguono scontri a fuoco nelle strade abitate prettamente dai francesi. L’Algeria chiama ? De Gaulle risponde. La Casbah diventa una prigione, controlli, filo spinato, militari.. ma il FLN non si ferma. Iniziano le esplosioni. La popolazione francese ad Algeri non è più al sicuro. Bombe nei bar, nei caffè, nelle sale da ballo.
De Gaulle (figura storica abbastanza cazzuta, ha combattuto nella I W.W e nella II W.W contro i nazisti, ammirabile per questo ma come un bambino a cui tolgono le caramelle quando si tratta di parlare del suo “Impero”) invia una divisione di paracadutisti comandata dal colonnello Mathieu, un pragmatico militare con un passato di lotta contro l’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale, nonché veterano della guerra d’Indocina. Un susseguirsi di colpi bassi ci porterà alla fine del film, che non sto qui a dirvi, altrimenti mi denunciate xD.

Critica del Don
Ha moltissimo del documentario bellico.
Se in Kapò c’è la scena “cult” della donna che si getta nei fili dell’ alta tensione, qui abbiamo ben due inquadrature di un bambino che mangia il gelato pochi secondi prima di un’esplosione. Una scelta forse più scomoda della precedente (come si dice, i figli so’ piezz’ e core). Nella pellicola, la colonna sonora ha un ruolo importante. Vi dico solo che è di ENNIO MORRICONE, esprime molto la tensione che regna nella pellicola.
Ho notato che sono state usate le stesse note sia per le vittime dei terroristi sia per quelle della Casbah. Non è un caso. Praticamente ci vuole far capire che i morti sono uguali e il dolore viene sentito da entrambe le parti.
Passando agli attori, mi sono informato ed ho scoperto che tranne Jean Martin (il colonnello nel film), tutti gli altri sono stati presi dalla strada. Il che rende la pellicola, molto Pasoliniana. Tra l’altro il ruolo del Colonnello calza a pennello con Jean martin che ha fatto parte della Resistenza. Piccola osservazione.. Per il mondo occidentale è sempre stato un film scomodo, infatti in Francia è stato censurato (caso analogo a “Il Leone del Deserto” per l’Italia). Ma a renderlo scomodo che cos’è ? Pontecorvo denuncia il colonialismo, forse era pure ora, riporta un fatto, per di più non si può negare che chiudendo le vie della Casbah, controllando chi viene e chi va, i francesi abbiano “ghettizzato” gli Algerini. Allora mi vengono in mente le parole del Colonnello, una delle figure che più mi hanno colpito, un uomo retto che deve portare a termine il suo compito, perchè lui è stato chiamato per questo. Egli dice: “Se noi siamo qui è perchè la Francia vuole rimanere in Algeria”. Quello che mi domando è: Conveniva alla Francia mantenere il suo “Impero” ? No. Analizzandolo non credo che la pellicola vada contro la Francia, contro i militari o contro qualsiasi altra cosa. Il perché sia stato censurato è semplice, ogni Paese ha i suoi scheletri nell’armadio. Nella pellicola ci sono scene di tortura. Un francese o un italiano o chi per lui, non vuole saperne di queste cose.
Chi ? Noi francesi ? Non sia mai, le torture le fanno i cattivi. Non li avete aperti i libri di storia ? Noi siamo i buoni. Ultima cosa e poi finisco, il ruolo della donna. Nel film viene data una “bella” parte alle donne, sono le donne a dare le armi, a fare strada e a volte a piazzare le bombe.. a volto scoperto ed ammiccando ai soldati di guardia. Il tutto a a cavallo degli anni 50 e 60, in un Paese musulmano. Non credevo fosse possibile.

DonMax

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