caspita! / 15 Novembre 2011 in Kyss mig

Film sorprendente.
Una storia classica il cui centro è addirittura il colpo di fulmine. Due famiglie si incontrano per il fidanzamento ufficiale dei reciproci genitori, piccoli rancori, rimorsi, difficoltà fra padri e figli, promesse mantenute e violate. Fra la figlia della promessa sposa e la figlia del promesso sposo scatta l’innamoramento. Ed ecco che anche nell’avanzata Svezia il problema è un problema. Ma questo è un film romantico tout court, non un film di denuncia, né un film politico, e quindi la regista immerge tutto in una scenografia e una fotografia smaglianti e regala alle due protagoniste 3 o 4 scene madri esaltandone una capacità recitativa maiuscola. Sullo sfondo c’è il tradimento, quello non perdonato, quello subito, quello che non si può non commettere perché, purtroppo, non è una colpa smettere di amare, o meglio amare qualcun altro. Ed essendo un film che ha al centro quasi unicamente l’innamoramento ecco che la regista lo viviseziona nel suo crescere, nel cibarsi di immagini, filmati, nella ricerca reciproca e continua, nella fuga, nelle lacrime e nel riso, nell’impossibilità di staccarsi fisicamente l’una dall’altra, nel vuoto che si crea nello stare lontano, nel bisogno di guardarsi, anche solo di quello, di toccarsi. Un film realistico pieno di gesti e dialoghi comuni e veritieri, di tensioni forti, ma assolutamente concrete. Stereotipi ridotti all’osso, la storia non si preoccupa di non mostrare, anzi, tutto il narrato annega in immagini e lunghi primi piani e continui cambi di espressione, nei sorrisi, nel pianto, nella mobilità dei visi delle attrici. E infine le scene di sesso sono sensate, non messe lì perchè ci devono esssere, ma sensate in senso drammaturgico, soprattutto la seconda che è vibrante e girata come diretta conseguenza della scena precedente. E, brivido cinefilo, c’è una dissolvenza incrociata! Insomma una cura formale incredibile per un film smaccatamente mainstream.
Peccato per un finale incomprensibile, tutto si perde ad un passo dall’epilogo: si svolta verso l’iperbole, si sconfina verso il letterario, insomma si banalizza una storia così cristallina perché coerentemente normale. Peccato davvero, perchè per una volta un film di genere riesce a stagliarsi, nelle sue pecche per carità, da una mediocrità scandalosa.
Citazione impossibile da non farsi per la colonna sonora, un gioiello di equilibrio, dolcezza, angoscia, allegria, una parafrasi perfetta di quanto accade sullo schermo. Temo che Marc Collin sia un genio con i Nouvelle Vague
1. ARCANES – Marc Collin of Nouvelle Vague
2. LOVE STAIN – Jose Gonzalez
3. JEDI – Melpo Mene
4. LOVE STEAM – Marc Collin, Melanie Pain
5. SEEN AND GONE – Kultiration
6. ALONE TOGETHER – Marc Collin of Nouvelle Vague
7. THE WEDDING DRESS – Marc Collin of Nouvelle Vague
8. LOVE DROPS VERSION – Marc Collin of Nouvelle Vague
9. DREAMING MY LIFE – Marc Collin, Katrine Ottosen
10. EN TIMME KVAR ATT LEVA – Kultiration
11. BURNING STAR – Marc Collin, Liset Alea
12. IT’S ALWAYS THE SAME – Marc Collin, Katrine Ottosen
13. MIDNIGHT SUN – Marc Collin of Nouvelle Vague
14. BITTER SWEET – Marc Collin of Nouvelle Vague
15. KISSING THE WAVES – Marc Collin of Nouvelle Vague
16. LOVE STEAM – Christophe Calpini Remix – Marc Collin of Nouvelle Vague
17. JEDI – Telekaster Remix – Melpo Mene
18. SEEN AND GONE – Pierre Audetat Remix – Kultiration

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