Recensione su Dogtooth

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1 Marzo 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Kynodontas o canino o Dogtooth è un film greco che mi ha passato un fan della pagina (Alas).
Dovrebbe meritare un’attenzione maggiore, avere un posto migliore ma molto spesso si preferisce non guardare ed andare avanti.
E’ un film perverso, è un film che lascia domande, è un film che impressiona. Uno che rimane nella mente dello spettatore insomma.
Non conoscevo il regista Giorgos Lanthimos ed è sempre bello scoprirne nuovi. Vedendo la pellicola, non ho potuto non ripensare al nostro “Padre Padrone” ma qui siamo su altri livelli, è una cosa ancora più sottile, ancora più meschina.
Se nella pellicola nostrana abbiamo un padre pastore che tratta il suo figlioletto come un oggetto, nella pellicola greca invece abbiamo una famiglia di ceto alto, una bella villa, un lavoro retribuito ma un trattamento ancor più basso verso i propri figli. Intanto non si parla di bambini anche se i tre (un maschio e due femmine nella maggiore età da un po’) si comportano come tali. Questi sono segregati nella loro stessa casa, educati come bambini ed in malo modo, mai cresciuti o meglio cresciuti di età ma non in maturità. Forse vi lascerà l’amaro in bocca sapere come i propri genitori abbian fatto credere loro che un gatto sia una tigre feroce che divora i bambini ed è pronta ad invadere la loro abitazione; il termine “puttana” viene affibbiato per una lampada; gli zombies sono dei fiori; il mare è una poltrona, l’autostrada è un vento, la carabina è un bellissimo uccello bianco. Tutto questo per controllarli, per non turbare la loro psiche, per non lasciarli allontanare dal proprio nido. Il clima di assurdità che si respira è forte.
In modo coatto vengono allevati lontano dalla quotidianità, lontano dai problemi ma questa situazione paradossalmente ne crea altri, nuovi e pericolosi. Una violenza psicologica degna delle migliori dittature moderne.
Solo il padre esce dalla villa per recarsi al lavoro, i figli dovranno aspettare il loro momento ovvero la caduta di un dente (il canino sinistro/destro).
Questa situazione viene lacerata piano piano da una figura esterna, una donna.
Ella viene scelta per soddisfare i desideri sessuali del primogenito della casata maledetta, nella foto è la donna con la camicia bianca.
Non fa volontariato, non è una figura positiva, non è generosa, è anzi sotto alcuni aspetti corruttrice. Non è soltanto una puttana. Anzi è prima una lavoratrice nel ramo della sicurezza e poi una donna a pagamento gentilmente offerta al figlio dal papi. Negatività o meno le concedo un ruolo molto importante: irrompe nel loro mondo e in un modo o nell’altro porterà oggetti e parole nuove, delle innovazioni. Non inganniamoci però non è tutto oro quel che brilla e alla fine dei 90 minuti di durata della pellicola una domanda ce la faremo anche noi:
cosa siamo disposti a fare per la libertà ?

DonMax

1 commento

  1. yorick / 1 Marzo 2013

    Prego, non c’è di che. 😀

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