3 Recensioni su

Kung Fury

/ 20157.492 voti

Kung Fury, il film dove non manca assolutamente niente / 7 Giugno 2015 in Kung Fury

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

So che una recensione, di norma dovrebbe argomentare. Ma perdonatemi se invece voglio solo esibire la trama di questi 30 minuti di follia:
In una Miami anni ’80 pervasa dalla criminalità e dai cabinati da sala giochi rissaioli, vive un atipico poliziotto che vigila sulla città. Mentre compie il suo dovere, inseguendo un maestro di Kung Fu, egli viene tramortito e morso da un cobra. Si sveglierà diventando il famoso Kung Fury, il guerriero definitivo maestro nella sacra arte marziale del Kung Fu.
Dopo aver rifiutato di lavorare con un triceratopo poliziotto, il protagonista si ritroverà catapultato nelle regioni nordiche, al periodo dei guerrieri vichinghi. Il tutto è stato reso possibile grazie al suo migliore amico hacker, che attraverso razionalissime modifiche compiute con l’ausilio di tastiera e mouse, è riuscito a riprodurre un perfetto prototipo di macchina del tempo.
A quel punto, il nostro protagonista incontrerà delle belle guerriere vichinghe, armate di pistole mitragliatrici, e in grado di cavalcare un tirannosauro. Poichè Kung Fury deve tornare al periodo nazista per sconfiggere Hitler, le donne vichinghe decideranno di aiutarlo a portare a compimento la sua missione. Per questo, invocano l’aiuto della divinità Thor per spedire il nostro eroe nel periodo temporale corretto.
Il faccia a faccia finale tra Kung Fury e Hitler si consuma in una carneficina di nazisti, dove partecipano anche le due guerriere vichinghe, Thor, l’amico hacker di Kung Fury, il Triceratopo poliziotto e il T-Rex, che si scoprirà anche essere in grado di parlare. Kung Fury verrà inizialmente sconfitto da Hitler, ma dopo aver avuto un’illuminazione spirituale (rappresentata in uno stile strettamente cartoonesco) col suo animale guida, il Cobra, egli riuscirà a riprendersi e a sconfiggere finalmente l’acerrimo rivale Hitler. Il Kung Fuhrer però (come si era fatto egli stesso ribattezzare) riesce a salvare fortunosamente la pelle e minaccia di preparare un nuovo scontro col suo avversario di sempre. Chi riuscirà a prevalere? Il bene o il male?

Mi dispiace non aver fornito particolari argomentazioni in questa mia non-recensione, ma con una trama del genere vi servono davvero dei motivi validi per andare a vedere questo mediometraggio?

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2 Giugno 2015 in Kung Fury

Kung Fury

Roger Ebert una volta disse che il sistema delle stellette è da considerarsi relativo, non assoluto. Da anni, o meglio da quel 24 Maggio 2011 in cui decisi di aprire su facebook la 21st century schizoid don, io faccio mio il modus operandi di Roger Ebert e vorrei condividerlo con gli amici di Nientepopcorn.

Effettivamente quando chiedete ad un amico se Kung Fury è un bel film, non gli chiedete se è un bel film rispetto a Il Padrino, gli chiedete se è un bel film rispetto a Iron sky o Dead Snow. Di conseguenza la mia risposta sarebbe che, se in una scala da 1 a 5 stelle Iron Sky è un 3 preso con le unghie e con i denti, allora Kung Fury è un 5 pieno. Kung Fury è qualcosa che aspettavamo da tempo, già nell’89 c’era bisogno di Kung Fury e soprattutto di Hackerman ma qui ci torno in seguito con molta calma. Kung Fury non è neppure un film vero vero, è più un mediometraggio che celebra gli anni ’80 in generale. Cita tutto, Cita bene e Tarzan rosica.

Era il 2013 quando il progetto KUNG FURY si sviluppa e si diffonde come l’aids. La crew dietro al progetto raccoglie in due anni oltre 600 mila dollari. 600 mila dollari, capite ? Il risultato finale è questo:

Ora, io non so voi ma io sono felice quando vedo che i miei coetanei creano qualcosa di questo tipo invece di drogarsi o, che ne so, votare Salvini (che poi la differenza è sottile sottile). Il regista nonché attore principale, David Sandberg, deve essere uno che è nato negli anni ’80 o uno come me che pur non avendo avuto la fortuna di nascerci o di viverli sulla pelle li ha vissuti vedendo i cartoni e i film realizzati in quegli anni. Ecco, gli anni ’80. È evidente che gli anni ’80 all’interno di Kung Fury non siano i veri anni ’80 ma quelli che l’immaginario collettivo si è creato nel corso degli anni. Vi inviterei a segnalare gli effetti positivi che danno i video musicali del calibro de You spin me round, Wild Boys, Relax don’t do it. Per non parlare del recente cd di Kavinsky, delle band che sono nate sulla falsa riga di Kavinsky, ai film come Drive, ai videogames come Gta Vice City e via dicendo, a dimostrazione del fatto che l’immaginario collettivo si è fatto un’idea precisa di quegli anni.. e quindi ?

TAAAAAAAANTA ROBBBBA.
Eccesso, eccesso come se piovesse. Eccesso ovunque. Kung Fury si apre nei sobborghi di Miami ed è un susseguirsi di personaggi ridoppiati con voce caricaturale, personaggi fra loro collegati da una trama così sottile e così surreale da rendere il mediometraggio praticamente impossibile. Kung Fury è un prodotto fuori dal cinema, fuori dalle regole o schemi. Anarchico nel profondo, la trama di K. F ruota attorno ad un poliziott che in seguito alla combo morso serpente + fulmine si trasforma in una specie di furia umana, un esperto del kung fu che lotta conto la mala. Ma cosa sarebbe un eroe senza la giusta spalla ? Ecco che entra Hackerman.

Lasciatemi spendere due o tre righe per parlare di Hackerman. Hackerman è forse più di Kung Fury il ritratto del nerd degli anni ’80. Capello lungo pieno di gelatina, occhiale pesante, baffi da ratto, guantino con un joypad SEGA: Hackerman è già leggenda. Si perché sarà lui a spedirlo indietro nel tempo per combattere Adolf Hitler aka Kung Fuhrer.

Il problema è che Hackerman manda il nostro eroe troppo indietro e Kung Fury si trova nell’era dei vichinghi. Facciamo finta per un momento di non aver notato il personaggio di Barbarianna -la citazione a Conan il barbaro- e concentriamoci invece sui Laser Raptor.

Parliamone, parliamone, ma le parole saranno sempre troppo poche. È innegabile, forse il gruppo di ragazzi che sta dietro a Kung Fury spinge un po’ troppo il piede sull’acceleratore e hanno rischaito parecchio. L’effetto videocassetta, con i tagli durante un combattimento, potrebbe perfino annoiare ma il film si riprende anche perché nel mediometraggio qui presente di scene di “menare” ce ne sono tante tante. Certo, ce ne sono tante ma questo non basta per tenere attivo lo spettatore. E allora ? Un pizzico di umorismo demenziale qua e là, giochi di parole e spot pubblicitari che strizzano l’occhio alle trasmissioni di ieri (e di oggi).
Se non avete problemi con la grafica e con gli effetti speciali o con la presenza del TriceratoPoliziotto, Kung Fury, che per me è già cult, è il prodotto che fa per voi.

La canzoncina è tutta oggi che la canto, l’ho cantata pure a pranzo con nonna.

Si attende il sequel.

DonMax

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Kung Fury: operazione nostalgia / 29 Maggio 2015 in Kung Fury

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Fa ridere, è fuori di testa ed è apprezzabile anche dal punto di vista tecnico, non c’è molto altro da dire: è un buon compendio dei luoghi comuni che chiunque sia cresciuto negli anni Ottanta potrà riconoscere, provando indubbiamente un po’ di nostalgia.

Visto il finale aperto, aspetto un Kung Fury 2, sperando non occorrano altri due anni per la sua realizzazione.

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