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Kubo e la spada magica

/ 20167.5107 voti

Giapponeseria / 18 Giugno 2018 in Kubo e la spada magica

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Animazione supermegaiperstrabiliante della Laika a parte, Kubo non mi ha affascinata granché, forse per via di una trama che alterna tritiritritismi ad alcuni passaggi interessanti ma mal gestiti.
Di certo, il film ha il merito di trattare il tema della trasmissione orale e di affrontare i temi della morte, della memoria e della famiglia in maniera affatto convenzionale (bella l’immagine dello shamisen che suona grazie a corde costituite da elementi appartenuti a personaggi profondamente legati fra loro e che dà il titolo originale al film), precorrendo ampiamente sull’argomento -pur senza averne, ahimé, una pari potenza emotiva- anche il premiatissimo Coco della Pixar e, per quel che riguarda il contesto culturale di riferimento, L’isola dei cani di Wes Anderson.

Fra le cose che mi hanno convinto poco, oltre a una certa indeterminatezza delle dinamiche narrative, c’è un uso dell’iconografia e del folklore orientale decisamente artificiale e artificioso (musiche in primis). Evidentemente (e un po’ me ne dolgo!), sono più scafata di quando, da bambina, credevo (per esempio) che il medioevo fosse quello rappresentato (per dire) dalla Disney in film come La Bella Addormentata o La spada nella roccia, in cui si forniva una rielaborazione eclettica e soggettiva di un preciso contesto, tanto potente da definire una forma credibile dell’Età di Mezzo fruibile da chi, come un bambino, appunto, non è “uno specialista di quel periodo” (cfr. https://bit.ly/2yjJ6qC).
Insomma, a conti fatti, se invece che in un presunto Giappone antico, filtrato da occhi occidentali, la storia fosse stata ambientata semplicemente in un contesto fantasy “originale”, con tanta tanta tanta presunzione penso che non ci sarebbe stata molta differenza, perché di “spirito” giapponese, in questo film, mi pare ve ne sia poco, benché sia più che evidente la smisurata passione del regista, Knight, per le tradizioni del Sol Levante. Insomma, Kubo mi è sembrato una giapponeseria, un film in stile, che usa un preciso patrimonio culturale non possedendone gli intimi afflati. Purtroppo, all’interno di questa filosofia pastiche, non siamo dalle parti del postmodernismo à la Tarantino (o di Samurai Jack, per rimanere in ambito animato!), che prende, estrae e rimescola con altri elementi tradizioni letterarie e cinematografiche peculiari come quella dei monogatari giapponesi e dell’action asiatico, come il wuxia cinese.

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La scimmia, lo scarabeo e gli origami viventi / 11 Marzo 2017 in Kubo e la spada magica

Una parte centrale bellissima, ricca di fantasia, che pesca dall’ immaginario anime giapponese ma anche dai prodotti più insospettabili (io ci vedo reminiscenze di Kill Bill), con un finale piuttosto tirato e qualche incasinamento nella trama qua e là. Se ne parla come del miglior cartone del 2016, da noi effettivamente passato un po’ in sordina, ma io sinceramente gli preferisco il chiassoso Oceania.

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Magnifico / 25 Gennaio 2017 in Kubo e la spada magica

Se avessi potuto mettere 11/10 lo avrei fatto.
Un film stupendo,emozionante,commovente,divertente e soprattutto frutto di un lungo e duro lavoro. Ho letto proprio oggi un articolo dove si spiegava la tecnica della stop-motion utilizzata nel film e sapere che in una settimana un operatore riesce a creare soli 5 secondi di film per quanto impegno e maestria mettono nel realizzare tutto ciò, mi ha fatto apprezzare ancora di più il film.

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Capolavoro / 6 Gennaio 2017 in Kubo e la spada magica

nient’altro da dire.

….. / 16 Novembre 2016 in Kubo e la spada magica

Un film per certi versi molto poetico sull’amore immenso che ogni genitore dovrebbe avere verso il proprio figlio. L’amore e il senso di protezione.
Sicuramente un film non adatto ai bambini ma molto consigliato per gli adulti anche se non tutti riusciranno a coglierne il significato purtroppo.
Da vedere con il cuore aperto.

‘La fine di ogni storia non è altro che l’inizio di una nuova storia.’

‘I ricordi, il più potente genere di magia che ci sia.’

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“Sei ciò che cerco” / 7 Novembre 2016 in Kubo e la spada magica

La storia di Kubo e del suo viaggio alla ricerca del suo passato e delle sue origini.
Sia la grafica che la trama sono appassionanti e speciali.
Da notare che, anche se in teoria per i più piccoli, non tutti riescono a sostenere la storia. Drammatica nei sentimenti, toccante ma bellissima. Al cinema diversi bambini non hanno retto e sono usciti dopo poco più di 30 minuti. Ma chi è rimasto (per fortuna io con i miei) ha assistito ad una vera toccante poesia. Nella sua drammaticità la storia commuove e tocca profondamente. La stessa morte come viene in principio non sopportata da Kubo e poi alla fine con grande filosofia invece accettata con grande serenità.
Un capolavoro!
Ad maiora!

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