Recensione su Kingsman: Il cerchio d'oro

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Tanta violenza ma niente sangue / 1 Aprile 2018 in Kingsman: Il cerchio d'oro

Senza preamboli il film inizia con una sequenza eccessiva nella sua spettacolarità. Un utilizzo intensivo della computer grafica applicata anche alla coordinazione della macchina da presa, a seguire i rapidi movimenti dei combattenti, ci pare sin da subito eccessivo anche per un film come questo che rimanda al fumetto. Il problema sta nella bipolarità dell’opera, da una parte abbiamo una tendenza classicista, come nella ricostruzione di alcune scenografie e nell’illuminazione e dall’altra abbiamo una computer grafica, fotografia e caratterizzazione dei personaggi che cerca invece di appiattire tutto a una vignetta. La tendenza a predominare è la seconda ma rimane appesantita dalla scelta estetica di mantenere tutto nell’illusoria verosimiglianza dei canoni classici. Questo è un grave problema nelle scene d’azione che non sono lontanamente credibili. Questa ambivalenza stilistica era stata intrapresa sin dal primo capitolo ma con un geniale compromesso ai fini di sorprendere lo spettatore in un climax di spettacolarità, l’assurdo era anche pretesto per divertire con uno sprezzante umorismo. Tornando all’apertura del secondo capitolo invece osserviamo già un incremento dell’esagerazione e un approccio ad essa più serioso. Ci si chiede sin da subito come il film potrà mai oltrepassare la prima scena d’azione e infatti non ci riuscirà, mantenendo sempre un livello d’attenzione minore al gancio iniziale. A peggiorare la situazione è una trama che segue binari a grandi linee prevedibili, ciò che non dovremmo aspettarci l’abbiamo già visto nella pubblicità. A rendere critica l’apprezzabilità del film sono anche le scelte poco intelligenti e accettabili nei riguardi della linea narrativa di alcuni personaggi: bruciati in partenza, inutili, irritanti nelle loro apparizioni fuori luogo o celebrità dalla dubbia comicità. Discutibile è un’altra scelta che va inspiegabilmente in entrambe le direzioni, semplicemente che c’è una violenza piuttosto consistente ma come in un tripla a americano non c’è il sangue e nessuna divertente censura a sostituirlo. Tolti i liquidi un uomo che viene tritato pare più scomparire per chissà quale magia! Queste facili soluzioni portano più volte ad un visionarietà stereotipata. Sinceramente mi aspettavo di più, perché anche se non si direbbe da questa recensione avevo apprezzato il precedente episodio e credo nelle capacità di Matthew Vaughn ma purtroppo questa occasione è sprecata.

1 commento

  1. Stefania / 8 Maggio 2018

    Anch’io mi sono meravigliata della mancanza di ironia/creatività in merito agli elementi ematici-splatter che, nel primo capitolo, specie nella scena dell’esplosione delle teste, caratterizzava in maniera davvero originale il primo film. Anzi, qui, c’è un momento in cui il sangue viene mostrato in maniera proprio truce e gratuita (mi riferisco alla spiegazione di Poppy sugli effetti della droga e al momento in cu nei illustra l’ultima fase).

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