Recensione su Castaway on the moon

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30 Maggio 2013

Potrei citare benissimo alcune parti dei commenti precedenti per rendere l’idea (colonna sonora e il parallelo con l’amore in tempi di internet) di quanto sia delizioso questo film. Devo ammettere che i primi minuti mi avevano un poco spiazzato, non si capiva bene su che tipo di piano stesse ruotando la trama, l’effetto tragicomico arriva però subito dopo e non appena si arriva alla “svolta” il tutto appare chiaro e curioso. Quando è un obiettivo a tenerci ancorati alla vita, oppure la sensazione di estraniamento/delusione di quando lo raggiungiamo, la forza di andare oltre le solite cose e la classica routine giornaliera che ci da l’illusorio rifugio. Piano piano il film si snoda mostrando incastri, facendo sorridere mantenendo laggiù e quasi nascosto un velo drammatico che esce visivamente di tanto in tanto. E’ bello riviverlo scena per scena, la location è affascinante quanto i suoi diversivi (il rifugio per dormire, gli occhiali e le condizioni della stanza della ragazza che quasi ti fa sentire realmente l’odore di chiuso e stantio).

Non andate incontro a questo film sperando in qualcosa di simile al famoso Cast Away, solo la facciata è simile, qui si va all’esplorazione di ben altre difficoltà più comuni. Semplice e a modo suo toccante, si lascia ricordare anche grazie alla scelta dei colori e alla bravura dei due attori principali.

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