Recensione su Nuvole in viaggio

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30 Ottobre 2011

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

L’elemento favolistico ed epico, quello teorizzato anche da Propp e Vodler, basato sull’avventura dell’eroe che, da una condizione di vita consolidata, si ritrova catapultato in un contesto alieno ed ostile è una costante interessante e declinata con occhio postmoderno (le sue scenografie, per esempio, sono sempre interessanti) nei lavori di Kaurismaki.

Anche stavolta, per l’appunto, i protagonisti kaurismakiani sono persone oneste, modeste, innocue che subiscono gli strali del destino: qualunque sforzo essi facciano, pare che nulla possa andare per il verso giusto ed è encomiabile la loro capacità di non cedere ad eventuali lusinghe del Male, confidando in tempi migliori.
La fata buona, però, c’è anche qui e, non a caso, risolverà tutti i guai.

Quindi, nessun sussulto registico, niente di nuovo sotto il cielo finlandese: anche le nuvole se ne sono andate via.

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