3 Recensioni su

Katyn

/ 20077.136 voti

Fare memoria / 18 Maggio 2013 in Katyn

Un meraviglioso Wajda.
Una ricostruzione onesta, impeccabile, pulita.
Ottima fotografia, ottimi attori, splendida la Polonia,
sfortunata terra che almeno si vede regalare dal regista questa perla di film,
a parziale “risarcimento” di tutto quello che ha subito.
Splendida la metafora del diario del soldato, con le pagine vuote dei giorni
che non ha più potuto vivere.
Lancinante la scena dell’eccidio.
Un vero peccato che in Italia questo film non sia conosciuto come meriterebbe.
Guardatelo.

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Bel film anche se davvero triste / 30 Aprile 2013 in Katyn

Film che fa luce su una delle stragi più efferante del 900, raccontando diverse storie e protagonisti che a volte si intreggiano. Molto forte emotivamente

24 Marzo 2013 in Katyn

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il regista, Andrzej Wajda, è lo stesso de I dannati di Varsavia. Altro ottimo film, in cui gli ebrei cercavano di sfuggire ai rastrellamenti nel ghetto di Varsavia dalle fogne, e sopra i nazisti che gli tiravano le bombe a mano dai tombini.

Partiamo dal presupposto che la moglie del generale è palesemente un transessuale. Presupposto che non ci serve, ma impossibile da circumnavigare.
Film sul massacro di Katyn compiuto dai sovietici nel 1940.
Con ordine.
Russia e Germania invadono la Polonia nel ’39 (dopo il Patto Molotov-Ribbentrop blabla), e se la spartiscono come il pane e Nutella. I russi imprigionano l’esercito sconfitto e decidono (si capirà in seguito che “Beria e Stalin decidono”) che amputarlo del corpo ufficiali sarebbe veramente un’idea superfiga. Una cifra variabile, tra le 12000 e le 25000 persone, vengono uccise con un colpo alla testa (usando sembra pistole del tutto simili a questa, di produzione tedesca) e gettate in fosse comuni, le più grandi nei pressi della foresta di Katyn.
Quando i nazisti occuperanno l’intera Polonia (capirete che in Polonia non ci si annoiava mai), mentre, dopo la rottura del Patto, vanno in gita e in braghe corte ad invadere la Russia, nel ’41, scopriranno le fosse comuni, dando ampia pubblicità alla cosa. Tutto fa brodo, e la carne morta soprattutto, se mi si passa l’espressione.
Ma non è finita. Quando i russi (dopo il ’45) torneranno in Polonia, ecco, scopriranno a loro volta di nuovo le fosse comuni, incolpando i nazisti (i quali, poverelli, di tutte le atrocità era l’unica che non avevano fatto). Insomma, le aprivano e chiudevano come si fa con la pentola per vedere se finalmente l’acqua bolle.
La verità sulle responsabilità della strage, nonostante fossero palesi (i cadaveri degli ufficiali polacchi avevano uniformi invernali, i russi erano arrivati nell’inverno del ’39, mentre i tedeschi erano arrivati nell’estate del ’41, ecc) rimase incerta, e inconfessata, fin dopo la caduta del Muro di Berlino.
Ho già detto che la moglie del generale è un transessuale? Ah, sì.
Ho capito perché la solita amica di Rifondazione non è voluta venire. Il film è più che crudo. Ammazzare 12000 persone con un colpo di pistola nella nuca… a voler essere profani ci si impiega un pacco di tempo. Nel film non si mostrano tutte le esecuzioni ma una buona trentina sì. BANG. Che poi i nazisti almeno erano metodici, si erano costruiti ed organizzata un’industria della morte in puro stile fordista per i loro genocidi. BANG. Qui invece li si ammazza a mano, uno per uno. Che mestiere è? Ci sono state persone che hanno passato giorni e giorni e giorni a infilare (BANG) proiettili nella testa di altre persone… Poi si fa un camion, o tanti, li si mette in un fosso e ci si passa una ruspata di terra sopra.
Tanto la gente vuole andare a vedere i film allegri, no? BANG!

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