Recensione su Il rullo compressore e il violino

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11 Maggio 2013

Questo mediometraggio è uno dei primi lavori di Tarkovskij, realizzato per la sua prova di regia alla VGIK di Mosca (prima scuola di cinema al mondo), la cui sceneggiatura è stata scritta a quattro mani con Andrej Michalkov-Končalovskij, anch’egli futuro regista.
È la storia dell’amicizia di Saša, bambino che studia violino e che è spesso oggetto delle derisioni dei suoi coetanei e di Sergej, un operaio. Benché sia un film ancora piuttosto acerbo è possibile identificare alcuni simboli che saranno poi caratterizzanti della sua opera. La onnipresente acqua e lo specchio fra gli altri. Il regista, infatti, filma spesso il riflesso degli oggetti. Lo specchio serve a proiettare l’immagine dell’oggetto in uno spazio irreale, sottolinea quindi l’impossibilità di dividere il reale dall’immaginario, il presente dal passato etc.
Limitante è stato sicuramente il regime, non a caso sono presenti numerosi riferimenti al Comunismo come il personaggio di Sergej, operaio e la presenza predominante del colore rosso. Un inizio promettente per il giovane Andrej!

3 commenti

  1. lithops / 11 Maggio 2013

    Grazie, non lo conoscevo, sembra davvero un lavoro che merita. Vedrò di trovarlo da qualche parte.

  2. Lenore Beadsman / 11 Maggio 2013

    @bombus, c’è su youtube diviso in due parti: http://www.youtube.com/watch?v=2MmwiSYkpAQ. Non credo si possa trovare in condizioni migliori, è in russo sottotitolato.

  3. lithops / 11 Maggio 2013

    Grazie 🙂

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