Recensione su Kantoku · Banzai!

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Takeshi Kitano, tra la parodia del cinema e di sé stesso / 28 Luglio 2014 in Kantoku · Banzai!

Il film si presenta come una sorta di confessione, dove il regista mostra il desiderio di cimentarsi con un cinema nuovo per lui, perlopiù lontano dall’abusato yakuza movie e dal tono violento che lo contraddistingue.
Kitano in questa pellicola decide di prendere in giro e prendersi in giro allo stesso tempo. Prende in giro innanzitutto il cinema, trattandone tutti i generi in forma parodistica e comprimendoli in un’unico lungometraggio (un po’ come aveva già fatto in Getting Any?) e non risparmiando nemmeno il cinema americano (c’è un’esplicita citazione a Matrix, ad esempio). Prende in giro allo stesso tempo anche sé stesso, ironizzando sia sui suoi lavori precedenti che sul suo ruolo di regista.
E’ probabilmente la pellicola più particolare elaborata da Kitano, nonché un esperimento curioso ed interessante.
Il regista dichiarò pressapoco così in un’intervista “Quando devo far ridere, mi faccio prendere un po’ troppo la mano”. La seconda parte del film risulta in effetti eccessivamente demenziale, rischiando un po’ lo scivolone a cui era andato a mio parere incontro anche Getting Any.
Ma sostanzialmente si tratta di un grande gioco dell’autore, e sta a noi scegliere se stare con lui o meno.

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