Passami il sale / 20 Gennaio 2017 in È solo la fine del mondo
Dunque c’è un canadese con le espadrillas. Che poi non si sa se sia canadese. Che torna a casa, nella provincia. Pure lei sembra canadese. A casa Louis trova madre-sorella-fratello-cognata ad aspettarlo con ansia. Non li vede da 12 anni, ci dice che torna per confessar loro che sta per abbandonarli. Deve solo trovare il momento giusto. Sulla porta e all’infinito, viene travolto, da tutto e tutti. Un miracolo che quella casa stesse in piedi, con il bailamme e cicaleggio che quella squadra di gente fa. Lui sta zitto, quasi sempre, a segnare la separazione e il solco, l’essere altrimenti, tra lui e loro. In questi 12 anni, pare, lui è diventato a successful gay-ganzo, scrive pieces teatrali ed è un hypercool, ci son 50 gradi ma mica rinuncia a camicia e giacca. La famiglia, rimasta nella casetta con terrazzino tra i campi, lo ammira e odia, ognuno a suo modo. C’è la mamma che non ci capisce un’acca, ed è svampita ma poi ci sta dentro ma poi risvampa; la sorella piccola che lui non ha voluto veder crescere – Lea Seydoux nel ruolo giustamente della gnocca, ma un po’ scoppiata; il fratello grande è una specie di cinghiale – Cassel nel ruolo di Dinamite Bla, uno che urla contro tutto e tutti, memorabile lo sfottò a Louis che voleva andare a vedere la vecchia casa per titillare la sua nostalgia romantico-hipster, e qui è XD che percula se stesso. Che bello, potersi chiamare XD.
Il film si sussegue, negli incontri scontri tra tutti e Louis, ora uno per uno, ora in gruppo, sorta di via crucis interna e familiare. Efficaci partono a sorpresa flashback, son riuscito a commuovermi sul disco rumeno, me l’avessero detto. Io. Non ci. Molto è evidente quello che XD vorrebbe dire, il risultato meno. Perché i personaggi, quasi tutti, sono troppo, col rischio di scadere tra l’inverosimile e il caricaturale all’incontrario – e per favore tutto ma il paragone con Mommy no, lì avevano i controcazzi. Quello era matto ma era vero, era matto e ci esplodeva negli occhi, andava nelle comunità, un fuoco danzante. Louis a parte essere figo e letteralmente dannato, ha successo all over the world e in casa non riesce a dire “passami il sale”, lascia stare “muoio”. Tesoro mio sei troppo profondo, essù. Non ha un passato, non ha un futuro, non lo capiscono i suoi né chi guarda. La sorella ci sta, la perditudine della provincia e le canne. La cognata dai, Marion Cotillard buttata a balbettare fastidiosamente; all’interno di una coppia dove non ha senso ci sia mai stato amore, ma manco altro, con il personaggio di Vincenzo – ma poi perché una così figa debba sposare un cinghiale, spiegamelo. Vincenzo ancora, a suo modo, il quasi redneck di campagna, sbuffante come un mantice, sta bene. Il finale, euh, discutibile, ma non il problema. Il problema è che se XD perde i suoi personaggi, li gonfia e deforma, il resto è poco, o non è giustificato, e le scelte stilose senza l’impalcatura della sostanza sotto ciao. Il resto è chi odia la camera stretta e i dialoghi urlati, ma detrattori per quelli se n’è sempre trovati, che invece stanno in un solco di cinema del lessico familiare e servono ad avvicinare, queste famiglie, queste quotidianità, questi noi, a noi. Ci si avvicina a vedere persone, ci si allontana a scoprire l’informe, il mazzo truccato – oh, resto del parere che XD, oh che bello scrivere XD, sia il futuro del cinema.
Anche io ho trovato questo film una pellicola in cui ci é dato conoscere solo il caraffere dei personaggi di fronte a quella situazione che é stata decisa di descrivere. Non abbiamo un passato e non c’é un futuro. Nessuna storia. Solo tante reazioni di 5persone che sembrano tutte essere lí per sbaglio o obbligati da una forza sconosciuta.
Invece, credo che Dolan fornisca tante informazioni sul passato e sul vissuto dei personaggi: non si tratta di un’esposizione lineare, ma gli indizi ci sono e sono tanti, come quelli di un puzzle, e lo spettatore deve “lavorare” per ricostruire ciascuna esperienza.
Inoltre, la sensazione che ho avuto io è che i personaggi non siano affatto lì per caso: la situazione generale è una specie di “resa dei conti”, come in un western crepuscolare 🙂
Lo so @stefania, lessi la tua, però come si deduce concordo di più con @zetazed, ho proprio trovato i personaggi venuti male, in particolare lui, che sembrava non capire manco se stesso, oltre a non farsi capire dai suoi, da noi, e da chissà quanti altri. Non è che si possa nascondere qualsiasi cosa dietro il cartello INCOMUNICABILITA’. Probabilmente è per ora l’unico modo in cui Dolan sa far esprimere i suoi personaggi, che esplode quando tenta come in questo caso di comprimere tutto in avvenimenti che durano due o tre ore, e non ha tutta una vita di film, come Laurence anyways ecc. Il risultato a me è sembrato solo spocchioso e malriuscito, come tutti i tentativi falliti di splendidi registi giustamente molto ambiziosi. E st’uccelletto alla fine l’avrebbe fatto perfino Muccino.
Junior!:D
@tragicomix: che i personaggi siano “venuti male” può pure starci. Parlavo più che altro a @zetazed che dice che i personaggi sembrano capitati lì per caso 🙂
D’ora in poi, se vorrò denigrare il lavoro particolarmente infelice di qualcuno, gli dirò: “Avrebbe potuto farlo perfino Muccino (pausa) Junior!” 😀
mah sai, a disprezzare si è tutti buoni, temo di poter apparire più lapidario di quanto non vorrei :/
Però la cosa di Muccino era divertente 😀