Il sudore dei repressi / 11 Dicembre 2016 in È solo la fine del mondo
Poche ore, il caldo, gli altri, uguali. Amarli e basta? Certo, e rifuggire, per l’ennesima incomprensione. Momenti di tensione, ricordi, una libertà sognata, disperata, e poi esci dal nido, con ali mozzate, e ti sembra il paradiso; stai per cadere; ritorni, come per dar fine a un capitolo. Solo Xavier poteva dare questa madre, questa cognata: ritorna l’ossessione che lo smuove. Un inno all’ascolto, per una tranquillità necessaria. Di sicuro, uno dei migliori di Dolan.
Recensione da Oscar
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