Jupiter - Il destino dell'universo

Pura immondizia. Costumi orrendi, trucco orrendo, dialoghi imbarazzanti, brutta pure la computer grafica. Diciamolo, “il lo la i gli le” Wachowski hanno azzeccato un solo film, il primo Matrix, il resto è solo immondizia cinematografica. In confronto Michael Bay è Kubrick, con il suo essere volutamente e dichiaratamente tamarro e disimpegnato, intrattenimento puro. Non basta inventarsi gran parte dei vocaboli che vengono pronunciati per rendere il film minimamente interessante. E no, non ne possiamo più di donzellette in pericolo.
Ps: Qui si sostiene che gli umani abbiano sterminato i dinosauri. Cinque anni prima di Albano. Per dire.

Soldi buttati. La trama è proprio banale (oh ma non mi dire una ragazza sfigata ma bellissima scopre di essere una reale nello spazio), il personaggio di Channing Tatum è uno dei peggiori che abbia mai visto, gli effetti speciali sono carini, niente di che.
Eddie Redmayne è grandioso. Il suo Balem Abrasax è l’unico personaggio relativamente interessante.

Nel cinema, l’originalità, stilistica o contenutistica, è spesso una componente fondamentale per il successo.
Nella storia del cinema, i minestroni o, peggio, le minestre riscaldate, non funzionano così come non funzionano nel mondo dei sentimenti.
I Wachowski Bros., questa volta, hanno toppato clamorosamente, perché non hanno fatto altro che rivisitare alcune loro idee già affrontate in Matrix offuscandole dietro un’atmosfera che, questa volta, più che alla tecnologia guarda al mondo della fantascienza più classica e tradizionale.
O almeno ciò è quello che percepisce lo spettatore, a cui sembra di assistere ad un incrocio mal riuscito tra la trilogia (quella sì innovativa) con protagonista Neo e la saga di Star Wars.
Se pure Eddie Redmayne (che aveva entusiasmato per l’interpretazione di Stephen Hawking in La teoria del tutto) appare totalmente scialbo e fuori luogo (per non parlare degli altri interpreti), allora c’è davvero qualcosa che non va.
Per fortuna dopo due ore il film finisce, peraltro nell’unico modo possibile e (ampiamente) immaginabile.
Il fatto che i Wachowski siano a malapena andati a break even (dopo una spesa di circa 180 milioni di dollari), dovrebbe essere un ottimo deterrente ad anche soltanto immaginare un sequel (Dio ci scampi da una trilogia) o, comunque, ad avventurarsi in futuro in simili sconsideratezze.

Ma uffa, questo film è stato deludente! Non li sanno più fare i film di fantascienza??
Anyway… andiamo con ordine.
Partiamo dal titolo. “il destino dell’universo”. Prego?? Al massimo avrebbe potuto essere “il destino della terra!”, cosa c’entra l’universo? Senza contare che il titolo originale verteva sull’ “ascesa di jupiter (al trono)”, ma vabbè… Noi italiani siamo abituati a questi cambi di titolo.
Ma non è questo il problema principale. Il vero problema è la confusione. Sì questo film è confusionario, non si capisce nulla per 3/4 del tempo, le battaglie sono messe lì A.C.D.C. (Alla Caz Di Can) giusto per esibire effetti speciali e l’attrice principale è terribile. Io odio la Kunis, non sa recitare. Se ciò che prova il tuo personaggio è paura, non basta urlare come una cretina, esiste anche una cosa chiamata “espressione facciale”. Non è possibile che tu stia gridando per mezz’ora mentre sei sospesa nel vuoto e non appena metti piede a terra la tua faccia è perfetta come appena uscita dal centro benessere.
Attrice a parte, la protagonista non serve a niente. Tutte le decisioni importanti le prendono gli altri per lei e tutte le azioni importanti le fanno gli altri. Lei si trovava giusto lì per caso. Tantovaleva lasciarla a casa a pulire i cessi, era più utile. Inoltre… vogliamo parlare del titolo “sua maestà” che tanto ama sentirsi dire?? Fa’ finta di essere la ragazzina ingenua di provincia, ma sotto sotto… Un po’ di umiltà, dai!
E i cattivi? Mioddio, mi han dato i brividi (bravi gli attori)!! Il potere e la giovinezza gli han dato veramente di volta il cervello!!
Comunque.. peccato per questo film. Non so nemmeno se avrebbe potuto essere migliore, non era un granché nemmeno la trama.

Stavolta i fratelli Wachowski tornano alla fantascienza più pura ma deludono abbastanza con un pastrocchio abbastanza noioso.
Il film presenta la giovane e bella Jupiter (Mila Kunis, uno dei pochi motivi di interesse del film), immigrata russa che pulisce case (lei in particolare si occupa dei bagni) insieme alla madre.
Alcuni alieni provano a ucciderla e lei viene salvata da Caine (Channing Tatum), un guerriero planetario.
Qua la trama si complica un pò e si fa fatica a seguire; persino le battaglie e i combattimenti risultano leggermente noiosi.
Mi aspettavo di meglio, anche se al film riserverò una seconda visione (può darsi che la mia sonnolenza al cinema fosse dovuta ad altri motivi).
Nel resto del cast da citare Sean Bean (Boromir nel Signore degli anelli) nei panni di Stringer, un vecchio amico di Caine; Eddie Remayne (appena visto nei panni di Stephen Hawking) è il cattivo Balem, suo fratello Titus è invece Douglas Booth (visto nel recente Posh).

Non è bello, non è brutto: è appena sufficiente.
Di per sé, l’unico problema di questo film è la sceneggiatura che sballotta la protagonista. Questo perché le cose che i Wachowski avevano da dire erano troppe, e hanno dovuto strinere. Se lo avessero pensato come un film di tre ore o lo avessero diviso in due, con più tempo a disposizione, tutto sarebbe stato più rilassato e godibile. Migliore sotto tanti punti di vista. Di certo Jupiter Ascending non è il capolavoro di questi registi… dopo Cloud Atlas speravo di vedere qualcosa di migliore.
Per quanto riguarda la presenza di cliché e scene chiamate: fastidiosa in alcuni punti, ma si è visto di peggio – di molto peggio.
Scene d’azione interessanti, ma dovevano essere più corte.
Però la CGI è fantastica e l’universo creato complesso e meraviglioso. Sotto il punto di vista della profondità della trama politica, mi ricorda vagamente Dune – ma il fatto che il cattivo si divida la scena con altri due “antagonisti” toglie spazio a tutti, lasciando allo spettatore una sensazione di “film raffazzonato” davvero sgradevole. Sempre per il tempo a disposizione, ci sono personaggi inseriti e non sfruttati, e addirittura un’intero schieramento (l’Egida) che non riesce ad entrare in modo significativo nella trama, anche se l’ambientazione lo pretenderebbe.
Sul versante della recitazione, a me Mila Kunis non piace e in questo film, per quanto espressiva, mi è risultata stucchevole. Channing Tatum è come sempre. Sean Bean… tasto dolente. Il suo è il personaggio più inutile di tutto il film, e la sua recitazione è stata lacunosa. Il migliore, la vera perla del film, è stata Eddie Redmayne, che si è distinto con una recitazione eccelsa, aiutata alla grande anche dal magistrale doppiaggio di Emiliano Coltorti.
Gli ultimi due appunti sono che non sentivamo la mancanza di un ennesimo film dei Wachowski denso di tematiche complottare e che, però, sono da premiare per l’enorme quantità di riferimenti ad altri film di fantascienza, che hanno reso per lo meno interessante la “caccia alla citazione”.

Desolante.
Non si può campare di soli (ottimi) effetti speciali e di costumi e trucchi e parrucchi a cascata.
La trama è ridicola, inconsistente, con premesse sterili, priva di degni sviluppi.
Attori im-ba-raz-zan-ti, tra essi spicca -in senso negativo- la Kunis.
All’interno della filmografia dei Wachowski, un film del genere mi fa rivalutare perfino Speed Racer che, a fronte di un impianto narrativo puerile, almeno, una sua dignità pop l’aveva.
Ah! E l’ “omaggio” a Brazil, con tanto di cameo di Terry Gilliam: contento lui…

Nota: Sean Bean interpreta un tizio che vive in una casa subaffittata a migliaia di api e di nome fa, tenetevi forte, Stinger Apini. Neppure a Paperopoli.