Recensione su Joe Strummer: il futuro non è scritto

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2 Gennaio 2013

Strummer aveva un carisma indiscutibile e la sua propensione alla coerenza gli ha complicato indubbiamente la vita. Senza dimenticare quanto fosse foto/telegenico: non bello, no, figurarsi, ma era dannatamente magnetico in ogni sua posa e sguardo.

Questo documentario rende merito al suo sfrenato desiderio di condivisione ed al suo egocentrismo (quale artista non lo coltiva?).
Però, pecca nell’assenza di precisi riferimenti temporali che ne agevolerebbero la visione.
Vederlo doppiato, come ho fatto io, è stato comunque un grosso errore.

7 commenti

  1. Sean / 1 Novembre 2015

    Assolutamente come hai detto va visto il lingua originale.La classificazione temporale è scandita dalla sue canzoni giocando anche sul’ immortalità di queste secondo me(ben fatto).L’ unica cosa è che secondo me è un po impreciso.

    • Stefania / 1 Novembre 2015

      @sean: in che senso, “impreciso”?
      Benché sia forse il riferimento più semplice, non avevo assolutamente considerato l’ordine delle canzoni come appiglio temporale, grazie 🙂

  2. Peter Lee / 1 Novembre 2015

    Da vecchio Punk rocker mi sono commosso nel vedere questo docufilm,va detto che ho la lacrima facile 😉

  3. Sean / 1 Novembre 2015

    @Stefania Credo che qualche notizia in più sul punk e la sua nascita avrebbe rese il film più” preciso”(sembra che il punk lo abbiano inventato i Ramones ed i Sex Pistols).Un’ approfondimento in più sul fatto che i The Clash ,di fatto,non sono Punk nel senso più puro della parola.

  4. sempreassurda / 2 Novembre 2015

    I primi punk sono loro :
    https://www.youtube.com/watch?v=H_piRdpqDDQ
    INDISCUTIBILE

  5. Cekko / 19 Giugno 2016

    I Count Five? Prima c’erano già i Who e i Sonics…

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