Recensione su Una separazione

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Quattro stronze e due bambine / 2 Marzo 2012 in Una separazione

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Di solito (nei film iraniani quasi sempre) le donne sono personaggi commendevoli, positivi, in cui identificarsi. Ma in questo film tutte le donne sono figure davvero sgradevoli, squallide.
La borghese protagonista è egoista, inutile, crede che tutto si possa comprare e reputa il marito pregiudizievolmente colpevole delle nefandezze di cui è accusato, senza neanche ascoltare le sue ragioni.
La seconda, la badante per necessità, è una ipocrita e repellente bigotta, che per intraprendere qualsiasi azione, anche la più futile, deve chiedere consigli all’imam. Incapace di giurare il falso sul corano, è capace, però, di legare un povero malato al letto e mentire al giudice, accusando un innocente.

Anche le donne non protagoniste non sono certo personaggi positivi. La maestra, la testimone al processo, ritratta per codardia e poi si rende irreperibile. La cognata della badante pensa solo ai soldi, anche se è consapevole di inguaiare un innocente.
Le due bambine sono le vittime di così spregevoli madri.

4 commenti

  1. Lombafoca / 16 Novembre 2013

    Sono totalmente in disaccordo con l’analisi del film ma mi incuriosisce il fatto che hai assegnato un bel 10 in pagella.
    Penso che i personaggi femminili, molto spesso relegati a tremende rappresentazioni di mera compassione o affetto, in questo film vengano innalzati di livello. Le protagoniste vengono dipinte con difetti e debolezze annesse, illustrando con sensibilitá non solo la confusione e le difficoltá di una donna ma dell’intera nazione in momenti di evoluzione e cambiamento.
    E sono proprio le loro debolezze, che a te hanno fatto gridare alla “stronza” a rendermele simpatiche e sincere.
    Ho trovato particolarmente sensibile il personaggio della badante, che con le sua confusione e i suoi errori mette a nudo molte delle contraddizioni che spesso la societá ci pone di fronte. E devo essere sincero, il tuo ipocrita e repellente bigotta l’ho trovato offensivo e che non rende giustizia al personaggio. Una donna, una madre che regge sulle spalle il destino sempre piú precario della sua famiglia, divisa dal bisogno di denaro ai precetti della propria cultura, frantumata da un aborto e dalla preoccupazione di come il marito potrebbe reagire. No, il tuo stronza proprio non si addice ad un personaggio del genere.
    Faresti meglio a rivedere il film e scusarti con lei, non si meritava commenti tanto duri frutto di una cultura e di modi di pensare, semplicemente, differenti.

  2. lithops / 19 Novembre 2013

    @lombafoca Il film non ho la possibilità di rivederlo. Lo farei con piacere perché è un vero capolavoro.
    Non ho capito proprio di cosa dovrei scusarmi. Il mio era un commento a caldo.
    So bene che la società iraniana è una società complessa, piena di contraddizioni…. capisco le difficoltà di Razieh, il suo travaglio psicologico, i suoi dubbi, le sue difficili condizioni finanziarie, ma da qui a giustificare il suo comportamento ce ne corre. Non posso proprio sopportare che menta sapendo di condannare chi, in quel caso, non aveva colpa. E che poi ritratti per superstizione, non certo perché pentita.
    Come dice lo stesso regista, non ci sono buoni o cattivi tra cui scegliere, ma il personaggio di Razieh non posso certo considerarlo un personaggio positivo.

    • Lombafoca / 25 Novembre 2013

      @lithops sono d’accordo con te, non si puó certo definire un personaggio positivo. Ma continuo a non essere d’accordo nel condannarla e giudicarla cosí duramente. Le sue azioni non sono assolutamente giustificabili, ma le sue debolezze possono essere comprensibili? Forse si.
      Nel tuo commento a caldo viene a mancare un aspetto fondamentale del film; il padre, personaggio decisamente piú “positivo” e che non é stato giudicato colpevole di stronzaggine, alla fine non si comporta diversamente. Mente sapendo di poter essere responsabile, induce la figlia a mentire per salvarsi dalla galera. Posso comprenderlo da un punto di vista umano? Assolutamente si. Ma non credo di poter giustificare le sue azioni. Esattamente come quelle di Razieh.

  3. Serbilla / 21 Giugno 2014

    Sono molto d’accordo con l’analisi dei personaggi femminili Lithops e in parte con Lombafoca, aggiungo, entrambi gli uomini sono personaggi “negativi”. Il borghese scarica costantemente sulla figlia la responsabilità delle peroprie decisioni, è insopportabile, e il calzolaio è un attaccabrighe con il quale, nonostante i problemi che ha, non si riesce proprio a empatizzare .
    Gli unici personaggi che si salvano in questa storia sono le due bambine e l’anziano padre.
    Ho messo negativi tra virgolette perché, per me, sono pù che altro molto umani, ottimi ritratti di esseri umani.
    Un bel film.

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