Recensione su Jekyll + Hyde

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7 Settembre 2017

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Degli studenti di medicina creano una droga capace di cambiare la personalità di chi la assume. Due di loro decidono di sperimentarla su se stessi. La prima, Mary, muore per un sovradosaggio. L’altro, Jekyll, si trasforma da classico studente imbranato in un uomo sicuro di sé e affascinante, ma anche con una spiccata tendenza alla violenza. La nuova droga fa infatti emergere in lui la personalità maniaca-omicida di Hyde. Di quello che fa il suo alter ego, Jekyll non ne ha memoria se non nei propri incubi. Ennesima e sconclusionata trasposizione cinematografica del classico di Robert Louis Stevenson virata in chiave di moderno teen horror movie. Lo spirito del romanzo è travisato. Jekyll da studioso che vuole eliminare dall’uomo la propria parte oscura per migliorarlo, si trasforma semplicisticamente in un Nerd desideroso di diventare più popolare per mezzo di droghe. L’aspetto psicoanalitico è del tutto assente. Il film appare poi confuso e farraginoso. Un cartello iniziale ci informa che il film è basato sui video-diari dei protagonisti, espediente che fa pensare a un found footage, cosa che poi non trova riscontro. La narrazione non è lineare o cronologica, scelta artistica non disprezzabile a priori, ma la cui realizzazione appare nei fatti solo pretestuosa e pretenziosa e ingenera nello spettatore più una sensazione di caos che di ricercate atmosfere angosciose e stranianti. Tra dialoghi zoppicanti, recitazione approssimativa e scene di sesso inserite a caso, si arriva alla fine dove una delle protagoniste, tale Martha Utterson (col cognome che richiama quello dell’avvocato amico di Jekyll del romanzo), in maniera metatestuale ci ricorda che “questa non è la prima volta che questa storia è stata raccontata e certamente non sarà l’ultima”, affermazione veritiera (il romanzo di Stevenson è uno dei più trasposti in assoluto) ma che suona come una minaccia, vista la qualità delle ultime trasposizioni.

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