11 Dicembre 2013
Forse esiste un regista la cui follia e visionarietà è più indomabile di quella di Lynch: una pellicola quasi impossibile da decifrare da parte di uno dei più deliranti cineasti contemporanei. C’è chi chi lo definisce un horror filosofico, di certo si tratta di un canto strozzato, come quello del cantante che accompagna inspiegabilmente le scene. Izo rappresenta l’umanità , il senso generale e indefinito di rancore, l’ineluttabile crudeltà dell’uomo e dei principi precostituiti dalla società . Credo di non aver mai visto tante persone uccise nello stesso film, senza risparmio di sesso e di età
Recensione da Oscar
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