10 Recensioni su

It

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It

Cult! / 20 Novembre 2018 in It

Ad oggi potrà sembrare vecchio, ridicolo e lento.
Ma all’epoca era davvero spaventoso!
Un cult immortale.. 7,5.

Il commovente effetto-collaterale della paura / 3 Aprile 2017 in It

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Di due cose sono sufficientemente certo: It è il capolavoro di Stephen King e, al contempo, King è – se non l’unico – il più degno tra gli eredi dei grandi scrittori horror di fine ‘800 e inizio ‘900 come Edgar Allan Poe e Lovecraft.

Questa piccola divulgazione che apre la recensione è propedeutica alla comprensione del film che ha provveduto a terrorizzare con i clown una generazione di bambini quindi, cari lettori, abbiate pietà.

A Derry, nel Maine (si noti la necessità di King, come quella di Lovecraft, a dare una dimensione “personale” all’orrore, ambientando le sue storie a pochi passi da casa sua. Sarà una prerogativa degli autori del New England? Chissà…) “La banda dei perdenti” riunisce una manciata di ragazzi uniti dall’aver avuto a che fare con It, un’entità che vive nelle fogne di Derry arrivata un giorno lontanissimo su questo mondo. Non è importante il come, non è importante il cosa, ad essere importante è la volontà dei protagonisti e come, in un modo insolitamente romantico, sia la tragedia condivisa a stabilire un legame forte come pochi altri.

Oltre il sangue, oltre le parentele e i patetismi romantici dei “t’amerò per sempre” sussurrati in film di altro genere. It è un monumento ai legami: che siano quelli dell’amicizia che sopravvive al tempo e ai cambiamenti nonostante gli eventi tragici condivisi, del bisogno insito in persone (perdonandomi la licenza poetica) “diversamente simili” a ritrovarsi e, infine, di come inspiegabilmente e spontaneamente può nascere un amore.

La star del film è Tim Curry, indubbiamente: con tutto il rispetto per Skarsgard che si appresta a dare anima e corpo a Pennywise il pagliaccio con un costume e un make-up spaventosi, al clown dell’interprete di Frank’n Further basta un costume da pagliaccio di quarta o quinta mano, un palloncino colorato e la sua recitazione faceva il resto. Come si muove, come parla, come gesticola: il Pennywise (o l’It, che dir si voglia) di Tim Curry è un monumento a quell’orrore percettibile, seppur nascosto, che in cuor nostro sappiamo potersi celare sotto ogni apparenza normale.
Si sprecano complimenti anche per gli interpreti della “banda dei perdenti” (più nella versione giovane che per la versione vecchia).

C’è da dire che la produzione televisiva quotidiana ha abbandonato da un po’ il concetto di miniserie e si tende sempre di più al serial (una serie lunga, come American Horror Story non inquieta nessuno, lo hanno capito tutti eccetto gli autori…) e questo ha portato la nuova produzione di It a spostarsi al cinema, dove i recenti successi dei film “spezzettati” hanno fatto del grande schermo la casa ideale per la mostruosità senza forma e senza nome di Derry.

Resta il ricordo nel cuore (e soprattutto negli occhi alla vista di un clown per uno della mia età) di una delle più riuscite miniserie partorite dall’immaginario del Re del Brivido.
Consigliatissima da rivedere in compagnia di qualche ragazzo che come voi ne condivide il trauma, da gustarsi come un vino d’annata.

Qualche nota amara, se paragonata alle gioie per gli occhi che le moderne produzioni offrono, c’è…ma chi se ne frega, con un Curry così!

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2 Settembre 2013 in It

Sì, lo so che i paragoni tra libri e film lasciano il tempo che trovano, ma non posso proprio farne a meno. Non dopo che la lettura del romanzo omonimo (capolavoro assoluto di King, per quanto mi riguarda) mi ha tenuta sveglia la notte col batticuore per ogni minimo rumore.
Se l’avessi visto non appena uscito, da bambina, mi avrebbe sicuramente fatto un’impressione diversa, ma stando così’ le cose devo confessare che la visione mi ha delusa molto. A parte Tim Curry e un paio di scene di un certo impatto, per il resto è tutta noia; il ragnone poi è semplicemente patetico, sembra uno dei mostri di Fantaghirò.

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pennywise o rito di passaggio / 12 Agosto 2013 in It

Ciò che è terrificante da bambini spesso smette di esserlo da adulti dopotutto:
Qualche volta i miei minuscoli problemi
possono essere state misere caz**te
ma per me erano gravi, ed ora è bello riderne.
Così questa serie tv mi aveva messo una paura del diavolo quando la vidi per la prima volta e ora invece mi fa tenerezza con i suoi perdenti e l’estate indimenticabile che ha segnato indelebilmente la vita dei 7 fortunati.

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terrore 100% / 30 Luglio 2013 in It

Pagliacci, bambini che cantano cantilene, ragni, cigolii, sobbalzi…….. un mix micidiale di terrore. Lascia il segno….. Mi riferisco alle sensazioni di quando l’ho visto per la prima ed unica volta a 14-15 anni…. magari se lo vedessi ora, a 31 anni, sarebbe più gestibile??? Mah…..

7 Aprile 2013 in It

Mi dispiace non averlo visto da bambino,credo che lo avrei apprezzato di più…questo è uno di quei film che vanno visti quando si è piccoli perchè attecchisca,oggi hanno tutti paura dei clown,a me invece continuano a farmi pena 🙁 .

fratelli maggiori bastardi / 25 Gennaio 2013 in It

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

E quando tuo fratello maggiore, di ben 7 anni, è in piena fase adolescenziale e tu, quindi, hai appena finito di usare il ciuccio, più o meno, ti fa vedere questo film è normale rimanere segnati dal pagliaccio; cose che quando, per culo, riesci a vincere la lotteria di beneficenza e ti danno un pupazzo pagliaccio e la mamma te lo appende in camera tu, alla sera, ti alzi dal letto e giri il pupazzo con la faccia verso il muro!
Sono stata traumatizzata così tanto che solo dopo i 18 anni sono riuscito a guardarlo per intero e menomale, direi, perché alla fine il pagliaccio tanto temuto non è che un ragno gigante!!!! Ma parliamone seriamente per un attimo, vogliamo mettere la paura che fa un pagliaccio cattivo con la paura di un ragno? I ragni si schiacciano! I pagliacci cattivi come li sconfiggi? Comunque dopo aver visto che non è altro che un ragno mi sono tranquillizzata anche se per una settimana ero terrorizzata dallo scarico della doccia 😀

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3 Novembre 2012 in It

Dopo questo film, niente è stato come prima. Solo rivedere l’immagine di It mi porta a rabbrividire. E si, i clown hanno smesso di farmi ridere. 10 anni fa.

18 Agosto 2011 in It

Quando l’ho visto la prima volta era solo una bimbetta ma da allora i clown non sono più stati gli stessi e non li ho trovati più divertenti.

27 Febbraio 2011 in It

Quanto è difficile adattare un libro di King! Ammettiamolo, hanno avuto difficoltà anche eminenze quali Kubrick o De Palma, quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, e a IT quel che è di IT: è piuttosto lungo, soprattutto per i canoni odierni, ma per rendere veramente giustizia al romanzo ce ne volevano almeno 6 di ore, altro che 3; è ingenuo, effetti speciali da mediovevo,ma chi di voi ricorda gli anni 90 ammetterà che per l’epoca non si poteva fare tanto di più; per finire, la battaglia finale che nel romanzo King descrive come una sorta di scontro epico tra le forze del Bene e l’incarnazione del Male puro, nel film si risolve in un gruppetto di quarantenni molto più impauriti di quando di anni ne avevano 11 che prendono a sassate un megabacherozzo che a guardarlo bene fa proprio tristezza….e allora perché 7 stellette? Elementare, per Tim Curry, che domande! Insomma, la sua interpretazione ha fatto guadagnare al clown Pennywise una pagina personale di Wikipedia, non basta? Curry è riuscito a trasformare un clown nel Clown Cattivo per eccellenza, la mimica facciale, la gestualità, per me tutti gli altri possono appendere il naso posticcio al chiodo ormai, la sua interpretazione è INSUPERABILE: almeno 4 delle 7 stellette sono roba sua. Ah, dimenticavo, menzione d’onore al doppiatore del simpatico pagliaccio cannibale,Carlo Reali (sua è anche la voce di un altro personaggio che ha ispirato la mia infanzia e influenzato i miei gusti cinematografici, lo spiritello-porcello Beetlejuice): caro Carlo, prenditi una stelletta pure tu, te la meriti!

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