Muschietti cambia genere / 6 Settembre 2020 in It
Dopo il pessimo esordio alla regia con La Madre, un film inutile, banale e piattissimo, Muschietti ci riprova con il rifacimento di IT, una delle opere più celebri di Stephen King che fino ad ora aveva avuto una buona trasposizione televisiva con la miniserie Tommy Lee Wallace con un fantastico Tim Curry nei panni di Pennywise, il clown danzante.
Bene, questa versione è un po’ più fedele al romanzo, esteticamente più bella e con meno censure. Tuttavia questa versione è totalmente priva di anima.
Il film di Muschietti non fa paura, partiamo da questo presupposto. A far paura è il volume della colonna sonora e degli effetti sonori sparati a mille per far saltare dalla sedia lo spettatore grazie al più banale e triste degli espedienti horror moderni privi di originalità: il Jumpscare. Muschietti farà letteralmente abuso di questa tecnica rovinando la visione del film. Non sarà quindi Pennywise e le sue svariate forme che assumerà durante il film a farvi spaventare bensì questi effetti sonori. La colonna sonora è del tutto fuori luogo, sempre presente e costante da rendere la visione pesante e noiosa. Un buon horror secondo me dovrebbe essere silenzioso come la paura che ti assale. E invece no.
Pennywise non mi è piaciuto come è stato rappresentato. Sin dall’inizio si capisce che abbiamo a che fare con qualcosa di demoniaco, sovrannaturale e inquietante. In quanto tale non mi ha mai spaventato, perché a mio avviso non mi spaventa ciò che è spaventoso, ma mi spaventa ciò che è normale ma sotto sotto non lo è. Il Pennywise di Curry nella serie televisiva era molto più efficace nella sua natura clownesca apparentemente normale. Era come il tizio che ti avvicina con fare gentile perché ti vuole offrire delle caramelle o dello zucchero filato e appena può ti trascina nel suo inferno personale.
Le battute e le gag comiche dei perdenti sono talvolta divertenti e talvolta di troppo, risultando pesanti, ripetitive arrivando a non strapparti più alcun sorriso. Tra le varie trovate ho trovato particolarmente odiosa la scena a rallentatore durante la sassoiata in cui uno dei bulli dà della “Puttana” a Beverly.
In conclusione: Muschietti è un regista pessimo, incapace di fare un horror non convenzionale, facendo costantemente uso uso dei classici espedienti banali e pigri dei film horror. Il film è una commercialata destinata a un pubblico di adolescenti, non è per nulla un’opera matura e riflessiva.
Il film aveva del potenziale che è andato a farsi benedire. Il cast di ragazzini è abbastanza buono.
Rimango dell’idea che di IT vada fatta una serie televisiva di diversi episodi, ma qualcosa di impegnativo, dark e maturo, e non due filmetti commerciali studiati a tavolino per attirare gli adolescenti in sala.
Film rivalutato: da 7 a 6 stelline.
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