21 Recensioni su

It

/ 20176.8355 voti

Horror non tradizionale / 25 Aprile 2021 in It

Un film dell’orrore non tradizionale, in cui non tutto viene subordinato all’effettaccio terrorizzante; e infatti It fa meno «paura» di molti altri film di genere. L’orrore convive qui naturalmente con la vita quotidiana (che del resto ha una riserva di orrori a lei propria), vi si inserisce quasi senza soluzione di continuità. Il risultato è un meccanismo privo di sbavature, che si guarda con piacere. Merito anche della scelta azzeccatissima degli interpreti, a partire da Bill Skarsgård, vero mostro – anche di bravura – e dalla rivelazione Sophia Lillis. Se proprio si deve muovere un appunto è che ci sarebbe voluta un po’ di inventiva in più nelle situazioni e nella regia.

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Muschietti cambia genere / 6 Settembre 2020 in It

Dopo il pessimo esordio alla regia con La Madre, un film inutile, banale e piattissimo, Muschietti ci riprova con il rifacimento di IT, una delle opere più celebri di Stephen King che fino ad ora aveva avuto una buona trasposizione televisiva con la miniserie Tommy Lee Wallace con un fantastico Tim Curry nei panni di Pennywise, il clown danzante.

Bene, questa versione è un po’ più fedele al romanzo, esteticamente più bella e con meno censure. Tuttavia questa versione è totalmente priva di anima.

Il film di Muschietti non fa paura, partiamo da questo presupposto. A far paura è il volume della colonna sonora e degli effetti sonori sparati a mille per far saltare dalla sedia lo spettatore grazie al più banale e triste degli espedienti horror moderni privi di originalità: il Jumpscare. Muschietti farà letteralmente abuso di questa tecnica rovinando la visione del film. Non sarà quindi Pennywise e le sue svariate forme che assumerà durante il film a farvi spaventare bensì questi effetti sonori. La colonna sonora è del tutto fuori luogo, sempre presente e costante da rendere la visione pesante e noiosa. Un buon horror secondo me dovrebbe essere silenzioso come la paura che ti assale. E invece no.
Pennywise non mi è piaciuto come è stato rappresentato. Sin dall’inizio si capisce che abbiamo a che fare con qualcosa di demoniaco, sovrannaturale e inquietante. In quanto tale non mi ha mai spaventato, perché a mio avviso non mi spaventa ciò che è spaventoso, ma mi spaventa ciò che è normale ma sotto sotto non lo è. Il Pennywise di Curry nella serie televisiva era molto più efficace nella sua natura clownesca apparentemente normale. Era come il tizio che ti avvicina con fare gentile perché ti vuole offrire delle caramelle o dello zucchero filato e appena può ti trascina nel suo inferno personale.

Le battute e le gag comiche dei perdenti sono talvolta divertenti e talvolta di troppo, risultando pesanti, ripetitive arrivando a non strapparti più alcun sorriso. Tra le varie trovate ho trovato particolarmente odiosa la scena a rallentatore durante la sassoiata in cui uno dei bulli dà della “Puttana” a Beverly.

In conclusione: Muschietti è un regista pessimo, incapace di fare un horror non convenzionale, facendo costantemente uso uso dei classici espedienti banali e pigri dei film horror. Il film è una commercialata destinata a un pubblico di adolescenti, non è per nulla un’opera matura e riflessiva.
Il film aveva del potenziale che è andato a farsi benedire. Il cast di ragazzini è abbastanza buono.

Rimango dell’idea che di IT vada fatta una serie televisiva di diversi episodi, ma qualcosa di impegnativo, dark e maturo, e non due filmetti commerciali studiati a tavolino per attirare gli adolescenti in sala.

Film rivalutato: da 7 a 6 stelline.

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Pennywise, il pagliaccio assassino / 25 Dicembre 2019 in It

Nel 1988 un bambino, Georgie Denbrough (Jackson Robert Scott), viene ucciso da un clown assassino, Pennywise (Bill Skarsgård), che si nasconde nelle fogne di Derry, una cittadina del Maine. L’anno seguente il fratello della vittima, Bill Denbrough (Jaeden Martell), con l’aiuto dei suoi amici, Richie Tozier (Finn Wolfhard), Stanley Uris (Wyatt Oleff), Mike Hanlon (Chosen Jacobs), Eddie Kaspbrak (Jack Dylan Grazer), Beverly Marsh (Sophia Lillis) e Ben Hanscom (Jeremy Ray Taylor), cerca di far luce sulla morte di Georgie, ma mentre indagano sull’accaduto i sette ragazzini devono difendersi da una banda di bulli capeggiata da un individuo psicotico e violento, Henry Bowers (Nicholas Hamilton), che si diverte a perseguitare le sue vittime.
Pubblicato nel 1986, “It” di Stephen King è un testo cardine nella carriera dello scrittore americano, tanto da essere considerato come uno dei suoi lavori migliori in assoluto. L’appassionante tomo del maestro del brivido, che nel 1990 aveva ispirato una miniserie televisiva realizzata da Tommy Lee Wallace, si dipanava magistralmente su due diversi piani temporali, uno ambientato negli anni Cinquanta, l’altro negli anni Ottanta, in cui erano collocate rispettivamente l’adolescenza e l’età adulta dei protagonisti, ma la sua notevole complessità narrativa è andata completamente perduta nella trasposizione cinematografica firmata da Andrés Muschietti nel 2017, che costituisce la prima parte di un dittico conclusosi nel 2019 con “It – Capitolo due”, sempre diretto dal regista argentino.
A differenza del libro, il film, sceneggiato da Gary Dauberman, Chase Palmer e Cary Fukunaga (quest’ultimo avrebbe dovuto occuparsi anche della regia, ma ha preferito sfilarsi dal progetto perché i produttori non gli permettevano di fare il film che aveva in mente), privilegia una narrazione semplice e lineare, concentrandosi unicamente sulla giovinezza di coloro che formano “Il Club dei Perdenti”, situando quel periodo della loro vita negli anni Ottanta.
Raccontare i fatti di uno solo dei due piani temporali su cui si articolava il terrorizzante volume kinghiano da una parte facilita l’immediata comprensione degli eventi, ma dall’altra semplifica troppo l’intreccio, facendogli perdere il suo fascino originario; traslare la gioventù di Bill e soci nel decennio degli Ottanta, invece, appare come una furbata per cavalcare l’onda del successo ottenuto dalla serie “Stranger Things” (2016-in corso). Quando si traduce un romanzo in immagini, si è liberi di effettuare tutte la modiche che si vuole rispetto alla pagina scritta, ma se i cambiamenti non convincono, come nel caso in oggetto, è giusto dirlo chiaramente.
Non convincono neppure la prima apparizione di Pennywise, che a furia di occhiate luciferine rivela da subito la sua natura malefica, quando sarebbe stato meglio se l’avesse svelata solo alla fine della scena in questione, e la fotografia di Chung Chung-hoon, che risulta troppo pulita, l’esatto contrario di come avrebbe dovuto essere. Intendiamoci, pur avendo tanti difetti, il film non è tutto da buttare: un paio di scene, quella del lavandino e quella delle diapositive, sono abbastanza efficaci e il cast, composto da giovani attori, è azzeccato, ma al termine della visione resta l’amaro in bocca per l’occasione sprecata.
Quello del cineasta sudamericano è un horror appena sufficiente, pensato per un pubblico giovanile e con personaggi poco approfonditi, che affronta in modo semplicistico i temi trattati nel libro (la morte, l’elaborazione del lutto, la paura, l’amicizia, l’adolescenza, il bullismo) e che può essere apprezzato soprattutto da chi non avesse letto il capolavoro letterario da cui è tratto. Chi invece lo avesse letto è probabile che rimarrà perplesso, per non dire deluso, dopo aver visto questo film, che curiosamente (o volutamente?) è uscito a ventisette anni di distanza dalla messa in onda della sopracitata miniserie, ossia lo stesso lasso di tempo che intercorre tra un’apparizione e l’altra di Pennywise.
Forse dirigere l’adattamento di “It” era un’impresa troppo ardua per Muschietti. Ci sarebbe voluto un grande regista come il John Carpenter dei tempi migliori o il compianto George A. Romero, ma anche il rocker Rob Zombie avrebbe potuto ottenere un risultato superiore a quello conseguito dall’autore di “La madre” (2013). Insomma, dato l’ottimo materiale di partenza, si poteva fare di più.

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Ottimo sotto tutti i punti di vista / 22 Novembre 2019 in It

Molto più convincente dell’originale serie televisiva (che continuo a pensare molti reputino spaventosa solo perchè bambini quando la videro): Pennywise ottimamente interpretato, la storia si sviluppa bene, non ci sono momenti morti, e, cosa importantissima, si capisce bene il legame che lega e legherà per sempre i perdenti tra di loro, così come si percepisce chiaramente il clima ostile di Derry nei confronti dei bambini, dei deboli, degli emarginati.

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IT: Spaventosamente diabolico e con al centro una storia assolutamente emozionante e coinvolgente. / 28 Ottobre 2019 in It

It – Capitolo Uno è tratto dal romanzo omonimo di Stephen King che io lessi parecchio tempo fa, sicuramente durante le scuole superiori e fu uno dei primissimi libri che lessi dell’autore e mi piacque tantissimo e se non ricordo male vidi la mini serie tv andata in onda in quegli anni in televisione e anche in quel caso, mi piacque la serie, anche se rimase un po’ delusa dal finale… ma bando alle ciance parliamo invece di questa nuova versione uscita al cinema nel 2017 diretto da Andrés Muschietti e concentrato sugli avvenimenti narrati nelle parti del romanzo ambientate tra il 1957 e il 1958 (nel film ambientato tra Ottobre 1988 e Settembre 1989).
Purtroppo, essendo passato parecchio tempo dalla lettura del libro, non ricordo alcuni dettagli e non riesco a farne un paragone tra libro e film ma conto di rileggerlo al più presto e farò quindi il contrario, farò successivamente il paragone tra film e libro (nel frattempo al cinema c’è la seconda parte e speriamo di riuscire ad andare a vederla prima che lo tolgano nelle sale.)
Guardando il trailer quando uscii nel 2017 mi mise un po’ di terrore il pagliaccio, il famosissimo Pennywise, uno sguardo inquietante e sinceramente trovo il protagonista e l’attore che lo interpreta bravissimo, in grado di spaventare con il semplice sguardo, tenendo poi conto della mia repulsione verso i pagliacci il terrore era ancora più in rilievo! Devo dire che in termini di terrore e paura mi aspettavo qualcosa di peggiore e non lo catalogherei come un film orrore ma suspance e ansia nel vederlo ogni volta comparire dal nulla… It non mi ha terrorizzato come mi aspettavo, anche se alla sua comparsa improvvisa sussultavo ogni volta, trasformando poi lo spavento in sorriso nel vedere certi suoi movimenti e atteggiamenti, portandomelo anche a considerare ridicolo in certi casi.
Ci troviamo nella città di Derry, nel Maine. Qui iniziamo a vedere un bambino ( il fratello di uno dei bambini coraggiosi protagonisti) che gioca con la sua barchetta di carta in un giorno di pioggia. A un certo punto la barchetta viene come risucchiata nell’apertura di scolo di un marciapiede, un’apertura che porta allo scarico fognario della cittadina. Da qui appare per la prima volta un pagliaccio che si presenta al piccolo Georgie come Pennyswife, il Clown Ballerino come ama definirsi lui stesso. Facendo credere al bambino di volergli restituire la barchetta, lo porta ad avvicinarsi e in quell’istante lo attacca con un morso letale staccandogli un braccio e trascinando all’interno il bambino.
Da qui inizia l’avventura di Bill, il fratello maggiore, che convinto che il fratello sia ancora vivo ma in difficoltà, con l’aiuto dei suoi amici, andrà alla ricerca del fratellino e questa ricerca lo porterà dentro le fogne della città e non solo…
Bill non è l’unico ad avere problemi all’interno della sua famiglia (dove il padre non gli permette di rivelare i suoi dubbi o comunque non gli chiede come sta affrontando la scomparsa del fratellino ma al contrario, lo intima a lasciar perdere la sua fissa di ritrovarlo e soprattutto gli ordina di non parlarne con la madre portando il bambino a chiudersi e a vivere il suo dolore da solo). Anche gli altri suoi amici hanno dei problemi e sono tutti vittime di bullismo anche a scuola da parte di un bambino strafottente e violento accompagnato dai suoi amici altrettanto violenti e cattivi.
Un gruppetto di amici detti “sfigati” ma che in realtà con la loro amicizia e unione riusciranno ad affrontare le paure personali ma anche la paura per questo fantomatico pagliaccio che si ciba del terrore dei bambini, tranne appunto il loro e la storia si fa via via sempre più intrigante e al contempo mette in evidenza l’amicizia quella vera e il fatto di affrontare il pericolo tutti insieme!
Un buon film, mi è piaciuto e soprattutto ho apprezzato tantissimo l’amicizia dei ragazzi e la forza sottovalutata che quest’unione che porterà ad affrontare lo stesso IT nel corso della storia!

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grande delusione / 15 Agosto 2019 in It

avendo letto li libro da picollo ed adorato il film TV degli anni 90, trovarmi di fronte questo film per millennials banalotto e superficilale mi ha lasciato davvero perplesso e deluso. Sarebbe stato molto difficille fare di peggio. Un insieme di scene noiose e piatte, messe inseme giusto per spaventare un po lo spettatore medio degli anni 2000. Molto male.

Meglio l’originale / 30 Giugno 2018 in It

18/06/18. Primo accesso con “The space pass”.
Ero curioso di vedere questa versione di IT, memore e, soprattutto, traumatizzato dalla prima versione.
Film caruccio e che, complice un budget ed effetti speciali migliori, fa la sua figura.
Consiglio comunque sempre l’originale.

Molto male / 20 Giugno 2018 in It

Dice Stephen King all’inizio del libro omonimo “La magia esiste”. Ecco, qui la magia non c’è proprio. Pennywise è patetico. I bambini ingessati (non solo Eddie Spaghetti…), gli effetti speciali ridicoli. La storia è rivisitata maldestramente e tante cose che erano dei capisaldi (la diga, la cisterna, le pallottole d’argento etc.) sono svanite per lasciare il posto a delle invenzioni senza capo né coda o delle copiature. Nessuno ha rivisto la sigla di TWD nella porta di Mike?? Molto meglio la piccola serie tv, almeno lì Pennywise era davvero agghiacciante.

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stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti / 16 Giugno 2018 in It

Contrariamente alla maggior parte dei conoscitori della storia di It io non avevo letto il romanzo di King né avevo visto il precedente film. Ho preso dunque questo film così com’è senza aspettative particolari né pregiudizi sugli adattamenti cinematografici dei romanzi di King, soprattutto dopo il fail della Torre nera.

Diciamo che il film intrattiene, gli attori a mio avviso sono stati abbastanza bravi per quello che può sembrare un horror/thriller, e nel complesso la narrazione non annoia…..

MA

dopo aver visto il film mi è venuta voglia di leggere il libro e qui cominciano gli inevitabili paragoni con il libro che secondo me è quasi un capolavoro. Nel libro king mette dei dettagli che difficilmente sono rappresentabili cinematograficamente (me ne rendo conto), ci sono i riferimenti alla Tartaruga, all’Altro, a tutta la cosmogonia del Macroverso ai Pozzi Neri e al fatto che It e un pò in ognuno di noi come un’ombra che sta li in attesa perpetua pronta a sfruttare le nostre debolezze.

Insomma il libro, almeno per ora, è tutta un’altra cosa. Aspetto però di vedere la seconda parte per dare un giudizio complessivo.

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“Quando sei solo come un bambino, i mostri ti vedono più debole e non ti accorgi che si avvicinano finché non è troppo tardi.” / 26 Maggio 2018 in It

Ho aspettato tanto questo remake. Devo dire che è meno inquietante rispetto alla miniserie del 1990(il mostruoso pagliaccio interpretato da Tim Curry incuteva più timore rispetto a quello del suo collega Bill Skarsgaard) ma dal punto di vista tecnico gli è superiore, molto più cupo e sofisticato.
E’ un film che spaventa a suo modo ma non come ci si immagina vedendo un film horror ma più che altro guardando la realtà che descrive questo film, una realtà di famiglie disagiate, bullismo, razzismo e di genitori pedofili in una provincia americana dove tutto viene nascosto sotto il tappeto dell’indifferenza , dell’ipocrisia e del perbenismo.
L’attenzione dello spettatore più che sul pagliaccio si posa sui sette ragazzi protagonisti con i quali la vita non è stata benevola intenti a combattere contro un’entità demoniaca con le loro uniche armi a disposizione(amore, amicizia, lealtà e nobiltà d’animo) riscattandosi così da un’esistenza misera.
Il regista Muschetti è molto abile nel mescolare la matrice horror con il percorso di crescita individuale dei ragazzi, condendoli anche con un pizzico di humor. Molto bella anche l’antitesi tra la spensieratezza e la solarità dell’estate e la cupezza dei luoghi frequentati dai ragazzi metafora delle paure recondite e dei soprusi che subiscono ogni giorno.
Alla fine un buon film horror ma soprattutto un ottimo film di formazione.

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stranger IThings / 6 Gennaio 2018 in It

Con l’evitare le stucchevoli esagerazioni muscolari come unico pregio, scolasticamente e senza tanti patemi ci si dirige al binario ben prestabilito e al preconfezionato per quello che, in definitiva, è un mero prodotto alimentare modaiolo.

Remake riuscito, 7.5 / 3 Dicembre 2017 in It

Non paragonatelo a “It” degli anni 90, perchè neanche quello faceva paura ma eravate piccoli e prodotti coi non ne facevano… bastava un clown che sorrideva da dietro le lenzuola stese al vento.. che ci cagavamo addosso!
Erano altri tempi…e i tempi cambiano per fortuna: e cosi anche i remake ci mettono del suo.
Rivisitano la storia, la modificano, la rendono più attuale, ma confezionando un prodotto che non delude, anzi, prepara a nuove aspettative.
Di horror pessimi ne è pieno il cinema, ma questo è un pò “Goonies” con più sangue, più “Stand By me” ma con più paura, è come “It” vecchio ma senza Tim Curry….
L’0unico cruccio è questo: per me ci voleva un adulto per quel ruolo, anche se l’effetto è riuscito!
Ad Halloween ho visto molti costumi da clown tornare in voga…
Bello, che i tempi cambiano. E tornano gli anni ’80!

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Giro di marketing e promozione eccezionale…ma il film è bello! / 7 Novembre 2017 in It

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Innanzitutto complimenti per il marketing…un gioco promozionale ben riuscito con Stranger Things 2 , dove il piccolo protagonista in comune (Finn Wolfhard) contribuisce a creare un hype esponenziale tra i due prodotti cinematografici.
Perfetta anche la data di uscita , intorno ad Halloween (e – ovviamente – in contemporanea con Stranger Things 2)
Insomma, commercialmente , mission accomplished!

Film : hanno fatto un pò i furbacchioni. La mini-serie originale , era un continuo flashback tra il periodo dove erano ragazzini e quello dove sono adulti, rendendo la narrazione più “impegnata”.
Qua invece dell’età adutà, non vi è traccia e lo si comincia ad intuire dopo l’intervallo . Arriva poi il sorpresone finale , quando al termine del film si fa- non troppo velatamente – capire che ci sarà un sequel (anche qua , marketing abbomba)
Però il film è godibile : un giusto intreccio tra horror serio e battutine da ragazzetti (come anche era un pò la miniserie) , senza perdere allacci evergreen con – appunto – prodotti evergreen anni ’80 come Stand By Me e i Goonies. Tra l’altro un paio di volte , si salta pure sulla sedia se vi spaventate facilmente.
Ottima interpretazione del giovane Bill Skarsgard.

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Non è horror, ma va bene / 6 Novembre 2017 in It

Come ripeto non è un opera horror, anche se sulla carta è quello che sembra. Il terrore c’è, ma è troppo arrangiato e, sinceramente, un po’ infantile. Forse il neo regista Muschietti voleva inviare un messaggio di simile auspicio. Cambiando registro “It” è un buon film di avventura, coinvolge ed invoglia… Le due ore passano lisce come olio ed i bambini sono tutti già dei grandi attori (per quanto ne so io delle mimiche facciali…). Poca suspense, e se c’è.. insomma è poca. La tecnica è quella che è, da Horror degli ultimi anni, ridondante. Ma come film di avventura e come messaggio sull’amicizia ci siamo. Il voto è per il genere horror, che si vede poco perché traspare da questa America che vieta pellicole solo per far parlare la gente e per fomentare i giornalisti. Se avete quattordici anni entrate anche di nascosto, tranquilli che la notte dormite con sogni d’oro. è solo un pagliaccio il quale avrebbero dovuto un po’ più concentrarsi sulla sua terrificante storia, in effetti non si sa nulla di questo Pennywise (un mascherato Bill Skarsgård). Si parla di capitolo due, speriamo non sia come il primo, se lo è, cambiate gamma sulla locandina e scriveteci “vicenda avventurosa”. Lo attenderò comunque un sequel, in onore al genio del romanzo, vedremo…

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It / 24 Ottobre 2017 in It

Non del tutto disprezzabile rivisitazione di uno dei romanzi di Stephen King più celebri (e ostici da mettere in scena). Muschietti (subentrato a Fukunaga) furbamente rielabora un po’ tutto tenendo però fissi alcuni elementi chiave del romanzo. Ma il finale, necessariamente inventato di sana pianta per giustificare la divisione in due parti, non sembra all’altezza. Non sarà ricordato sicuramente tra quei (pochi) capolavori kinghiani al cinema ma nemmeno come una delle (tante) schifezze. Nel complesso discreto il cast e suggestivo il Pennywise di Skarsgard. In attesa della seconda parte un 6 di incoraggiamento.

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più che soddisfacente / 23 Ottobre 2017 in It

chiunque abbia precedentemente visto la miniserie anni 90 tratta dal romanzo di stephen king non può negare l’evidente, netto miglioramento della resa cinematografica. a seguito dell’ennesimo spostamento in avanti della storia (dai primi anni 50 del romanzo ai tardi ottanta del film di Muschietti) le licenze del regista non sono poche ma lo spirito della storia mi sembra rispettato. grandemente inquietante l’iconico Pennywise, benchè diverso per aspetto e contegno dal clown proposto da tim curry negli anni novanta, sicuramente più ironico. questo it si attesta invece su un registro più cupo e disturbante: una specie di follia maligna è costantemente avvertita durante le apparizioni del clown e le sue spiritonaggi si avvertono sempre false e calcolate in base alla necessità d’ingannare la povera vittima di turno, laddove curry sembrava divertirsi nel giocare con lo spettatore prima che con “il pasto”. per il resto i giovani attori protagonisti sono scafati e navigati come e più di tanti adulti colleghi, sufficientemente affiatati e convincenti. l’orrore in senso stretto latita, invece. personalmente non me lo aspettavo nemmeno quindi non posso dire di essere delusa. quello che mi è mancato è stata piuttosto la rappresentazione della latitanza degli adulti nel dramma di derry. la cittadina, come protagonista altra degli umani, era fondamentale ai fini dello sviluppo della storia. l’indifferenza dei grandi, la loro malevola pervicacia nel negare l’esistenza di It è parte integrante dell’orrore vissuto dai ragazzi che per la prima volta si trovano a fronteggiare da soli il male, quasi fosse un biglietto da pagare per entrare a far parte del circo degli adulti. a parte la scena iniziale del rapimento di georgie, con la vicina che nota l’anormalità del fatto ma sceglie deliberatamente di voltarsi dall’altra parte, non ci sono ulteriori sostanziali riferimenti a questo importante aspetto della trama. peccato perchè l’inizio lasciava ben sperare in tal senso. in fin della fiera, insomma, aspetto il resto della storia (previsto fra un campa cavallo anno solare) decisamente ben disposta.

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Pennywise versione2.0 / 23 Ottobre 2017 in It

Il clown ballerino colpisce.
Piacevole remake de IT degli anni ’90. Una volta tanto che è migliore il nuovo dal vecchio.
Per ora ovviamente… Manca la seconda parte ma per ora è meglio in tutto. Pure grazie alla tecnologia che ci fa vivere scene più realistiche.
Comunque promosso.
Boccio sicuramente gli spettatori che hanno visto con me il film. Una marea di casinisti che non facevano altro che ridere, parlare e far casino. Nota molto dolente.
Ad maiora!

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Confronto con il libro / 22 Ottobre 2017 in It

Il nuovo film di IT non fa particolarmente paura a un pubblico adulto. Si tratta di un film piacevole e a tratti divertente.
Sono un fan di Stephen King e ritengo che IT sia un capolavoro per diversi motivi, e non posso non guardare questa pellicola facendo un confronto con l’opera originale. Di seguito i punti principali:
– il film è meno disturbante del libro: certe scene non si possono portare sul grande schermo, mentre la versione cartacea si prende molte più libertà. Non ci sono nel film violenza sugli animali e sesso.
– il film non può rendere concetti che nel cartaceo sono presenti e rilevanti: il fatto che IT sia luce nera, il fatto che per affrontare IT bisogna mordergli la lingua con la mente, … c’è un tentativo comunque di rendere su film il fatto che la cosa più spaventosa di IT è la luce arancione.
– il film non può rendere i virtuosismi lettarari. Addirittura, le storie dei bambini e degli adulti sono separate in due film, mentre nel libro si “mescolano”.
Godetevelo per quello che è insomma.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 21 Ottobre 2017 in It

Dal più famoso romanzo di Stephen King un buonissimo adattamento; questa è solo la prima parte (con i ragazzi che affrontanto It), la seconda, che uscirà più avanti (settembre 2019), vedrà gli adulti protagonisti.
Primo cambiamento significativo, siamo alla fine degli anni ’80 (rispetto a metà anni 50 del romanzo), penso per poter ambientare ai giorni nostri la seconda parte.
Il film introduce i protagonisti (tutti ragazzi, gli adulti sono praticamente marginali in questa prima parte) dopo il prologo in cui Georgie, il fratellino del protagonista Bill, scompare misteriosamente (per la città di Derry, lo spettatore sa perfettamente che fine ha fatto).
Ritroviamo il balbuziente Bill (Jaeden Lieberher visto in St. Vincent) con i suoi amici l’occhialuto Richie (parla a macchinetta, è interpretato da Finn Wolfhard visto nella seria Stranger Things), il gracile Eddie (soffre di asma ed è un pò vittima di una madre iperprotettiva) e l’ebreo Stan un anno dopo, alla fine dell’anno scolastico.
Sono un gruppo di “perdenti”, ragazzi con qualche difetto e per questo presi di mira dalla banda di bulli capitanata da Henry Bowers.
Al loro gruppo si uniranno la tosta Beverly, una ragazza abusata dal padre, Ben un ragazzo sovrappeso (innamorato segretamente di Beverly) e il nero Mike.
Tutti loro, tranne Richie (che nel libro si sentiva un pò escluso per quello), hanno avuto incontri ravvicinati con It, l’entità malvagia che si mostra spesso con l’aspetto di un clown (Pennywise) ma che assume e si nutre delle paure dei ragazzi. Bill vuole scoprire cosa è successo al fratellino
e con l’aiuto dei suoi amici combatterà con questo essere malvagio.
Buon ritmo, è la storia di amicizia e riscatto di un gruppo di ragazzi “sfigati” che avendo già dovuto affrontare la loro dose di paura e bullismo, sanno come tenere testa a It.
L’unico difetto del film è la parte horror che non è il massimo (e forse delude un pò il pubblico giovane che pensava a più spaventi) anche se aleggia sempre la tensione per tutta la durata del film; alcuni battibecchi tra i ragazzi e la parlantina di Richie regalano anche alcuni momenti divertenti.
Definire It come romanzo horror è limitarlo; è una storia di amicizia e di riscatto sullo sfondo della storia di un’entità malvagia che colpisce la città di Derry. L’ho letto diversi anni fa ma il film mi ha fatto ricordare alcune scene e mi sembra che mantenga abbastanza le idee (ovvio che sono un pò accorciate le storie dei ragazzi).
Qualche dubbio sull’interpretazione di Pennywise da parte di Bill Skarsgard anche se all’apparenza migliore di quella di Tim Curry per l’omonimo film tv. Il resto del cast è poco conosciuto come anche il regista argentino Andres Muschietti.

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19 Ottobre 2017 in It

mi dice che devo mettere il titolo / 1 Ottobre 2017 in It

ho provato più emozioni durante la scena della ragazza con il padre che in due ore e passa di film

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