Recensione su L'isola dei cani

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Delusional / 8 Maggio 2018 in L'isola dei cani

Devo farmene una ragione: Wes Anderson non mi emoziona. Il suo stile mi piace un sacco, visivamente è sempre accattivante, originale e mai banale, ha una sua visione del mondo che ripropone in ogni suo film ma non risulta mai ripetitivo.
Il cast è sempre azzeccatissimo, le musiche pure. Piace a tutti, è citato ovunque, sa mettere d’accordo il cinefilo più snob con uno spettatore meno colto. Ma allora perchè, seppure ce la metta tutta per farmelo piacere, nessuno dei suoi film -men che meno quest’ultimo- mi ha conquistato? E la risposta me la sono data dopo una lunga riflessione fuori dal cinema subito dopo aver visto L’Isola dei Cani: Wes Anderson non mi emoziona.
Odio parlare come Simona Ventura giudice di Xfactor, ma non mi è arrivato. Questa per me era l’ultima opportunità che gli avrei dato: una storia raccontata in stop motion su un bambino che affronta un viaggio rocambolesco tutto da solo sfidando un ambiente tossico abitato da cani malati e contagiosi pur di ritrovare il suo migliore amico.
Da grande amante dei cani, speravo di potermi immedesimare un po’ in lui, di provare almeno un po’ di empatia, o affezionarmi ai protagonisti, ma nulla. Passa bene o male l’ora e quaranta e nulla. Ho ripiegato il fazzoletto già spiegato e pronto all’uso, pazienza, ne avrò guadagnato in dignità con i miei vicini di poltrona. Anche quelli che dovevano essere i momenti più toccanti sono passati in sordina.
È comunque un film piacevole, uno spettacolo per gli occhi che merita la sufficienza. Una menzione speciale va a tutti quei genitori che hanno portato i figlioletti allo spettacolo delle 22.30 ed erano pure convinti che fosse un cartone per bambini. Che fossero i loro rumori molesti ad aver rovinato tutto?

3 commenti

  1. Stefania / 9 Maggio 2018

    Non ho ancora visto il film e, quindi, non mi è ancora chiaro quanto e come sia “violento” questo film, nonostante abbia letto qualcosa in giro. Però, mi ostino a biasimare a prescindere i genitori che decidono di portare al cinema i bambini in base all’assunto che un film d’animazione, in quanto tale, può essere automaticamente fruito anche dai più piccoli -_-

    • allan / 9 Maggio 2018

      ESATTO!! Possibile che siamo ancora a questo punto? Inoltre mi è capitato di leggere la recensione di un quotidiano su fb e la maggior parte dei commenti erano di genitori che si sentivano “truffati” dal fatto che non era un film adatto per i più piccoli…cosa che si capiva già dal trailer. Comunque, non è “violento” ma è per adulti nel senso che i dialoghi sono molto “maturi” e i temi rimandano alla situazione politica attuale di alcuni Paesi….insomma se fosse stato fatto con attori in carne e ossa sarebbe stato un bel mattone.

      • Stefania / 11 Maggio 2018

        Destino ha voluto (oserei dire, ovviamente) che anche nella mia sala ci fosse almeno un bambino (età stimata: 5 anni scarsi). Ha fatto il diavolo a quattro per tutto il film (ma anche i genitori erano abbastanza indisciplinati, a dirla tutta). Quando si sono accese le luci in sala, sembrava impegnato a smontare una poltrona, non sto scherzando. Però, ha spiazzato i presenti quando, alla fine del film, ha esclamato: “Bellissimo!” 😀 In verità, non so esattamente cos’abbia visto e cos’abbia afferrato della storia, dato che ha disturbato chiunque facendo tutt’altro, ma quel che ha (intra)visto deve essergli piaciuto (resto comunque dell’idea che sia sbagliato portare un bimbo al cinema solo perché, in virtù di sue caratteristiche narrative o tecniche, un film, in particolare un film di animazione, sembra destinato a lui).

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