Recensione su Iron Man 3

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2 Maggio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Tony Stark ha gli attacchi di panico, e per il poco che ne so non si guarisce così dagli attacchi di panico ma vabbè. Non mi spingo a dire “l’ho letto su Focus”, però un bel “l’ho letto in un libro” ci sta. Perché c’è rimasto sotto, dopo l’ambaradan che è successo nel finale di The Avengers, e io nemmeno me lo ricordo, però ricordo che era una figata. Ma never mind, tanto lui è lì che continua a fare armature, pe’ tuttti. Nel frattempo c’è un cattivissimo Mandarino, interpretato nientepopodimeno che da Gandhi, che minaccia la sicurezza nazionale. Non potevano dargli una mano gli altri supereroi, no, quando servono diventano tutti fancazzisti. E allora ci sono questi cattivi autorigenerantisi, o esplodenti tipo gran sole di Hiroshima, e introspezione, persino Tony ha bisogno di introspezione, e dopo che gli distruggono la villa figa viene dato per morto, e poi tornerà, e forse su questo l’ultimo Batman avrebbe qualcosa da dire. Lui, il suo personaggio e quasi qualsiasi battuta esca dalla sua bocca fanno spaccare dal ridere, e quando sul finale ci sono mille armature a battagliare bisogna per forza fare “uhuuhhhhh”. Ci mancherebbe.
Cela dit, va accettata la serialità di questo tipo di film, che invero sta raggiungendo livelli stabili di intrattenimento e qualità ‘bastanza alti, bisogna dire (con le cadute del caso, tipo quella pisciazza di Thor), e non sarò certo io a lamentarmi, dopo aver passato quasi vent’anni ad aspettare sbavando che a Hollywood imparassero a fare degli effetti speciali degni delle storie su carta, Marvel e non solo. Ciò detto, ed esattamente come i fumetti, questi film stanno diventando un tutto unico e indistinguibile, e hai un bel daffare a convincermi che gli episodi non siano del tutto intercambiabili e tutti stiano maturando. Sì ok, grazie al ca**o che maturano, non mi sembra l’invenzione della ruota. Pure Topolino è maturato. Il doppio, la maschera, se stesso e blabla (soprattutto blabla), ecco, tutte tematiche su cui si potrebbe tirare avanti a chilometri; solo che non è interessante, e i fumetti non te lo richiedono, e sono godibili e divertenti e pretendere che pretendano altro dallo spettatore mi pare fuori luogo. Poi per carità, analisi filmica la si può fare su qualsiasi cosa.
Ovviamente passa anche quella divinità marveliana che è Stan Lee, che ha sempre l’aria di divertirsi un casino.
Menzione speciale e negativa per il fottuto cinema dove sono andato, perché su internet non c’era scritto che proiettava la versione 3D, e io a saperlo probabilmente sarei andato altrove. Non proiettate 3D. Avrete già uno spettatore in più 🙁

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