Il dibattito no! / 3 Aprile 2017 in Io sono un autarchico
Girato in Super8 centellinando la pellicola da 16mm, doppiato, con un montaggio visibilmente artigianale. L’esordio grezzo ma ficcante di Moretti al lungometraggio è una pellicola dalla narrazione frammentaria, una alternanza di sketch entrati nel mito (sono praticamente quasi tutti disponibili su YouTube), realizzata da un collettivo di amici con la passione del cinema tra i quali si distinse da subito il talento di un ventenne aspirante regista che aveva già realizzato sfiziosi cortometraggi, un capellone figlio della Roma bene coi mustacchi alla messicana.
Nanni Moretti ha il fascino dello stronzo con classe, è un irresistibile strafottente che non ha bisogno di strillare o di fare scenate all’italiana. E’ l’anti-intellettuale un po’ snob, che recita con scazzo calcolato, dalle battute sottili e apertamente dissacranti. E’ nota la querelle con la Wertmuller, qui presa in giro in una epica scena.
Oggetto della satira qui è il teatro d’avanguardia con tutto il corollario di critici intellettualoidi. Il regista dello spettacolo teatrale Fabio (magnifico Fabio Traversa, il suo personaggio monolitico mi ha fatto scompisciare) fa fare flessioni a tutti gli attori affermando che “Senza pettorali, senza ventrali non si fa avanguardia”, poi si trova da solo al momento del dibattito post spettacolo (“Il dibattito no!” esclama fuggendo uno spettatore). Di un umorismo particolare, certamente più affine all’epoca che rappresenta, eppure – per quanto mi riguarda – tutt’oggi irresistibile.