4 Recensioni su

Io, loro e Lara

/ 20105.8178 voti

30 Dicembre 2015 in Io, loro e Lara

Io sono un fan di Verdone,ma questo non vuol dire che amo tutto quello che fa.No.Alcuni suoi film sono orridi come per esempio”C’era un cinese in coma”,ma non è,secondo me,il caso di questo film.A mio modesto parere l’ho trovato una grande commedia.Teatrale,nel senso positivo,non mi ha infastidito nulla e l’ho trovato scorrevole,divertente e con alcuni brani rock molto belli.Lo consiglio.

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Verdone in tono minore / 1 Settembre 2015 in Io, loro e Lara

Discreto film di Verdone senza infamia e senza lode ma speravo potesse essere un pò più simpatico.
Invece il film è abbastanza piatto con padre Carlo (Carlo Verdone) che torna a Roma dopo aver prestato servizio missionario in Africa e aver perso un pò la fede. Ma in Italia si trova a dover affrontare altri problemi con il padre sposato a una giovane badante moldava, i due fratelli Beatrice (Anna Bonaiuto) e Luigi (Marco Giallini) che lo assillano con i loro problemi. L’entrata in scena di Lara (Laura Chiatti) complicherà ulteriormente le cose.
Poche scene simpatiche, il film ha i suoi momenti migliori nelle scene con Laura Chiatti protagonista.
Nel resto del cast da citare anche Angela Finocchiaro nei panni della dottoressa Draghi.

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Mediocre / 10 Marzo 2013 in Io, loro e Lara

I film di Verdone sono diventati via via più scialbi e poco divertenti oltre che incomprensibili del messaggio che vorrebbero trasmettere. Questo è uno di questa serie.

20 Ottobre 2012 in Io, loro e Lara

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A parte che non fa ridere. O almeno, io non ho riso.
Ma a parte questo, io ho proprio un problema di fondo. Ma che razza di messaggio trasmette, il film?
Non riesco a capire per quale arcana ragione debba concludersi con un finale alla “siamo tutti felici e contenti”. [SEGUE ENORME SPOILER SUL FINALE] C’abbiamo uno zio tossicomane, un nonno palesemente un po’ rimbambito, una zia che tanto a posto non mi sembra, e una povera ragazza che in preda alla disperazione non si fa problemi a prostituirsi in chat. E poi abbiamo un’assistente sociale che c’ha problemi personali pure lei, in base a cui decide che tutto sommato sì, quella è una buona famiglia in cui far crescere un bambino. Affida il bambino a ‘sta banda di rincretiniti, e a Natale sono tutti felici e contenti a far la festa sotto l’albero.
Eh???.
Ci avesse fatto vedere un cambiamento, una crescita psicologica dei personaggi, una redenzione… e invece no, niente. Il messaggio che passa è che questi qui si vogliono tutti tanto bene, e allora se ti vuoi bene è tutto okay: va bene la mamma prostituta, lo zio che sniffa, il nonno che campa a suon di viagra, tanto ci vogliamo bene e a Natale stiamo tutti assieme sotto l’albero e sorridiamo.
Ma…?

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