Recensione su Quasi amici

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2 Marzo 2013

Sulla storia, niente da eccepire, tanto più che si ispira a fatti realmente accaduti.
Sugli attori, nulla da dichiarare, perché Francois Cluzet e Omar Sy se la cavano bene, senza particolare infamia, né lode.
Sulla sceneggiatura, pollice verso ad oltranza, per i molti buchi narrativi e di caratterizzazione di scene e personaggi, nonché per le troppe facilonerie.

8 commenti

  1. lithops / 2 Marzo 2013

    Siamo in minoranza schiacciante (neanche il 2%). Questo film è piaciuto praticamente a tutti. Forse perché è un film ruffiano, che fa leva su facili sentimenti, non lo so. Anche a me è sembrato un film raffazzonato, banale e, in più, mi ha anche infastidito.

  2. martina / 2 Marzo 2013

    In altre parole, il restante 8% è composto da allocchi che hanno dato un voto positivo al film solo perchè si sono fatti trasportare dai sentimenti e non hanno fatto caso a tutti i dettagli tecnici che invece a voi saltano subito agli occhi? Non mi sembra un film banale, è la storia di un’ amicizia autentica, non vi è alcuna forma di buonismo o compassione nei confronti dei tetraplegici, mantiene un buon equilibrio tra dramma e commedia e mi sembra che i due personaggi principali siano ben “caratterizzati” (parlo a livello antropologico, culturale, sociale, psicologico) certo non in modo eccellente. C’è empatia in questa pellicola e molto probabilmente il film è piaciuto tanto perchè di questi tempi ne sentiamo davvero il bisogno.

    • Stefania / 2 Marzo 2013

      Ta-dannn! Conflitto tecnico-sentimentale 🙂 Ci sta, ci sta.

      @funnyface: a me non è piaciuto, perché la trama è prevedibile e, a lungo andare, noiosa e piena di elementi mal sviluppati (il rapporto del tetraplegico con la figlia adottata, per esempio, o lo stesso personaggio di questa ragazza, che appare, scompare, non pesa in nessuna maniera sulla storia, e poi l’aver voluto infilare a forza anche l’omosessualità in un racconto che di argomentazioni sociologiche ne aveva già a iosa…). Quando la storia è ben architettata, sono capace di soprassedere senza quasi accorgermene sulla “povertà” delle argomentazioni (con ciò non intendo sminuire la portata emozionale della vicenda in questione, eh). Ma non è questo (per me 😉 ) il caso. Ho visto di meglio (sempre secondo me), sull’argomento.
      Comunque, se ti sei sentita “turbata” dal fatto che c’è chi bada ai tecnicismi anche in presenza di una storia così “empatica”, tieni presente che in qualche maniera stai definendo “insensibili” delle persone, solo perché non hanno apprezzato un film 😀 Tra l’altro, non credo che @bombus volesse definire “allocchi” quelli che hanno amato questa pellicola e definire “ruffiano” un film non implica che chi lo apprezza sia stupido 😉 Ma starà a lui, eventualmente, rispondere sulla questione. Per quel che riguarda me, convengo con lui che il film è davvero ruffiano, compiacente, nel senso etimologico del termine, perché sa quali corde pizzicare e sa come accontentare il pubblico che, giustamente, come dici tu, ha bisogno anche di storie appaganti dal punto di vista emotivo: il fatto che l’handicap del protagonista non sia trattato con eccessivo pietismo non esclude il fatto che molti altri elementi narrativi siano trattati con superficialità, a parer mio (e qui torniamo a bomba 😉 ).

    • lithops / 2 Marzo 2013

      Non era assolutamente mia intenzione offendere chi ha apprezzato il film, cioè la maggioranza bulgara (98%, tra cui mia moglie). Anzi, ho il vago sospetto che l’allocco in questione possa essere io.
      Probabilmente avrei dovuto argomentare in maniera più approfondita, hai ragione.
      Premesso che anch’io amo, e molto, i film “empatici”, questo film non mi è piaciuto per: dialoghi al limite della banalità, luoghi comuni sconcertanti (il discorso sull’arte contemporanea è, francamente, indegno del peggior cine panettone), una regia da fiction televisiva, una trama costruita ad arte per piacere, comunque ed in ogni caso, delle battute “mache” degne del peggior berlusconismo. Sottolineare, poi, come “anormale” l’amicizia tra un paraplegico ricco e un nero povero mi è sembrato sotto sotto un po’ razzista. Ma sono, ovviamente, delle considerazioni soggettive.
      Un blog che considero tra i migliori in rete, la pensa esattamente come te, e non lo considero certo un allocco.
      http://bradipofilms.blogspot.it/2012/02/quasi-amici-2011.html

  3. martina / 2 Marzo 2013

    Non sono turbata, ma ho voluto rispondere perchè questo è il classico film che divide il pubblico. E’ ovvio che per certi palati è più che altro un prodotto commerciale che mira a far cassa (oltre che leva sui sentimenti del pubblico) e sono la prima ad ammetterlo, non si può urlare al capolavoro e nemmeno paragonarlo ad altre pellicole che trattano lo stesso tema (vedi “Lo scafandro e la farfalla”). Basta che non lo si utilizzi come pretesto per screditare coloro ai quali il film è piaciuto…Concordo comunque con te che certi elementi narrativi nel film sono trattati a singhiozzo e altri sono ficcati lì tanto per, ma se anche li avessero approfonditi non credo avrebbero potuto proiettare nelle sale un “Quasi amici” di 2 ore e mezza ;)…..

    • Stefania / 2 Marzo 2013

      La questione dello “screditamento” (sono sicura che non si dica così, ma… ci siamo capite 😀 ), sempre che esista, non mi riguarda, eventualmente sarà @bombus a risponderti 🙂
      Però, ripeto, concordo con lui sul fatto che è un film costruito apposta per piacere, per essere gradevole, rassicurante ed accomodante: non m’interessa quale sia stato il motivo che ne ha comportato la produzione, se il “batter cassa” o (all’estremo) voler solo regalare due ore gradevoli al pubblico (ssé, illusa che sono 😀 ). E proprio nel suo voler piacere ad ogni costo, Quasi amici lascia per strada ottimi spunti da una parte e particolari banali dall’altra. Le due cose messe insieme, per quel che mi riguarda, non me l’hanno reso particolarmente amabile, ecco 🙂
      P.s.: e meno male che non dura due ore e mezza! 😀 Altrimenti, forse, gli avrei dato 4 :p

  4. martina / 2 Marzo 2013

    @stefania ho compreso benissimo il tuo punto di vista e so benissimo che lo “screditamento” non ti riguarda (infatti tu hai dato la tua personale e motivata opinione sul film), quindi tranquilla 😀

  5. martina / 2 Marzo 2013

    @bombus credo che la parola allocco non sia mai stata utilizzata tanto come nei commenti a questo film 😀 e comunque nessuno è allocco, nè tu nè io 😉

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