17 Marzo 2011
Non sapevo che fosse tratto da un libro, non sapevo fosse una storia vera. In realtà guardando il film un pò lo si intuisce, anche per come viene raccontato: con i suoi capitoli che scandiscono ogni singola avventura della vita di Chris McCandless, capitoli che servono a paragonare una vita intera ma che in realtà sono il riassunto di soli due anni di vagabondaggio.
E’ un film pieno di contenuti filosofici, ed è inevitabile che scaturiscano nello spettatore mille pensieri su come sia la propria vita o come avrebbe dovuto essere.
E’ un film in cui ci si sente parte, ci si immedesima. In ognuno di noi c’è una piccola parte che avrebbe voluto partire come ha fatto Chris, mollare tutto e non essere legato ai vincoli che ti impone la società moderna: quella in cui ti vede per forza laureato, con un buon lavoro e con una famiglia alle spalle…quella per cui devi alzarti al mattino e fare e vedere le stesse cose ogni singolo mattino della tua vita.
Chris l’ha fatto sul serio, e noi anche se solo con gli occhi e col pensiero lo seguiamo in questa avventura. E’ un film che consiglio a chiunque, a quelli a cui piace ci sia sempre una morale della storia, ma anche a quelli che amano gli spazi sconfinati, la natura fatta di montagne come di deserti e di animali, e anche quelli che rimpiangono un pò la vecchia filosofia hippie.

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