Recensione su Interstellar

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L’audacia della fantasia. / 17 Marzo 2015 in Interstellar

Assistere a una pellicola di Nolan è un po’ come sfogliare inavvertitamente con la mente le pagine di un libro, cercando delle risposte agli interrogativi che ti pone.
Difatti, con il suo stile ormai collaudato, riesce a far collimare stupore e aspettativa, senza che quest’ultima prenda le redini del gioco, mutando il tutto in una spasmodica attesa.
L’analogia con un’opera stampata si riflette soprattutto sulla capacità di meravigliare lo spettatore non rinchiudendolo nell’intima sfera del surreale, ma ampliandone in essa la prospettiva. Così, anche se la risposta appare stereotipata, l’immaginazione ne ha già archiviato il costrutto, in quanto appagata dall’estatico galoppo della fantasia.
Ovviamente, per il tipo di genere affrontato, la sospensione del dubbio assume un carattere fondamentale, e non solo perché incline a un particolare piacere di godere della velleità dell’opera, ma soprattutto per non limitarne in noi l’immaginario, sempre più preda di una realtà limitata, che per scrutarla, non basta che affacciarsi da una finestra.

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