Recensione su Independence Day - Rigenerazione

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24 Febbraio 2017

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il “regista di disastri” (o il disastro di regista) Emmerich, torna sul luogo del delitto e da un seguito al già non eccelso Independence Day.
L’idea del mostrare la Terra vent’anni dopo un tentativo di invasione aliena e relativa catastrofe planetaria poteva essere interessante, ma dopo 10 minuti il film preferisce seguire lo schema dell’originale, proponendo assurdità sia dal punto di vista scientifico sia da quello narrativo. Non sono un esperto di fisica, ma non si capisce come un’astronave dalle dimensioni tali da ricoprire l’intero oceano Atlantico possa tranquillamente atterrare sulla superficie terrestre senza provocare disastri ben maggiori di quelli mostrati nel film. Poi c’è la questione della regina aliena. L’espediente di attirarla in trappola fa quasi il paio con l’improbabile virus informatico compatibile con i computer alieni del primo film. Ma perchè mai deve di persona andare a recuperare la sonda nemica? E ancora, perchè un popolo talmente evoluto e senza scrupoli, talmente potente da costruire una nave grande quanto un pianeta e armi letali di immensa portata, decide di ingaggiare scontri diretti con i terrestri? Non parliamo poi della buffonata finale della Terra che viene scelta come guida della resistenza galattica! Infine non se ne può più di soluzioni narrative che prevedono la semplice distruzione della regina/re/computer centrale/ecc. per fermare un invasione da parte di alieni evolutissimi ma non capaci di vedere una falla nel loro sistema, cosa già successa in un’infinità di film sulle invasioni aliene (gli strateghi dei vari popoli alieni devono essere gli stessi che hanno costruito la morte Nera di Guerre stellari…).

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