Recensione su Inception

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Nolan il pasticcione… Fotografia stupenda, soggetto molto intrigante ma trama piena di incongruenze…! / 10 Settembre 2015 in Inception

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Appena uscito sembrava già un film cult! Alcune scene davvero mozzafiato, come quella dei quartieri di Parigi che si ripiegano su loro stessi, spari, azione, il soggetto intrigate e la trama complessa a tal punto dal volerlo rivedere ancora e ancora di nuovo..!
Fermi tutti, ecco trovato il problema! Il film non torna! Per niente! Contiene una marea di errori e incongruenze che lo fanno crollare come la città costruita da Cobb (Di Caprio) e Mal (Cotillard) nei loro sogni, ed uno alla seconda o terza visione un po’ più attenta li nota tutti! Disastro Nolan!

Partiamo dal soggetto (dopo la fotografia la cosa che maggiormente mi è piaciuta!). Questo presenta una serie di temi e di idee intriganti che potrebbero fare da perfetto trampolino di lancio per un regista un minimo ambizioso e visionario e, soprattutto, ben finanziato da qualche major. Nolan poteva essere il tipo giusto (e la Warner il finanziatore ideale)… Peccato finisca col pasticciare tutto quanto, facendo sì un gran bel blockbuster ma rovinando una marea di idee interessanti che potavano esser sfruttate molto ma molto meglio. A tal proposito vorrei sottolineare come è vero che Christopher Nolan sia l’autore del soggetto del film ma anche che la stragrande maggioranza delle idee contenute lì dentro sono state prese da altre parti! Sembra quasi una raccolta di citazioni in un compito d’esame assegnato ad uno studente di Cinema!
Partiamo dall’idea del sogno e del connettersi l’un con l’altro per condividere informazioni ed esperienze fittizie; tutto contenuto per filo e per segno nel film eXistenZ (scritto così) di Cronenberg! Persino la forma dei pod che permettono “il gioco” ha una parte stondata centrale che ricorda quelli di carne di Cronenberg! Stessa cosa l’idea dei livelli ulteriori di sogno (o di gioco, in Cronenberg) e dei protagonisti che finiscono spaesati nel non capire più cosa sia sogno e cosa sia reale. Peccato che in eXistenZ, dove ci sono meno spiegazioni, veramente lo spettatore alla fine non sa più quale sia sogno e quale realtà, mentre in Nolan è ben chiara tutta la divisione dei livelli… Altra similitudine tra i due film è l’idea di fondo dello spionaggio industriale, o comunque degli interessi delle grandi corporazioni, nella messa in moto della trama e della caratterizzazione del film come un thriller.
In molti hanno paragonato Inception a Matrix ma vi assicuro che con eXistenZ non c’è somiglianza ma uguaglianza completa!
A parte questo, rendo atto a Nolan di aver convertito le idee di base di altri nel punto di partenza per un buon thriller. In particolare mi è piaciuto molto come abbia riadattato dei nomi di professioni come ruoli e nomignoli per i personaggi della squadra, dandogli molto un che di “Sporca Dozzina”; per esempio Eames, Tom Hardy (il nuovo Mad Max), è “il falsario”, il cui compito è quello di ingannare i sognatori impersonando altri personaggi all’interno dei sogni (da una bella donna allo zio/patrigno del “bersaglio”, nomignolo del miliardario Fisher a cui devono innestare l’idea), oppure Arianna, Ellen Page (Juno), “l’architetto”, il cui compito è quello di creare, nel senso di sognare per prima, gli spazi (case, strade, montagne!) in cui avvengono di fatto i sogni, o Yusuf, l’arabo che fa “il chimico” e che si occupa di preparare i sieri anestetici che fanno addormentare e fare sogni profondi alle persone.
Le altre idee geniali, almeno a livello visivo, all’interno della trama sono due: la già citata, ultraconosciuta, scena in cui Parigi si ripiega su sé stessa per volere del sognatore (l’architetto), diventata ormai un cult, e l’altra è la scena in cui un treno, completamente fuori posto, travolge la macchina del protagonista nel bel mezzo delle vie di Manhattan. Spettacolare! Geniale! Completamente fuori posto ma di bellissimo impatto visivo!

Riguardo alla trama, iniziano i dolori! Nolan riesce a rovinare l’impalcatura che si era creato con scelte narrative troppo complesse e che non riesce a portare aventi in modo coerente. Il risultato è che nel film torna ben poco! Ma più che la coerenza interna, il problema è che è inutile passare la prima ora e 20 del film in “preparazione” dello spettatore, con lo spiegone (quando Di Caprio, quando Gordon-Levitt etc.) che racconta le “regole del gioco”, quando poi nella successiva ora le vai a violare e contraddire una dopo l’altra! Magari era meglio usare meno parole e più immagini ad effetto (come in eXistenZ, ancora!), piuttosto che finire per contraddirsi su praticamente tutto! Comunque… Mi spiego meglio, su dove secondo me il film si contraddice:
1) Tom Hardy spiega ad Arianna (Ellen Page) che per svegliarsi dal sogno serve il così detto “calcio”, ossia, come dice Di Caprio, “quella sensazione di cadere che ti fa svegliare di soprassalto, ti fa uscire dal sogno di colpo”. Altro modo è quello di morire nel sogno, ma se sei drogato con l’anestetico di Yusuf questo *potrebbe* (in realtà pare che poi ce la facciano!) NON funzionare. Perfetto, abbiamo capito! Ma allora perché nel primo sogno (dentro al sogno) che si vede nel film serve anche la vasca? Non si capisce! Inoltre, quando Yusuf nel primo livello del sogno del piano di innesto cade col furgone giù dal ponte, non dovrebbero svegliarsi tutti? Se non tutti almeno Arthur (Gordon-Levitt) che nel sogno del secondo livello, nell’albergo, è sveglio! Mi sembra che venga un po’ violata la regola precedentemente descritta da Cobb!
2) Subito all’inizio, nel sogno nel sogno nella mente di Ken Watanabe (il miliardario giapponese che li vuole assoldare per l’innesto), Di Caprio spiega che ciò che succede al sognatore “al livello superiore” (la realtà nel caso di un solo livello) si ripercuote dentro al sogno: schizzi d’acqua, vibrazioni, gravità(?!), e persino le ferite (tipo Matrix ma al contrario)… Lo stesso viene ripetuto altre volte nel film, per esempio quando sono nell’albergo nel secondo livello, durante il tentativo di innesto. Ok, perfetto, ma allora come mai mentre il furgone del primo livello sta precipitando ed è in assenza di gravità, i sognatori nel secondo livello sono nell’albergo in assenza di gravità,ma i personaggi nel terzo livello, quello sulla neve, sembrano non risentirne? Nel sogno sulla neve non dovrebbe esserci gravità! E nemmeno nel limbo… Altra regola apparentemente violata!
3) L’anestetico di Yusuf. Grazie a questo si velocizzano le funzioni cerebrali, per cui il sogno risulta ancora più realistico e dinamico, e si anestetizzano tutti i riflessi di modo da rendere il sogno estremamente stabile, a prova di schiaffo, e permettere il sogno nel sogno nel sogno… Tutto questo “lasciando inalterate le funzioni dell’orecchio interne”, come chiarisce Yusuf, per cui uno riesce ancora a sentire “i calci”. Perfetto! Come mai le carambole ed i molteplici ribaltamenti del furgoncino al primo livello non vengono avvertiti come calci? Solo quando questo cade dal ponte nel fiume si ha il calcio… Allora inizio a pensare che “il calcio” sia l’acqua e non la sensazione di cadere! Mah…!
4) Il limbo: se uno muore nel sogno mentre è anestetizzato dal siero di Yusuf non si sveglia ma finisce nel limbo, “uno spazio onirico grezzo” con solo “puro infinito subconscio”. E se hai la fortuna di condividere il sogno con Cobb, lì ci trovi pure le proiezioni lasciate dalla sua mente e da quella di Mal. Ok, quindi è bene non morire da sedati. Capito tutti? E invece no, e durante la missione muoiono sia Fischer (Chilian Murphy), “il bersaglio”, che il signor Saito (Ken Watanabe). Perfetto! A questo punto a salvare la situazione interviene Arianna (Ellen Page), che fino a pochi giorni prima non sapeva niente di niente del meccanismo dei sogni, e suggerisce un bel “Auto da Fé”: lei e Cobb si addormenteranno per andare a riprendere gli altri due nel limbo… COME?? Se era così facile potevi farlo prima per salvare il povero Saito! Comunque… Perché tutto questo abbia senso (a parte che non mi fiderei molto di Arianna la neofita) bisogna che il limbo sia uguale in tutto e per tutto ad un livello di sogno condiviso, e non, come ha detto poco prima Cobb, uno “spazio onirico grezzo, un livello ancora inferiore ai sogni stessi”, “puro subconscio” etc… Quindi, prima contraddizione! Ma mettiamo comunque che sia possibile, che il “livello quattro” sia comune a tutti, e che sia un limbo per Saito e Fischer e un sogno tradizionale per Arianna e Cobb, e che riescano a raggiungerli… Una volta lì come faranno poi a svegliarsi? Per Arianna e Cobb, che seguono le regole del sogno, serve un calcio nel livello tre. A regola sarebbe auspicabile che non morissero, poiché sedati, sennò finirebbero nel limbo del sogno/limbo che è il livello quattro. Giusto? Benissimo, Arianna si butterà di sotto da un palazzo! Ma fa niente, le vogliamo bene così! Per gli altri due invece, Fischer ed il giapponese, che regole valgono? Ci risiamo! Nuova regola nascosta (con duplice inconsistenza con le precedenti!): apparentemente, quelli che sedati muoiono nel livello n, e finiscono nel limbo nel livello n+1, possono “tornare in vita” al livello n semplicemente morendo, come avverrebbe in un SOGNO in cui NON SONO SEDATI, invece di finire nel “limbo del limbo” al livello n+2. Tutto chiaro? Perfetto! E infatti Arianna decide di buttar giù da un palazzo Fischer, mentre nel terzo livello cercano di rianimarlo, per riuscire, con un misto di morte + calcio, a riportarlo in vita nel terzo livello. Per amor di Nolan facciamo finta che vada tutto bene e che morendo nel limbo si torni in vita di là al livello tre: Fischer si sveglia con un proiettile nel petto (e Saito dovrebbe poi svegliarsi col petto sanguinante per la ferita del livello superiore)… e a rigor di logica dovrebbero rimorire in breve tempo, come avevano appena fatto! Inconsistenza due. Ottimo! L’unica possibilità di salvezza, ragionando su “istanti di tempo”, è che i due ritornino in vita contemporaneamente nell’istante in cui riceveranno il calcio dal livello di sopra, il due nell’albergo… E per, quanto riguarda il giapponese, anche dal livello di sopra ancora, l’uno nella città! Ce la faranno i nostri eroi? Immaginiamo di sì, e mettiamo ancora la nuova regola che, come nei videogiochi, se uno muore (va nel limbo) e poi resuscita ha il massimo di vita e, come Fischer nel film, riesce tranquillamente ad aprire la camera di sicurezza e a “farsi innestare l’idea”. In pratica questo dovrebbe essere l’apice della trama del film, ma di fatto risulta l’apice del caos e, se lo spiegone Tom Hardy non lo avesse già raccontato un’ora prima, nessuno avrebbe capito in che modo questa “inception”, l’innesto, sarebbe stato messo in pratica. Insomma… troppo troppo contorto e inconsistente! Viene chiesta troppa astrazione e noncuranza delle regole che un’ora prima erano state descritte allo spettatore perché il tutto risulti sensato! Ma non è finita, manca venti minuti!
5) Innestata l’idea, sarebbe bello che i protagonisti sopravvivessero per raccontarlo! Eh già, ma Saito? Lui s’è perso tutto, aveva partecipato alla missione per vedere coi suoi occhi che a Fischer venisse innestata l’idea ma, causa infortunio, era finito nel limbo. Va beh, noleggerà il DVD! I protagonisti devono quindi svegliarsi dai tre o quattro livelli, ed è quindi necessaria una serie di “calci a raffica”. Eames (Hardy) sentendo che sta per arrivare il calcio dal secondo livello, l’ascensore, fa esplodere la fortezza del terzo (cercando di non uccidere nessuno prima che si fosse risvegliato nel secondo livello!), dando il calcio a quelli rimasti nel quarto (il sogno/limbo): Cobb, Saito ed Arianna, la quale però, inspiegabilmente, non aspetta beata la fine del calcio e si butta giù da un palazzo. Lo dicevo che non ci si poteva fidare di lei! E invece no, e il meccanismo morte (impatto al suolo) + calcio (la fortezza che crolla) sembra ancora una volta funzionare, come era stato prima per Fischer. A questo punto uno sarebbe portato a pensare che per uscire dal sogno/limbo al quarto livello, in qualunque modo tu ci sia finito, basti uccidersi e farsi dare un calcio da sopra in simultanea. Sembra una gran confusione ma prendiamola per buona! Purtroppo però ho una brutta notizia per le fan di Di Caprio, ma ci arriviamo… Cobb e Saito, come se non ci fosse già abbastanza caos nella trama, pur sentendo il calcio decidono di ignorarlo e non si svegliano. Tutti gli altri sembrano farcela a superare una serie di calci, calibrati al millesimo di secondo.
6) Il finale di Cobb e Saito. La fortezza del terzo livello del sogno è distrutta e al quarto livello sono finiti gli effetti del calcio. Verrebbe da sperare che Saito e Cobb non siano rimasti feriti nel crollo della fortezza, ma visto che il furgoncino del primo livello è già stato crivellato di proiettili e nessuno ne ha risentito, sembrerebbe che nei sogni non possa succedere niente di male ai sognatori se questi non se ne accorgono; se te dormi ma ti crivellano di proiettili non hai modo di accorgertene e quindi non rimani ferito (a meno che Yusuf non te lo faccia notare dopo), e lo stesso se te dormi ed esplodi insieme alla fortezza. I problemi magari arriveranno dopo (messo che ci sia un dopo, fan di Di Caprio!). Come dicevo, per Di Caprio e per Saito sono finiti i calci dai livelli superiori; si vede chiaramente la scena in cui il furgone ha impattato con l’acqua e sta andando verso il fondo con Di Caprio ancora dentro, completamente sommerso (oh, più chiaro di così!?). Il film ritorna quindi alla scena dell’inizio in cui Cobb va nel suo “puro subconscio” al palazzo di Saito, ormai vecchio, per ucciderlo.

Chi ha visto il film Repo Men, con Jude Law, ha già intuito come stiano andando le cose; il caos nella trama è ai massimi livelli ma, basandoci su quel che abbiamo visto fino ad ora, pare che i calci dai livelli superiori siano terminati, Di Caprio e Saito stiano affogando nel furgoncino e che l’opzione suicidio da sola non sia sufficiente per svegliarsi da sedati negli svariati (almeno tre) livelli di sogno in cui sono immersi. A voi la conclusione!
Ultime scene in cui i protagonisti atterrano negli USA e DiCaprio torna a casa.

Come ho scritto anche per Interstellar, i film di Nolan in cui per ore vengono spiegate regole che vengono violate (Inception) oppure semplicemente non usate (Interstellar) è un po’ come leggersi il manuale da 300 pagine di un gioco da tavolo, e poi giocare ad altro o inventarsi regole a caso! E’ frustrante! Sembra di aver perso tempo facendo uno sforzo di attenzione senza poi venire ripagato!
Per quanto riguarda il finale del film, per me, come dice Eames (Tom Hardy) nella fortezza nel terzo livello, può benissimo essere tutto finito a mezzora dalla fine: Fischer morto, il giapponese morto e Cobb ed Arianna che è meglio che non facciano cosa hanno in mente di fare andando nel limbo, e la missione fallita! In questo modo il film sarebbe sicuramente più cinico ma un pochino meno incoerente, e con un po’ di scene in più da togliere dal finale…
Poi ho sentito molti discutere sul fatto che il totem di Cobb non sia la trottola ma un anello. Mhm… Secondo me ha poco senso ed è inutile chiederselo! A parte rendere inutili precedenti scene dove Cobb guarda la trottola cadere, non cambia per altro la trama del film e la marea di incongruenze che ci sono! E’ un po’ come desiderare in Titanic il finale in cui Di Caprio vive: la trama è la storia d’amore tra i due protagonisti, punto! Che Di Caprio viva o muoia (in Inception) è solo interesse di chi vuol fantasticare su possibili sequel e ha bisogno a tutti i costi del finale positivo! Il film finisce quando finisce, e la sua trama lo stesso; se la scena si interrompe senza vedere se la trottola cade o no è perché o non è importante ai fini della trama o perché per esempio è già tutto spiegato prima.
Altra nota negativa la devo fare sulle scene di azione, in particolare quelle girate sulla neve. Mi rendo conto che con i protagonisti vestiti militari mimetici tutti uguali, e a loro volta uguali ai cattivi, è difficile capire chi spara a chi, chi ci rimane e chi sopravvive. Però allora, regista, fai meglio ad evitare certe scene tutt’altro che necessarie in Inception, o almeno di inserire chiari tratti distintivi; per esempio, uno dei protagonisti col lanciafiamme, uno col fucile di precisione, uno con la radio etc.! E’ il classico espediente dei film coi militari tutti vestiti uguali (vedi Full Metal Jacket!). Delusione Nolan, soprattutto vista la bravura tecnica dimostrata ne Il Cavaliere Oscuro!

Nel complesso non è quindi un brutto film, ci sono scene visivamente stupende ed un ritmo generale buono. Viene però rovinato dalle incongruenze che rendono inutili le mezzore di chiacchiere di descrizione e preparazione dello spettatore ai meccanismi del sogno o alle “regole del gioco”! Peccato! Gli stessi difetti Nolan li ha ripetuti in Interstellar… Doppiamente peccato!
Ad ogni modo i suoi film, indipendentemente dai giudizi critici, guadagnano comunque moltissimo. Spero quindi che lo finanzino sempre per nuovi progetti e, prima o poi, superi questi suoi difetti e la mania di voler complicare e rovinare ogni buona idea che gli possa venire! Secondo me il suo film migliore rimane comunque The Prestige, seguito da Memento!

Voto complessivo: 6 (media aritmetica di 10 a fotografia e effetti speciali, 6 al soggetto copiato da altri e 2 alla trama rovinata)

6 commenti

  1. paolodelventosoest / 11 Settembre 2015

    Raramente lascio un “oscar” a una recensione che smonta un film a cui ho dato 10 🙂
    Ovviamente non sono d’accordo ma chapeau per la pantagruelica disserzione del film. Quello su cui insisti maggiormente, la veridicità (cioè la domanda: tutto questo sta in piedi oppure no?), lo trovo molto efficace per Interstellar che si atteggia come uno sci-fi più “sci” che “fi”. Inception invece è materia di sogno, e come tale secondo me è più libero di spaziare con l’assurdo e la fantasia. A questo punto ti consiglierei – se non l’hai già visto – Memento, che ho notato piacere di più ai detrattori di Nolan…

  2. astoundingjb / 11 Settembre 2015

    Grazie @paolodelventosoest per il commento e per il mio primo “oscar” da quando mi sono registrato sul sito (ieri)!
    Più che sulla veridicità del film insisto sulla coerenza interna ad esso. Mi spiego. In Balle Spaziali non mi chiedo assolutamente se tutto ciò ha senso e se il film sta in piedi. Il film è volutamente “leggero” ed è appunto questo stato d’animo che mi coinvolge e mi fa sorvolare sulla plausibilità di ciò che accade, rimanendo quindi sempre coerente. In Inception ci sono invece mezzore intere in cui i personaggi parlano e basta delle regole del sogno nell’universo del film; regole abbastanza pesanti e complesse da capire per lo spettatore e che gli richiedono un certo sforzo di concentrazione o diverse visioni. Non amo troppo gli “spiegoni”, cioè quei personaggi che ti spiegano a voce la trama del film, perché ritengo che non sia questo il linguaggio migliore esprimibile col mezzo cinematografico, ma fa niente! Il problema viene dopo queste mezzore, quando vedo che le regole che ho dovuto a fatica imparare vengono puntualmente contraddette o semplicemente ignorate! Qui c’è l’incoerenza! Se fai un film che all’inizio richiede un certo sforzo di attenzione e poi compi leggerezze ed errori io le noto. Non è che siccome mi hai fatto vedere Parigi ripiegarsi su sé stessa io mi bevo tutto! L’impostazione pomposa a thriller d’azione in Inception cozza un po’ con la libertà e la maggiore dinamicità che avrebbe richiesto un film sui sogni. E secondo me in questo sta la presunzione di Nolan: nascondersi dietro trame insesnsatamete complesse o con massicce dosi di Relatività Generali per stordire lo spettatore e, come un Azzeccagarbugli, pensare poi di fargli bere ogni cosa…
    Nolan avrebbe dovuto o essere più attento e coerente nella regia della seconda metà del film, cercando di non contraddirsi con la prima, oppure tagliare massicciamente un gran numero di spiegazioni inutili della prima parte. Cronenberg in eXistenZ sceglie questa seconda strada e di fatto lascia lo spettatore completamente spaesato fino alla fine del film, in cui non capisce se quella è la realtà o sono rimasti in qualche livello di sogno/gioco! Anche in “Parnassus, l’uomo che voleva ingannare il diavolo” il regista Terry Gilliam evita di dare troppe spiegazioni riguardo allo specchio magico e fa regnare al suo interno l’assurdo e la fantasia (come il protagonista che cambia volto! Geniale!!); tutto il film si muove sull’assurdo e quindi rimane coerente, pur lasciando nello spettatore dubbi enormi, ma senza contraddizioni!
    Grazie anche per il consiglio di Memento! 😉 Lo conosco e lo reputo il secondo miglior film di Nolan, dopo The Prestige, ed in generale un bellissimo Thriller Noire. Se non lo conoscevi, ti consiglio invece Following, il primo di Nolan. Essenziale come Memento ma altrettanto valido come film!

  3. Lou Bloom / 23 Settembre 2015

    [contenuto rimosso] lo hai messo al microscopio!!
    Ma io dico, ma invece di mettervi(ti) lì a fare tutti gli esperti cinefili, ma perchè non vi gustate un cavolo di film senza passarlo ai raggi X?!!
    La cosa che mi fa più sorridere è che qui stiamo parlando di un GIGANTE della Regia come Cristopher Nolan, e tu con la tua analisi minuziosa hai criticato praticamente TUTTO (tempi, spazi, sfilacciamento della trama, la “scadenza nei minimalissimi dettagli” – qui hai toccato l’apice -, addirittura sapevi anche le intenzioni di Nolan! Ma tu sei troppo forte!! Un guru direi!), lasciando in ultimo, e per gentilissima concessione al povero e minuscolo Cristopher, il tuo modestissimo… “nel complesso si lascia guardare”…
    Sono certo che Nolan ringrazierà sommessamente!!
    Tutti registi, tutti scenografi, tutti sceneggiatori!! Ca**o, siamo in attesa spasmodica: A quando il VOSTRO(TUO) prossimo Film ??
    Che spreco di persona che sei; io mi chiedo: ma che li guarda a fare questi filmucci uno come te?!!

    N.B. Criticare e giudicare un film è sacrosanto e lecito, i commenti si lasciano appositamente per questo: un giudizio personale! Positivo o negativo che sia.
    Ma per la miseria… a tutto c’è un limite!!!

  4. astoundingjb / 26 Settembre 2015

    Ciao @Lou_Bloom, ti ringrazio per il commento e mi scuso se ho esagerato adottando un tono troppo pretenzioso e offensivo nei confronti dei fan di Nolan. In effetti la mia recensione era indirizzato proprio a loro, come probabilmente era intuibile già dal titolo. Parlando in giro di lui con amici o altri, mi sono accorto che c’è molta dicotomia nei giudizi riguardo a Nolan: molti, come te, lo adorano e lo venerano definendolo “un GIGANTE della regia”; ad altri invece proprio non vanno giù alcune sue spacconate, che finisco per rovinare film altrimenti molto belli. Nella mia recensione espongo alcuni motivi (forse troppi) sul perché secondo me il film non sia un capolavoro e perché Nolan non si dimostri un “gigante della regia”. Di certo non mi interessa dissuadere chi non ha visto il film dal farlo, anzi!
    Mi hai criticato sul metodo, sul perché perda tempo a scrivere su questo forum, ma credo che le motivazioni siano simili alle tue; non mi dispiace esporre le mie idee al pubblico giudizio, motivandole il più possibile (e per questo tendo ad essere prolisso, mi dispiace!), e se soprattutto a discuterle, magari finendo pure per cambiare idea!
    Se vuoi quindi commentare su cosa non sei d’accordo nella mia analisi minuziosa, e perché, sarò ben felice di ascoltarti e discutere con te!
    Per il resto, mi dispiace se ho offeso qualche fan del regista ma, come tu stesso dici, “criticare e giudicare […] è sacrosanto e lecito” (vale anche per le persone, giusto? “Spreco di persona” ?).

  5. BooMaTomiC / 10 Gennaio 2017

    penso che Nolan ha già spiegato (o almeno provato) durante le spiegazioni dei personaggi a darci l’indizi necessari per poter superare i dubbi. Credo comunque che secondo me, le soluzioni sono
    1) La sensazione di cadere ti fa svegliare da un livello del sogno, pero solo nel momento che stai per toccare terra e non prima. Questo anche di prova. ( quando dormiamo percepiamo tutta la via del cadere e solo nella presunta fine, ci svegliamo). La vasca dell’inizio film serve solo a far comodo ad un risvegliante Di Caprio.

    2) nel secondo livello tutti sono in assenza di gravita e percepiscono i movimenti del furgoncino dal primo. Ma dal terzo livello e in poi, è solo subconscio del sognatore del secondo, o meglio è solo ”la mente” di quel livello a sognare, e perciò per quanto siano anke sotto l’effetto del sedativo, non ne sentono più niente. (più si scende e più debole si fanno i recettori, eccezione per gli orecchi).

    3) come scritto nel punto uno, le orecchie rimangono in piena funzione ma nessuno dal gruppo ha mai detto che il rumore forte serve come un calcio.

    4) un limbo, non dovra essere senz’altro il quarto livello. Un limbo puo essere anche il secondo o il terzo livello. Nel momento della sparatoria di Saito, Dom ha spiegato la caduta nel limbo (o vero, il sognatore non può più ricordare di essere in un sogno e perciò il limbo diventa la sua realtà). Infatti nel film, Saito viene ‘salvato’ dai altri in tutti gli altri livelli, sono loro che gli ricordano di essere in un sogno, e cosi da non ‘cadere’ in un limbo, come succede anche nel finale (o l’inizio) del film, quando Dom va a far ricordare al vecchio Saito che si trova in un sogno. Se no, è vero che, uccidendolo cadrebbe ancora in un altro livello n+1 .

    5) Saito non si puo svegliare piu anche con il calcio poiche è finito nel infinito subconscio (limbo) ma per Dom questo è un sogno normale che, tormentato da tanto tempo dalla sua moglie non potra sognare altro che quel posto. Solo che sta volta si ricorda che è in un sogno e rimanendo lucido salva Saito. L’architetto è lo stesso Dom, e i soggetti Arianna, Fischer e Saito, infatti i palazzi cadono uno dopo l’altro nel mare perche il sogno sta per distruggersi, (il suo subconscio sente la fine). Per ragioni cinematografici la scena del salvataggio di Saito viene messa cronologicamente dopo i calci, ma è stato fatto prima del calcio del terzo livello.

    Riguardo alla trottola nel finale, penso che Nolan ha già detto tutto prima, e la trottola da l’impressione di cadere, Dom riesce finalmente a vedere i visi dei bambini, che nel sogno non poteva. Finalmente è nella realtà. O almeno cosi avrebbe più senso, per quelli che come me credono in questa versione.

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