Recensione su In questo angolo di mondo

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In questo angolo di cuore / 20 Febbraio 2018 in In questo angolo di mondo

Difficile, considerando il periodo storico, non trovare analogie con il capolavoro dello Studio Ghibli ”Una tomba per le lucciole”; eppure Sunao Katabuchi, con il suo ”In questo angolo di mondo”, si differenzia dall’opera del maestro Isao Takahata in molteplici e diversi aspetti, stilistici e morali.
Se il cofondatore dello Studio Ghibli sonda ed esplora con tangibile mano l’ispido inferno di una realtà postbellica scevra della sua umanità, Katabuchi ( che in passato ha lavorato con Miyazaki ) sceglie di narrarne la speranza, la partecipazione, la condivisione; e lo fa partendo dal disegno.
Corpi piccoli, emaciati, esposti alle intemperie della guerra, eppure forti nelle loro solide convinzioni, a creare quasi un contrasto inesplicabile. Corporature appena accennate, ove l’espressività dei volti è affidata più ai sogni e alle emozioni, che ai tratti distintivi e somatici. E cieli, paesaggi, idilliaci ( che nessun conflitto può impedire di immaginare ), in cui si affacciano timide le impressioni e le fantasie della protagonista, fanciulla e poi donna. Non la donna emancipata e libera che ha sempre sorretto le fondamenta di ogni archetipo miyazakiano, ma una donna misurata, vincolata ai suoi affetti, nondimeno profondamente e intrinsecamente avviluppata alle sue illusioni, e ai suoi sogni. Sogni che scindono la pellicola in due aspetti peculiari (chimera e pragmatismo ), che incrociandosi, offrono una visuale poetica e struggente di un angolo di mondo

3 commenti

  1. Stefania / 17 Marzo 2018

    Che pianto m’ha fatto fare, sul finale! Non straziante come per “Una tomba per le lucciole”, ma certi lacrimoni! Comunque, mi è piaciuto molto 🙂

    • inchiostro nero / 18 Marzo 2018

      ( SPOILER ) Mi ha rammaricato profondamente la scomparsa della piccolina. In entrambe le pellicole ( questa e Una Tomba per le Lucciole ) a farne le spese sono sempre le anime più innocenti. Toccante, poi, è il contrasto tra realtà ed immaginario, e di come la poesia possa aleggiare fra le nefandezze della guerra, antitesi di vita e speranza.

      • Stefania / 19 Marzo 2018

        @inchiostro-nero: sì, il contrasto di cui parli, secondo me, è uno dei punti di forza del film. Per quanto la protagonista possa sembrare un po’ fatua, in realtà è un bel personaggio, perché (quasi sempre) riesce a mediare il dramma con una leggerezza inaspettata.

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