6 Recensioni su

In Darkness

/ 20116.541 voti

31 Marzo 2014 in In Darkness

La Shoa vista da “sotto”, dalle fogne putride e infestate di topi dove un gruppo di ebrei cerca rifugio proprio prima che le SS decidano di deportare gli abitanti del ghetto.
Eppure per vivere hanno bisogno della complicità di qualcuno che gli porti del cibo, e incontreranno casualmente Soha, cittadino ucraino che nelle fogne ci lavora, e che vede in loro un’ottima fonte di guadagno.
Una storia vera, a tratti cruda ed essenziale, che risparmia lo spettatore dalle molteplici sofferenze che hanno vissuto gli ebrei nei campi, ma che mostra la vita di stenti e angosce di coloro che han tentato di rifugiarsi nei lunghi mesi della guerra.

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17 Luglio 2013 in In Darkness

mi aspettavo qualcosa di più…forse un po’ troppo lungo, a tratti un po’ peso, ma nel complesso non mi è dispiaciuto.

Qualcosa non mi quadra / 6 Maggio 2013 in In Darkness

Come al solito si esagera sempre quando si riporta su pellicola una storia vera, in modo particolare quando si creano dei falsi eroi: non voglio dire che non ci voglia del coraggio a nascondere ebrei e a rischiare in prima persona la pelle, ma non facciamo passare un uomo che ha iniziato tutto per soldi come il paladino della giustizia, che alla fine per pura bontà rinuncia al denaro e che va fiero dei ‘suoi’ ebrei -mai sentita cosa più brutta- quando finalmente escono dalle fogne e guardano la luce dopo mesi e mesi.
Molte scene erano fuori luogo, come il sesso continuo che, anche se lo si volesse prendere per buono perché fedele agli eventi accaduti, non potrebbe davvero esserlo perché non riesco a credere che i partecipanti abbiano riportato gli eventi spiccicati nei minimi particolari, o almeno questi!
Ritmo lento, strascinato: non riesce a legarti allo schermo fino alla fine, non prende, ecco tutto.
Il 6 solo perché sento che sia un tema che merita, e meno non riesco davvero a dare.

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6 Febbraio 2013 in In Darkness

Nuovo capitolo sulla vergogna della Seconda Guerra Mondiale.
Leopold Socha, ispettore delle fogne, si trova nel mezzo del dilemma se denunciare un gruppo di ebrei o tentare di salvarli, dietro una lauta ricompensa…
Sceglie la seconda e con il passare del tempo il suo gelido compito diventa una missione fino a riuscire a salvarsi dallo sterminio.
Uno Schindler’s List delle fogne se vogliamo, quindi nulla di nuovo. Ma l’ambientazione è volutamente angusta, cupa (darkness…), claustrofobica, angosciante e paradossale. Ma questa era la guerra e nella follia si riesce a vivere anzi a sopravvivere anche in mezzo ai topi e negli scarichi di una città.
L’obiettivo della regista Agnieszka Holland è proprio quello di farti sentire il disagio e di fartelo vivere.
Bruttissima una frase alla fine del film: “Questi sono i miei ebrei…” nella felicità una frase storta.
Comunque un bel film.
Ad maiora!

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Ritardi / 29 Gennaio 2013 in In Darkness

Che dire di un simile film?
Ben girato, ben interpretato, con una sceneggiatura solida, senza troppa retorica.
Sarebbe stato considerato un capolavoro se fosse uscito nel 1992 (anno prima di Schindler’s List).

Terribile. / 28 Gennaio 2013 in In Darkness

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Davvero uno di quei film che definisco “brutto”. Vorrei leggere il libro, per rendermi conto meglio della situazione, ma anche dal punto di vista tecnico il film è insopportabile. Due ore e mezza al buio, senza riconoscere quasi neppure i volti. Scene cruente gratuite solo perché il film deve risultare “reale”: l’inutilità di colpire 20 volte un soldato per distruggergli il cranio quando ormai è morto da un pezzo, rischiando anche di essere visti, e dover per forza mostrare il sangue dell’uomo a cui è stata strappata la barba; l’unica che ci poteva stare è la scena iniziale, ma si poteva evitare anche quella. Scene di sesso infilate a caso in contesti assurdi, ad esempio davanti ai bambini o in mezzo a 12 persone. E dopo aver abituato le pupille all’oscurità totale, gran parte del secondo tempo è interrotto da flash che riempiono lo schermo di bianco e danno solo fastidio agli occhi. Sconsigliatissimo, soprattutto al cinema. Un film degno del nome (vedi “la vita è bella”) è splendido anche senza scene violente inutili messe solo ad allungare il brodo (che già di suo è parecchio pesante).

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