Recensione su In Bruges - La coscienza dell'assassino

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In Bruges, un po’ come il Tottenham! / 9 Maggio 2016 in In Bruges - La coscienza dell'assassino

In questo noir dall’impostazione teatrale il vero protagonista è la città di Bruges. Il titolo stesso ce lo conferma, infatti nella prima parte del film la città ci viene presentata come se fossimo in uno spot turistico dell’ente locale; il tutto risulta fiabesco, fermo e immutato nel tempo dove ci si aspetterebbe di incontrare cavalieri, principesse ed altre figure medievali. Da come viene presentato un personaggio femminile, sembra quasi che per Ray si tratti di una pricipessa, comparsa dal nulla per salvarlo da “questa ca**o di Bruges”. Nella seconda parte invece la città diventa un luogo metafisico dove il reale diventa surreale. I due protagonisti vivranno in maniera differente la città: Ray risulta insofferente ed annoiato; Ken invece è meravigliato dal suo fascino, vuole scoprire ogni sua caratteristica e la sua misteriosa atmosfera.

La città risulta tuttavia anche un pretesto narrativo per andare oltre la semplice storia. Nel corso della vicenda assume differenti caratterizzazioni: sembra essere un rifugio sicuro per poi trasformarsi in un pretesto; è una ricompensa per il lavoro svolto ma anche una nuova missione; da semplice regalo muta in condanna. Questi aspetti la rendono un personaggio reale a tutti gli effetti.

La città è per i protagonisti una fiabesca sala d’aspetto; un purgatorio nel quale attendono, senza rendersene conto, il loro giudizio. Chiariscono il punto Il Giudizio Universale di Bosch, un quadro che i due protagonisti vedono e commentano, e la scena finale della pellicola: una visione realistica del quadro secondo McDonagh. Per esempio un nano vestito da scolaretto, che rappresenta il suo originale peccato, diventa possibilità di redenzione nell’istante in cui Ray tenta di avvertire il suo assalitore. Ciò che vive Ray nell’ultima scena è ciò che ha precedentemente commentato nel quadro. Un po’ come il Tottenham che anno dopo anno non fa né così schifo né riesce a vincere finalmente un campionato, allo stesso modo è “questa ca**o di Bruges”. Una zona di transizione. Un inferno per il giovane killer ma un purgatorio nella visione globale.

Articolo completo: http://nextreviews.altervista.org/bruges-un-po-tottenham/

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