ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Ennesimo film solido di Jim Sheridan. Ho scoperto poi come fosse fortemente autobiografico. Una famiglia di irlandesi si trasferisce… indovina dove? Ecco, e finiscono in un palazzone di puttane e tossici, dove ci sta pure un enorme fuckin’ nigga che dipinge e fa l’artista e terrorizza tutti, ma finirà per diventare loro amico e morire di malattia e un sacco di altre cose. In realtà il film vale soprattutto per gli straordinari personaggi, o l’interpretazione che ne viene data, delle due figliolette della coppia, che tengono letteralmente in piedi sia il nucleo famigliare sia il film. Peripezie, farsi una nuova vita è difficile, ma siamo irlandesi e abbiamo la fottuta testa dura. Anche Sheridan, per scrivere questa sceneggiatura, a chiesto a moglie e figlie di scrivere e scrivere, i loro ricordi, le sensazioni, e poi ha fatto il confronto e lo shake. E gli è venuto.
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