I'm Your Man
/ 20216.26 votiAlma è una scienziata e lavora nel famoso Pergamon Museum di Berlino. Per ottenere i fondi di ricerca utili per i suoi studi, accetta un'offerta, per partecipare a un esperimento. Per tre settimane, Alma dovrà convivere con un robot umanoide dotato di un'intelligenza artificiale così sofisticata da consentirgli di trasformarsi nel compagno di vita ideale. Così, Alma inizia a convivere con Tom, una macchina dall'aspetto umano creato per renderla felice.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Ich bin dein Mensch
Attori principali: Maren Eggert, Dan Stevens, Sandra Hüller, Hans Löw, Wolfgang Hübsch, Annika Meier, Falilou Seck, Jürgen Tarrach, Henriette Richter-Röhl, Monika Oschek, Karolin Oesterling, Marlene Sophie Haagen, Victor Pape-Thies, Inga Busch, Amal Keller, Mignon Remé, Gabriel Munoz Munoz, Franz Schmidt, Christoph Glaubacker, Sebastian Schwarz, Annie Kathleen Trettin, Mostra tutti
Regia: Maria Schrader
Sceneggiatura/Autore: Maria Schrader, Jan Schomburg
Colonna sonora: Tobias Wagner
Fotografia: Benedict Neuenfels
Costumi: Anette Guther
Produttore: Lisa Blumenberg, Maria Schrader, Dan Stevens
Produzione: Germania
Genere: Commedia, Fantascienza, Romantico
Durata: 108 minuti
Dove vedere in streaming I'm Your Man
ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Una storia d’amore anomala, che procede per gran parte del film giocando sul contrasto spesso comico tra la perfezione robotica dell’assillante Tom e l’insofferenza della solitaria Alma (che non si capisce perché sia stata scelta per testare l’automa, visto che sembra non averne alcun bisogno). Ma alla fine, come ci si poteva aspettare, un sentimento sboccia – per venire quasi subito represso dalla donna, che non riesce a dimenticare che il robot è privo di vera coscienza. Il film termina ambiguamente col ricordo di un amico d’infanzia che allo stesso modo sembrava presente anche se non lo era veramente; ma intanto i due amanti – donna e robot – si sono riuniti.
Simpatico anche se abbastanza prevedibile nel contrasto e nelle incomprensioni fra i due protagonisti, il film si perde nelle riflessioni filosofiche un po’ trite, con tanto di ode alla “infinita ricerca della felicità” che “ci rende umani”. Una nota a lato: bisogna probabilmente vedere un film tedesco come questo per trovare finalmente una 46-47enne — l’ottima Maren Eggert — protagonista di una storia sentimentale, visto che Hollywood preferisce quasi costantemente attrici più giovani.
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