il senso del tempo / 25 Marzo 2011 in Il tempo si è fermato

Il tempo è la pietra angolare del film, un gigantesco orologio sovrasta il grattacielo del Tycoon, il tempo segmenta la vita dei giornalisti/investigatori della pubblicazione di cui Milland è il capo, il tempo è quello rubato alla famiglia per il lavoro, il tempo è l’ossessione di Janoth, orologi, puntualità, anticipo, il tempo è il simbolo di quella modernità negli affari, nella vita privata e pubblica che la nazione sta assumendo: sapere tutto prima degli altri, tagliare i tempi nelle comunicazioni, nelle informazioni, in tutto (metafore brillante e molto attuale, siamo nel periodo in cui la velocità deve essere alta, in cui il web annulla le distanze e i tempi morti della comunicazione, in cui la produzione è just in time, l’orologio biologico che governa l’uomo accelera artificialmente, ma tutto è nato lì, nella rivoluzione moderna degli anni ’40). E mi sembra che uno dei quadri della pittrice raffiguri un orologio reinterpretato.

Ed ecco che Janoth compie un omicidio, con una meridiana! Ecco che l’uomo moderno che anela alla precisione e all’anestetizzante vita scandita scientificamente ritorna animale, travolto dalla passione.

Il meccanismo dello svelamento del colpevole è ancora tutto giocato sul tempo, quanto tempo rimane a che la trappola che Milland è costretto a tendere attorno a sé si chiuda inesorabilmente? E il tempo diventa spazio, il grattacielo si fa claustrofobicamente piccolo, stretto, ossessivo, le vie di fuga si eliminano con il chiudersi compulsivo delle porte, fino a che Milland arriva al motore del tempo, metaforicamente, ,l’orologio che è un occhio quasi onnisciente sulle vite di tutti e per caso si blocca. Il tempo si ferma e tutto deve essere risincronizzato. Milland riesce a fermare l’avanzare della tragedia su di sé, ma lo fa senza volerlo, rompe il giocattolo, ma inconsapevolmente, non è neanche adesso padrone del tempo, è piuttosto il caso che sottolinea viepiù il suo dominio.

Ma il film ha altre sfumature: sul potere dei media (quarto potere?), la piccola sociologica analisi della famiglia che si crepa sotto le pressioni del nuovo stile di vita imposto dal nuovo mercato del lavoro, il lavoro accelera e si mangia la famiglia, la sfumatura della perversione sessuale, janoth è un tipo particolare, particolare è il legame che ha con il suo fido braccio destro (ma siamo negli anni 40 e qui il film si ferma), c’è una perversione alla base della sua relazione con la modella, o meglio una impotenza, la sua ossessione sul lavoro e sulla vita sociale è il riflesso della sua impotenza sessuale.

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