Il silenzio grande

Un film semplicemente meraviglioso, da godere senza preconcetti e nell’assoluta immersione… un finale sensazionale quanto inaspettato e magistralmente costruito lungo tutto il percorso narrativo… eccelsa la recitazione, eccelsi i tempi, i momenti, le riflessioni… un esempio perfetto di teatro portato in forma cinematografica, addirittura guadagnandone…

L’impostazione teatrale del testo (il film di Gassmann è tratto da una piéce di Maurizio De Giovanni del 2019) pesa un po’ sulla resa complessiva. Ma, anche per questo, Il silenzio grande è un film “di attori” capace di esaltare i pregi artistici degli interpreti protagonisti, Massimiliano Gallo e Marina Confalone in primis, impegnati in significative scene a due.
Belle scenografie, bei costumi, buona fotografia livida.
Avevo subodorato un po’ il colpo di scena-chiave, ma, anziché impoverire la storia, mi pare che questa trovata la arricchisca.

(Sei stelline e mezza)

È difficile giudicare un film come questo in cui le cose che, durante tutta la visione, non ti sono piaciute vengono poi giustificate, ad un certo punto, dalla trama. È difficile giudicarli perché, nonostante siano film che, dopo alcune svolte, si rivelano essere stati “giusti” fin dall’inizio, ti lasciano comunque addosso la noia e il fastidio provati in precedenza. In questo caso, è un po’ noiosa l’impostazione teatrale che porta a spiegare le cose anziché farcele vedere.
Detto questo, Gassman mi ha stupito per la confezione che è riuscito a dare al film e, soprattutto, i duetti tra Massimiliano Gallo e Marina Confalone sono eccezionali. In generale, nonostante quelli che per me sono dei difetti, lascia un buon gusto.
Il testo, comunque, potrebbe essere tranquillamente un Eduardo minore. Impressione aumentata ancora di più dal fatto che Gallo adopera un po’ i tic del Maestro.