Recensione su Il Sesto Giorno

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Quando il futuro sembra ieri / 7 Novembre 2021 in Il Sesto Giorno

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Per quanto riguarda il soggetto, il film dell’onesto Spottiswoode, un regista “commerciale” che, negli anni, ha diretto buoni film d’intrattenimento, come Turner e il casinaro e Air America e ha firmato anche la regia di un capitolo della saga di 007 (Il domani non muore mai), non è male.

In un futuro che sembra il 2000 (anno di uscita del film), la clonazione umana è possibile (con una facilità impressionante), ma è vietata.
Purtroppo, il film dimostra gli anni che ha e, soprattutto, l’epoca in cui è stato concepito e realizzato, con tutti i limiti estetici e tecnici del caso, una caratterizzazione dei personaggi iper stereotipata e le imbarazzanti performance artistiche degli attori (non me ne voglia Robert Duvall). Tutto questo non contribuisce a farne un episodio degno di nota della storia del cinema di fantascienza e, per fortuna, il tono generale è divertito, insomma il film non sembra mai prendersi troppo sul serio.

Al contrario, salvo a pieni voti la sceneggiatura firmata da Cormac e Marianne Wibberley che, seppure non approfondisca mai adeguatamente i dilemmi morali relativi alla clonazione (animale e umana), non tralascia di usare interessanti dettagli narrativi utili al (pur prevedibile) colpo di scena fondamentale.

Nota a latere: involontariamente, la bambola iper-reale Cindy che Adam (Schwarzenegger) vuole regalare alla figlia è spaventosa. Sarebbe la degna sposa di Chucky. Chi non l’ha presente, può vederla qui, in tutta la sua incredibile creepytudine: https://tinyurl.com/3danuhaa

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