Recensione su Il Segreto del Tibet

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4 Aprile 2014

Prima pellicola del cinema moderno a portare sul grande schermo la figura del Lupo Mannaro, spesso accantonata e dimenticata a favore del Wolf Man di George Waggner. Un prodotto elegante e discreto, che risente però parecchio, tra le altre cose, del tentativo di fondere al suo interno svariati elementi tratti dai precedenti horror di successo della Universal.

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