Il rosso e il blu

Film nel complesso desolante, nonostante qualche interessante spunto di riflessione sia sul mondo della scuola italiana in generale (tagli ai fondi, scarsi mezzi, ecc.) che sul mestiere di magister.
Il grosso difetto del film di Piccioni risiede, a mio parere, nell’aver perso di vista lo spirito “di denuncia” iniziale (sempre che vi fosse, dopotutto), a favore di abbondanti semplificazioni e di una deriva dolciastra (lei è oggettivamente indubbia, invece), tipica delle fiction tv, tanto da perdere, piano piano, attinenza con la realtà.

Leggendo tutte le recensioni precedenti, qui su NP, ho gradito cogliere l”unanimità di pensiero e di valutazione nei confronti della prova di Roberto Herlitzka: la sua presenza in scena, qui, sembra valorizzare ogni sequenza, ogni battuta.
Bravissimo e indimenticabile, nonostante la mediocrità generale del film.

Sarebbe un cinque a dir la verità ( volendo restare in tema) ma:
adoro la Buy e in questo ruolo è un po’ meno nevrastenica di sempre, una preside tutto sommato più umana di tanti presidi che ho conosciuto, un quarto di punto.
scamarcio nel ruolo del professore supplente e quindi animato di mille buone intenzioni mi è piaciuto, altro quarto di punto.
mezzo punto solo al prof anziano, disilluso, odioso quando in realtà è solo la solitudine fatta persona.
il punto in più è raggiunto.
per un po’ mi ha fatto venire nostalgia della scuola superiore. per ben dieci minuti….

Solito film sui disagi della scuola italiana.
E’ sempre la solita rivista trama.
Molto bravo Roberto Herlitzka nel professore scorbutico, depresso e disilluso dalla vita.
Ma una domanda mi sorge: come mai ogni volta che si fanno film sulla scuola praticamente si svolgono a Roma? Da romano mi chiedo come mai…
Ho forse la memoria corta ma non me ne viene uno in mente…
Bah, sarà un caso… oppure no…
Bocciato…
Ad maiora!

Un giovane professore pieno di entusiasmo, un altro vecchio (Roberto Herlitzka bravissimo…solo con la presenza riesce a riempire lo schermo) disilluso, arrogante e arreso, la preside integerrima dentro la scuola ma che fuori cerca di mantenere le distanze anche se non ci riesce più di tanto, giovani senza prospettive e senza propositi per il futuro….e una realtà scolastica purtroppo molto scoraggiante.
Ci vuole coraggio adesso a fare gli insegnanti ma solo grandi insegnanti possono aprire la mente e il cuore ad un futuro migliore.
Un film sincero e purtroppo molto triste sulle scuole e sui giovani.

“Ci abbiamo messo due mesi per avere tutte le sedie….le difenderò ad una ad una se è necessario.”

“Nella scuola c’è un dentro ed un fuori e noi ci occupiamo solo di quello che accade dentro….non dobbiamo salvare la vita dei ragazzi ma noi cerchiamo faticosamente di insegnare loro qualche cosa e lo facciamo nei limiti che ci sono imposti che sono quelli del luogo e delle ore di lavoro.”

Ancora un film sulla scuola in un liceo di oggi dove una scrupolosa preside arriva sempre prima di tutti gli altri e provvede personalmente a rifornire di carta igienica i bagni che ne sono sprovvisti , dove l’utilizzo della fotocopiatrice deve essere prenotato con tre giorni di anticipo e si deve pagare un contributo se le copie sono più di sessanta , dove si può liberamente disporre di supporti audiovisivi che però non funzionano, dove gli allievi quasi tutti “omologati” su uno stesso cliché entrano in classe con cellulari e lettori musicali , ed infine dove accanto a docenti che credono nel proprio lavoro e cercano di farlo bene ce ne sono altri impreparati o che hanno perso ogni speranza di riuscire a trasmettere qualcosa . E tutt’intorno la vita , con i problemi , le folli passioni adolescenziali , i piccoli e grandi drammi di tutti i giorni.
Un film animato di buone intenzioni solo in parte realizzate , un gradevole ma scontato e prevedibile “deja vu” che resta sostanzialmente in superficie , dove ognuno degli attori che compongono il ricco cast , che si avvale persino di Gene Gnocchi in una breve (per fortuna) particina , svolge il proprio compito diligentemente , senza sbavature ma senza entusiasmare , con la sola eccezione di un Roberto Herlitska in gran forma nell’interpretare da par suo il nevrotico ed inacidito professor Fiorito che apprenderà inaspettatamente una lezione importante per la sua vita proprio da una ex allieva .

Onesto e dignitoso film sulla scuola italiana.
Non piagnulento o consolatorio, una storia in cui le diverse vicende si amalgamano con grazia.
Scamarcio tenta di essere un po’ meno amorfo o ridicolo del solito (penso sia merito del regista), la Buy , che a me comunque piace a priori dal tempi de La settimana dell sfinge, riesce ad essere più pacata e sicura di se stessa rispetto ai soliti ruoli da Oddio sono una donna in crisi esistenziale e le due attrici secondarie, Lucia Mascino (la ex allieva) ed Elena Lietti (l’insicura insegnante di scienze) sono a mio parere da tenere d’occhio perché hanno grandi potenzialità.
Ma la cosa importante da dire è: ” Roberto Herlitzka è un dio!”
Se potessi appenderei il suo poster in camera come un’adolescente. Quando apre bocca per recitare una battuta la scena si illumina. Anzi no! Basta che ci sia, non è neppure necessario che apra bocca.
Ora che ricordo anche in La bella addormentata le scene in cui c’era lui sono fra l uniche vedibili del film. Poterlo vedere recitare a teatro deve essere un’esperienza indimenticabile.