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Il postino suona sempre due volte

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Torbido noir / 24 Marzo 2019 in Il postino suona sempre due volte

Sicuramente non un capolavoro, ma un film che va annoverato tra le tante pellicole da ricordare.
A metà fra noir, drammatico ed erotico, è un film intrigante, selvaggio e finemente brutale. Non brilla per particolare originalità di contenuti o trovate, ma e’ indiscutibilmente particolare.
Buona sceneggiatura, fotografia cupa, morbosa e torbida, colonna sonora d’effetto e, soprattutto, Jack Nicholson e Jessica Lange, lui rude, aggressivo, molto attraente malgrado sia un po’ avanti con gli anni, lei sensuale e passionale, entrambi superlativi in un’interpretazione sia di parole che di espressioni.
Un film oserei dire alla vecchia maniera, inquadrature meravigliose, splendidi paesaggi, interni soffocanti e montaggio travolgente, erotismo palpabile, scene abbastanza esplicite per l’epoca (un po’ meno in relazione ai giorni nostri che siamo abituati a ben altro), rese indimenticabili più per il modo in cui vengono sbattute davanti agli occhi dello spettatore che per il loro reale contenuto (famosissimo e passato alla storia l’amplesso sul tavolo della cucina).
Finale amarissimo.

Piccola nota: nel film c’è posto anche per un piccolo ma intenso ruolo per Anjelica Huston, ai tempi compagna di Nicholson.

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19 Agosto 2013 in Il postino suona sempre due volte

Nella prima mezz’ora mi stava piacendo molto (gli avrei dato 8), poi, da quando tentano di ammazzare il greco per la prima volta, è un crescendo di noia, lentezza, morbosità e confusione.. dopo la morte del greco perde del tutto la sua aura intrigante e inizia a sbavare dappertutto.. nicholson non eccelso, jessica lange fastidiosamente fragile e isterica

solo una cosa: / 30 Maggio 2013 in Il postino suona sempre due volte

ma che sfiga.

25 Ottobre 2012 in Il postino suona sempre due volte

Il film è un po’ mortificato da un montaggio assassino, netto, che provoca nello spettatore un vago senso di smarrimento: c’è poca consequenzialità, in alcune scene.

La staticità di alcune inquadrature, particolarmente strette, che circoscrivono gli attori quasi esclusivamente dal mezzo busto in sù, aumenta il senso di soffocamento e morbosità dell’intera storia: è un artificio che ho apprezzato molto.
Per il resto, ottimi interpreti: facce e corpi giusti, con una Lange non ancora trentenne dal corpo e la sensualità pronti ad esplodere come una bomba ad orologeria.

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