Recensione su Il Petroliere

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Mio fratello per me è un estraneo / 17 Settembre 2013 in Il Petroliere

“Spero che perdoniate il mio modo di parlare semplice, all’antica, da uomo che scava nella melma”, questo è un estratto che delinea bene il ruvido spietato Daniel Plainview, protagonista di una storia di cieca misantropia, petroliere di una cupidigia fredda e “seriale”, incapace di godere i frutti della ricchezza, sullo sfondo di un’America ultrareligiosa fino al fanatismo.
Un capolavoro del cinema uscito da un romanzo onestamente invecchiato maluccio (Upton Sinclair), è il primo film che vedo di Paul T. Anderson; viste le gigantesche premesse, non sarà certo l’ultimo. Recupererò a partire da Boogie Nights, mi sa.
Un film in un certo senso faulkneriano. Incrocia meschinità ed eresia (manca però l’ingrediente carnale); la sequenza del battesimo, di magniloquente brutalità, è un esempio di grande cinema, soprattutto se messa in controluce con la devastante sequenza finale alla sala bowling.
“La mia barriera di odio si è innalzata, lenta, negli anni”. L’autodistruzione di Plainview trova il suo completamento in un’altra sequenza da brividi; lo scricchiolio di cocci, l’enormità vacua di un corridoio, due uomini entrano nell’ ufficio oscuro dell’invecchiato Daniel, si tesse un dialogo impossibile tra due uomini che un tempo erano padre e figlio, incapaci di comunicare tra loro.
Per me Daniel Day Lewis è il più grande attore vivente. E questo film entra prepotentemente nella mia top ten. La dedica del regista al mai troppo compianto Altman completa il mio adescamento.
Ultima nota sulle musiche di Jonny Greenwood; se mi fosse capitato di ascoltarle al di fuori del film, avrei detto che si tratta di musica inascoltabile. Quel cicalio di archi, quello schianto del pianoforte, quel rumore assordante, quel crescendo ripetitivo da pianola Bontempi; ecco, tutto questo ha conosciuto una incredibile perfetta simbiosi con le immagini del film, come un bozzolo che diventa farfalla, anzi una terrificante magnifica falena notturna.

11 commenti

  1. Bisturi / 17 Settembre 2013

    Gran bel film, girato benissimo ed interpretato ancor meglio da quel grande attore che è Daniel Day Lewis. Non penso sia il suo miglior film, pur essendo spietato nella narrazione e fluido, così come non lo è Magnolia, ottimo ma che perde il confronto con l’immenso America Oggi di Robert Altman. A mio avviso Boogie Nights resta il miglior lavoro nella carriera di Paul T. Anderson, fino ad ora, un film magistrale, romantico, tragico e divertente! Recuperalo @paolodelventosoest

  2. paolodelventosoest / 17 Settembre 2013

    Grazie @rodriguez86 lo farò certamente. Se mi dici che Magnolia è in qualche modo concorrenziale a Short Cuts, beh, in effetti mi scoraggi perchè quello è un calibro pesantissimo, duro da battere! Ho ancora in testa le magnifiche interpretazioni di Robbins, Downey jr., Tom Waits e la mia amatissima McDormand.

  3. alex10 / 17 Settembre 2013

    d’accordo con quanto detto…bellissimo film !!!!
    e Daniel Day Lewis è straordinario in questo film.
    A me piacciono molto anche il mio piede sinistro e nel nome del padre con lui protagonista e gangs of new york.
    Di meno mi piace l’ultimo dei mohicani che è comunque bello secondo me !!!
    è uno dei più grandi attori di sempre, sicuramente (anche se nn penso che sia il migliore vivente).

  4. paolodelventosoest / 17 Settembre 2013

    @alex10 la mia affermazione sulla grandezza di Day Lewis è dettata sicuramente dall’emozione del film appena visto, ma è anche una sommatoria dell’interpretazione magistrale vista in Lincoln (che se non hai già visto ti stra-consiglio).
    Sull’ultimo dei Mohicani sono abbastanza d’accordo, anche se lo vidi troppo tempo fa.

  5. Stefania / 17 Settembre 2013

    Boogie Nights è uno dei miei film preferiti e mi permetto di consigliarlo caldamente.
    P.T. Anderson è un ottimo regista, a parer mio, e la sua intera filmografia è degna di interesse: anche Ubriaco d’amore, nonostante la presenza di Adam Sandler (qui, per la prima volta, secondo me, degno di essere visto), @paolodelventosoest, potrebbe riservarti piacevoli sorprese cinefile 😉
    Il petroliere fu, per me, un’esperienza epifanica: uscii dal cinema certa di aver visto qualcosa di (perdonatemi la faciloneria) speciale e l’interpretazione di D.D.Lewis mi colpì profondamente (gran doppiaggio italiano di Pannofino, gliene voglio rendere merito). Plainview è un personaggio difficile da dimenticare ed il suo odio cieco verso il genere umano è spaventoso.
    Come dici tu, la colonna sonora è azzeccatissima: Anderson ha un orecchio particolare per le partiture musicali dei suoi film. Quando vedrai B.N., ti accorgerai delle ottime scelte vintage; in Punch Drunked Love, ti accorgerai delle cacofonie che accompagnano le disavventure relazionali del protagonista; se hai già visto Magnolia, avrai apprezzato i brani di Aimee Mann, così intimi.
    Di The Master non faccio lodi sperticate, perché non mi ha convinta del tutto (nonostante le eccellenti prove d’attore di Phoenix e Hoffman) 😉

    @alex10: se non l’hai ancora visto, con D.D. Lewis ti consiglio il film The Boxer: non è un film indimenticabile (Jim Sheridan, che con Lewis aveva già lavorato ne Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, sa far di meglio), ma il nostro è intensissimo, davvero bravo https://www.nientepopcorn.it/film/the-boxer/

    • alex10 / 17 Settembre 2013

      cercherò di vedere i film consigliatimi quanto prima !!! grazie !! 😉

    • henricho / 18 Settembre 2013

      Fantastico! hai fatto il miglior riassunto possibile della filmografia di Anderson..Ho visto tutti i suoi film che tu hai citato e penso che tu c’abbia preso alla grande! 😉
      è sicuramente uno dei nomi più importanti del cinema americano..

  6. fabri830 / 17 Settembre 2013

    Anche Sydney, il suo esordio, è notevole. Dal mio avatar potete capire quale è il mio preferito.

  7. paolodelventosoest / 18 Settembre 2013

    Wow, a leggerti @Stefania direi che sto entrando nel già affermato Paul Thomas Fans Club 🙂 Grazie per il commento lungo; no, non ho visto Magnolia e mi incuriosisce moltissimo, seppure parto col pregiudizio di cui sopra (v. risposta a @rodriguez86).
    @fabri830 proverò a cercare Sydney, in effetti non è carino saltare a piè pari l’esordio 🙂

  8. hartman / 21 Luglio 2016

    bella recensione Paolo…
    hai spesso il potere di farmi mettere in dubbio il mio spirito di osservazione rispetto a pellicole che ritengo di non aver apprezzato debitamente…
    ad esempio qui non mi è andato giù il finale e ciò ha inciso parecchio sul mio giudizio, che per tre quarti di film era decisamente più elevato…
    su una cosa siamo assolutamente allineati: D.D. Lewis è davvero un grandissimo, forse non il più grande vivente, almeno a mio avviso, ma sicuramente il più grande tra coloro che hanno saputo eccellere in entrambi i secoli (quelli che secondo me sono i più grandi viventi – ossia De Niro, Nicholson e Pacino – si sono tutti un pò spenti con lo scoccare del nuovo millennio)…

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