Recensione su Il Petroliere

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IL MIO CREDO, LA MIA ROVINA / 11 Agosto 2016 in Il Petroliere

Capolavoro…senza se e senza ma.
La storia racconta la vita di un uomo consumato insanabilmente dalla febbre dell’oro nero. Non c’è niente che possa fermare la sua frenesia…non lo ferma una gamba rotta da ragazzo, non lo ferma la famiglia, non lo fermano i concorrenti ne il fervore religioso della comunità…niente e nessuno può ostacolare il suo cammino, ma ad una scalata vertiginosa segue sempre una caduta rovinosa.

Sceneggiatura robusta dai dialoghi grondanti di vigore. Un aspetto interessante è l’aver deciso di collocare la genesi del modello capitalistico moderno con la vita di frontiera americana. Un sistema che genera ricchezza dalla polvere e dal sangue. Oltretutto si lascia intendere come gli stati uniti si sono sviluppati sotto la spinta propulsiva del trasporto religioso da una parte e dalla cupidigia dall’altra.

Paul Thomas Anderson stupisce, muovendo la macchina da presa leggera e soave intorno al protagonista senza essere mai realmente presente. Addirittura nel primo quarto d’ora introduce e racconta i personaggi senza nemmeno una linea di dialogo.

Su Daniel Day-Lewis non c’è più nulla da dire che non sia già stato detto e qualsiasi aggettivo non renderebbe giustizia alla performance sfoderata. Da sottolineare le prove dei comprimari.

Tecnicamente perfetto sotto ogni punto di vista con tutti i vari reparti al loro meglio.

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