Recensione su Il mistero di Sleepy Hollow

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Il mistero di Sleepy Hollow
Regia:

7 Febbraio 2012

New York, 1799. Ichabod Crane è un giovane agente di polizia che è solito fare uso di metodi investigativi scientifici decisamente insoliti per l’epoca. I suoi superiori decidono di mandarlo nello sperduto villaggio di Sleepy Hollow ad investigare su tre efferati omicidi, nei quali le teste delle vittime sono state rimosse.
Arrivato al villaggio, scopre che gli abitanti sono tutti convinti che l’autore degli omicidi sia il terribile Cavaliere Senza Testa, un mercenario ucciso anni prima nel bosco vicino, decapitato prima della sepoltura, tornato per vendicarsi e riavere la sua testa. Ichabod, assolutamente fedele ai principi dell’illuminismo, non crede a tutto ciò e inizia a indagare, cercando di sfatare la leggenda; ma a quanto pare tutti gli indizi portano invece sulla strada contraria…

Tratto dal racconto LA LEGGENDA DELLA VALLE ADDORMENTATA (1819), di Washington Irving, il film è inconfondibilmente uno dei capolavori di Tim Burton.
Modificando la storia originale, rendendo Ichabod Crane non più un insignificante maestro di scuola ma un poliziotto illuminista, il regista ha chiaramente voluto spostare l’attenzione sul conflitto “ragione- irrazionalità”, sul contrasto tra razionale e irrazionale.Sono molti infatti gli elementi soprannaturali della storia: significativi per esempio quelli che riconducono all’infanzia di Ichabod e alla madre, accusata di stregoneria. Trauma infantile che ha trasformato il nostro eroe in un fautore del razionalismo e della ragione, che si ricrederà man mano procedono le sue indagini all’arrivo di Sleepy Hollow. Alla fine Ichabod troverà un equilibrio tra i due elementi, e nel finale del film simbolicamente trachetta lo spettatore dal secolo della ragione e dell’illuminismo al secolo del romanticismo.
I colori bui e fumosi della fotografia contribuiscono notevolmente a immergere lo spettatore nel mistero della storia, adattandosi a tinte gialle, horror e superstiziose intrecciate in modo talmente fitto che, come lo stesso Ichabod, non riusciamo più a distinguere che cosa è vero da cosa non lo è. Se la storia d’amore tra Ichabod e Katrina non è che appassioni più di tanto, i loro interpreti forniscono delle prove attoriali impeccabili e molto ben caratterizzate. Ottimo il terribile Cavaliere interpretato da Christopher Walken, davvero temibile e spaventoso, quasi quanto la Strega.
Per realizzare il film, Tim Burton ha dichiarato di essersi ispirato agli horror italiani di Lamberto Bava, maestro dei film dell’orrore italiani anni ‘40/’50, in effetti il film pur girato con tecniche ed effetti speciali moderni ha un sapore di “antico”, che ricorda i migliori classici e che ovviamente non guasta.

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