Recensione su Il Grande Lebowski

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“Stai per entrare in una valle di lacrime!” / 6 Aprile 2014 in Il Grande Lebowski

Con Il Grande Lebowski i fratelli Coen giocano coi registri: toni da noir, da commedia, da dramma e da pellicola d’azione vengono mescolati e armoniosamente distribuiti su un’ora e cinquanta di film. Trama che, escludendo il pretesto iniziale (quel fantomatico e prezioso tappeto), potrebbe essere frutto di una storia criminale come tante, di un “pulp” americano girato egregiamente, con dialoghi superbi e colpi di scena ben inseriti. Dove sta quindi la bravura dei Coen? Nel bilanciamento dei vari generi, come già detto. Ma, soprattutto, nei suoi folli e stravaganti personaggi. Il Drugo, Walter, Jesus e tutti gli altri sono personaggi surreali, di quelli che sembrano uscire da un contesto poco legato alla storia narrata. Tutte parodie, caricature. Curate ed impreziosite dai loro modi di fare e dai loro modi di essere. La strafottenza del Drugo e l’irascibilità perenne di Walter sono solo due degli esempi più evidenti di cui è colma questa pellicola.
Aggiungete al tutto anche una colonna sonora dotata di una selezione di brani squisitamente azzeccati, e il risultato è un film che vale la pena vedere.

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