Recensione su Il giorno degli zombi

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LA COSA DI ROMERO / 3 Giugno 2019 in Il giorno degli zombi

Nel 1985 Romero riprende in mano la sua personalissima saga zombesca cominciata nel ’68, proseguita nel ’78 e perfezionata nel ’85. Un film per decennio e ognuno con qualcosa da dire. Dopo la notte e l’alba arriva il giorno dei morti viventi creando un trittico di titoli tra i più fighi mai sentiti in campo cinematografico.

Se nei primi due film della triologia l’epidemia zombi era nelle prime fasi, ne “il giorno degli zombi” la diffusione è ormai fuori controllo e i morti hanno ormai superato per numero i viventi. Seguiremo così le vicende di un piccolo gruppo, perlopiù composto da militari, rifugiato in un bunker sotterraneo.

George Romero grazie ad una regia solida e potente come mai prima, realizza uno dei suoi film più quadrati. Un storia di assedio che può vagamente riecheggiare “La cosa”. Infatti anche se qui abbiamo una minaccia esterna, (in quella di Carpenter era interna), questa minaccia porta comunque il gruppo a scontrarsi mettendo in evidenza tutti i nostri limiti a gestire il bene comune. La storia è ricca di spunti stimolanti e persino coraggiosi, e anche sotto il punto di vista visivo alcune scene sono di sicuro impatto. A differenza del precedente capitolo qui non c’è spazio per lo humor titpico di Romerone. Senza dubbio il più brutale e pessimistico della triologia.

Gli effetti speciali e di make-up sono eccezzziunali veramente. Tom Savini e la sua squadra fanno un lavoro incredibile ridefinendo lo standard come mai prima. I morti viventi non sono più quei tizi con la faccia colorata che avevamo visto nei film precedenti…sono delle vere carcasse ambulanti marce da fare schifo.

Una cosa singolare che mi è capitata è che per anni ho considerato questo film come “poco riuscito”. Non mi aveva mai colpito realmente. Di recente l’ho voluto rivedere e mi si è aperto un mondo. Rivalutazione totale. Mi stupisco sempre come certi film assumano tutto un altro valore rivisti in momenti diversi. Voglio dire…il film è sempre immutabilmente lo stesso, ma chi guarda no.

Comunque gran film.

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