Il gioiellino

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Il gioiellino

Liberamente ispirato alle vicende del crack Parmalat. La Leda è una delle aziende italiane più importanti nel settore agro-alimentare. Tuttavia, le sfide in campo internazionale sembrano richiedere un management più avvezzo all'economia e alla finanza internazionale, piuttosto che una direzione familiare come quella che ha caratterizzato la Leda per diversi decenni. Ben presto il gruppo sarà costretto a indebitarsi e ricorrerà a strategie di finanza creativa, falsificazione dei bilanci, fiancheggiamento dei politici per cercare di tappare l'enorme voragine che sta fagocitando tutta l'azienda.
Andrea ha scritto questa trama

Titolo Originale: Il gioiellino
Attori principali: Toni Servillo, Remo Girone, Sarah Felberbaum, Fausto Maria Sciarappa, Lino Guanciale, Vanessa Compagnucci, Renato Carpentieri, Lisa Galantini, Maurizio Marchetti, Adriana De Guilmi, Gianna Paola Scaffidi, Alessandro Adriano, Igor Chernevich, Jay O. Sanders, Alessandro Signetto, Roberto Sbaratto, Antonio Mazzara, Mostra tutti

Regia: Andrea Molaioli
Sceneggiatura/Autore: Andrea Molaioli, Ludovica Rampoldi, Gabriele Romagnoli
Colonna sonora: Teho Teardo
Fotografia: Luca Bigazzi
Costumi: Rossano Marchi, Gabriella Pescucci
Produttore: Francesca Cima, Nicola Giuliano
Produzione: Italia, Francia
Genere: Drammatico
Durata: 110 minuti

Dove vedere in streaming Il gioiellino

21 Settembre 2013 in Il gioiellino

Girone e Servillo: inutile dire quanto già detto. Non è un capolavoro ma nemmeno inguardabile.

17 Dicembre 2012 in Il gioiellino

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Meglio noto come il film con Toni Servillo sul crac della Parmalat e della famiglia Tanzi. In un paesino di provincia c’è la famiglia Rastelli, che fa latte e merendine, mentre Ernesto (Toni) è il ragioniere incaricato di far tornare i conti. Il Rastelli capo s’è fatto da sé, ma si è chiaramente ingrandito troppo. Megalomania, l’azienda viene quotata in borsa, i Rastelli fanno i filantropi, hanno le macchinone, le segretarie porche sotto la scrivania e la squadra di calcio. Servillo si scopa pure la ragioniera gnocca, aka Sarah Felderbaum, che gli appioppiano, e lì no, non ci credo che sia andata così, ma proprio no. Insomma, ubris e caduta nella polvere, i Rastelli si circondano di appoggi economici e politici, ma i debiti sono sempre di più sino a quando Ernesto trova la soluzione. Inventarsi dei soldi che non ci sono. Va da sé che il castello di carte è destinato a fracassarsi, con finale in cui tutti distruggono più documenti possibili prima dell’arrivo della finanza e cose varie.
C’è da dire che Servillo fa questi ruoli, spesso abbastanza uguali, di contabile senza scrupoli e senza una vita propria, in cui è molto bravo. Ma non ci si scopa la Felderbaum così, ripeto. Il tutto è girato ad Acqui Terme, che è un paese vicino ad Alessandria ed è riconoscibilissimo per la piazza con la fontana, che compare nel film vicinissima alla sede dell’azienda. É anche dove d’estate mi capita di andare a prendere il gelato con amica E. C’è in coda al film la riflessione sulla finanza fuori controllo, ma nel caso specifico bisogna dire che se sono tutti così, come questi o come i Tanzi, siamo belli che spacciati. Perché questa è gente che non sembra avere la minima idea di quello che sta facendo, come il Rastelli, o che non si fa scrupoli e crede comunque che tutto si aggiusterà, come Ernesto, ma sono tutti talmente scollati dalla realtà da fare paura e raccapriccio. I mean, in queste mani siamo? Gente che nella migliore delle ipotesi non ha idea del lato da cui si trova girata? Ma siamo a cavallo! O sotto?

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26 Agosto 2012 in Il gioiellino

Non finirà negli annali ma è un buon film. Toni Servillo nella scena finale augura a tutti i presenti di passare un guaio, come si fa a non volergli bene?

14 Agosto 2012 in Il gioiellino

Di una lentezza esagerata, con tantissime scene inutili…Interessante perché spinge a farsi delle domande sul perché di quello che è accaduto, e su tanti altri aspetti della vicenda.

6 Ottobre 2011 in Il gioiellino

Inizialmente ero un pò scettico, pensavo fosse la solita fiction italiana leggermente più estesa, giusto per rientrare nel format del film. Invece, sono felice di dire che mi sono ricreduto.
Ho apprezzato la regia di Moloni, l’interpretazione di Servillo (sicuramente il migliore del cast) e le scenografie accurate e ben ricostruite.
L’idea di traslitterare in LEDA il marchio PARMALAT e di ricostruire un’analoga storia con personaggi ricalcati sui protagonisti del crack Parmalat non è scadente, ma contribuisce a rendere meno pesante e documentaristico il film, portandolo su un piano più commerciale senza svenderlo completamente e senza farne una fiction idiota.
Tralatro, l’intreccio storico è abbastanza verosimile e il film non ha cadute di stile e, soprattutto, non perde di interesse, ma mantiene viva l’attenzione dello spettatore, anche di quello meno informato.
Un buon prodotto italiano, che non sfigura e, per una volta, con un buon sonoro.

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